incontro importante |
montagna
/

Alla Fiera del Marrone un convegno di Cia Cuneo su montagna e turismo

16 ottobre 2023 | 09:01
Share0
Alla Fiera del Marrone un convegno di Cia Cuneo su montagna e turismo

L’iniziativa si è svolta nell’ambito degli appuntamenti previsti dalla Fiera Nazionale del Marrone. Ai tavoli del dibattito tecnici e politici che si sono confrontati su presente e futuro delle Terre Alte.

“Per promuovere la montagna il turismo è fondamentale, ma da solo non basta. Bisogna che gli Enti pubblici collaborino tra di loro e con gli imprenditori privati nella realizzazione dei progetti e servono infrastrutture e servizi per mantenere le persone ad abitare e a lavorare nelle Terre Alte. Ma anche per attirare nuovi residenti. Rendendo le aree in quota fruibili e ricche di opportunità”. Sono i due concetti emersi durante il convegno “Montagna: turismo…da vivere”, allestito da Cia Cuneo nell’ambito delle iniziative previste dalla 24ª Fiera Nazionale del Marrone: rassegna organizzata con il coordinamento del Comune capoluogo della “Granda”.

L’incontro si è svolto nello Spazio Incontri della Fondazione Crc, di fronte al numeroso pubblico di autorità, imprenditori agricoli e di alcune classi degli Istituti Agrari Virginio Donadio di Cuneo e Umberto I di Alba. Dopo i saluti istituzionali portati dalla sindaca del capoluogo, Patrizia Manassero, la tavola rotonda, moderata dal giornalista Mario Bosonetto, si è articolata in due momenti: il tavolo tecnico e quello politico.

“Per l’agricoltura è un momento molto difficile. Per questo motivo il 26 ottobre ci sarà una giornata di mobilitazione della Cia a Roma. Bisogna garantire il reddito alle aziende, ma gli imprenditori devono poter sostenere il loro lavoro senza contributi a pioggia. In quale modo? Attraverso il mercato che paghi il prodotto quanto vale e con servizi sul territorio che funzionino. A maggior ragione in montagna, dove su questi aspetti è necessario seminare molto di più. Staccandosi dai campanilismi”, ha dichiarato Claudio Conterno, presidente provinciale di Cia Cuneo.

“La responsabilità dello spopolamento delle Terre Alte è di quanti, negli ultimi 50 anni, in quei territori ci hanno abitato e lavorato e li hanno amministrati. La montagna e il turismo in montagna hanno un futuro se in quelle aree si crea comunità fra tutti, se il territorio è vivo e riesce ad attrarre le persone fornendo loro i servizi che servono poi anche ai visitatori. Per rispondere alle sfide occorre cambiare la mentalità”, è il commento di Roberto Colombero, presidente regionale dell’Uncem (Comunità ed Enti Montani) .

Aurelio Blesio, presidente del Gruppo Azione Locale Terre Occitane, ha invece così commentato il convegno: “I Gal gestiscono una piccola parte delle risorse dello Sviluppo Rurale e stanno facendo la loro parte, valorizzando le peculiarità di un territorio molto differenziato. Bisogna fare comunità, integrando i diversi settori produttivi e le tante proposte turistiche. Offrendo un pacchetto di paesaggi incantevoli e di eccellenze agricole, artigianali e commerciali”. Dello stesso avviso anche Michele Odenato, direttore del Gal Valli Gesso e Vermenagna: “Per tanti anni, in montagna, anche tra i Comuni, ha prevalso l’idea dell’individualismo nel governo del territorio. Unire le tante realtà è difficile, ma è l’unica strada percorribile. E va affrontato ai livelli istituzionali più alti attraverso regole che, pur garantendo alle diverse aree il mantenimento delle loro identità, permettano di realizzare percorsi di promozione e valorizzazione condivisi. Il turismo funziona se il turista trova esperienze e luoghi vivi. E’ necessario cambiare marcia, mettendosi insieme non per sopravvivere ma per rilanciare”.

Presente all’incontro anche un corposo tavolo politico, con in prima fila la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero: “È necessario costruire un confronto aperto tra gli Enti pubblici locali, ponendo mano alla loro riorganizzazione istituzionale. In modo che possano rispondere ai cittadini. Nella “Granda” abbiamo 247 Comuni e nessuno ce la può fare da solo. Neanche Cuneo. Sin dall’inizio del nostro insediamento, nel 2022, abbiamo individuato tra le vocazioni della nostra città quella del capoluogo che guarda verso le montagne. Abbiamo iniziato subito a lavorare con le valli, individuando un percorso che, però, ci vede impegnati tutto l’anno. In un reciproco clima di armonia e di confronto costruttivo. La Fiera del Marrone sta andando sempre di più in questa direzione. E proprio in questi giorni abbiamo ottenuto il riconoscimento di Cuneo Città Alpina 2024: un’ulteriore occasione per promuovere il nostro territorio nel suo insieme”.

Al suo fianco anche la vicepresidente nazionale del Partito Democratico Chiara Gribaudo: “In questi anni la politica, ha smesso di fare la politica. Invece, deve mettere in campo una prospettiva per il futuro. Sono necessarie riforme e investimenti attraverso scelte coraggiose. Serve una classe dirigente che raccolga le richieste dei cittadini e del territorio, cercando di unire le forze e costruendo il senso di appartenenza e di comunità a partire da quanto abbiamo, dai nostri valori e dalle nostre tradizioni. Il Piemonte è il cuore dell’Europa: bisogna unire visione, priorità e strategie per costruire nuove opportunità. C’è un ritorno alla montagna che, però, va accompagnato senza impiegarci dieci anni nel percorso di programmazione e facendo capire che le Terre Alte non sono un parco giochi”.

Presente anche il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale Paolo Bongioanni: “Il turismo in Piemonte è fatto di molti aspetti. Così come sul territorio regionale ci sono tante montagne che hanno caratteristiche diverse. Nella programmazione bisogna differenziare tra area e area: ognuna con la propria dimensione e identità. Però, si possono attuare Leggi, come si dovrebbe fare per le Aziende Turistiche Locali, che promuovano i territori non più per confini ma per tipi di prodotti. Anche questo è un modo di unire”. Un punto di vista sostenuto anche da Gabriele Carenini, presidente regionale di Cia: “L’abbandono delle aree rurali e montane non è un problema dell’agricoltura e della montagna, ma un problema dell’intero Paese. Bisogna cambiare la rotta: le Terre Alte non vanno più viste come un problema, ma come un’opportunità. Costruendo luoghi da abitare e non solo luoghi per divertirsi e per trascorrere momenti di vacanza”.