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La missione Ucraina 51 raccontata da chi c’era

13 agosto 2023 | 12:03
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La missione Ucraina 51 raccontata da chi c’era
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La missione Ucraina 51 raccontata da chi c’era

L’emozione vissuta da Beppe Giordana e Laura Giordano del comitato Cri di Busca

C’erano anche due buschesi volontari CRI nella missione Ucraina 51 che a fine luglio ha riaccompagnato a casa 18 disabili fuggiti nel marzo del 2022 dalla guerra.

Sono Beppe Giordana e Laura Giordano. Li abbiamo incontrati per farci raccontare l’esperienza vissuta.

Beppe è volontario da quasi 40 anni, ha ricoperto diversi ruoli nella CRI sia a livello nazionale che regionale e che ricopre tutt’ora, Laura, 24 anni appena compiuti, originaria di Dronero, ha iniziato il corso per volontari 4 anni fa a Busca e ormai si considera buschese d’adozione.

Per entrambi era la prima esperienza simile. Le loro parole trasmettono l’emozione che ancora si portano dentro e che non dimenticheranno mai di questa “avventura”, appagante quanto impegnativa e stancante.

“Si trattava di persone fragili che hanno espresso il desiderio di far ritorno in patria – raccontano – tutti disabili, la maggior parte in carrozzina. Questo significava che ogni sosta non era assolutamente una pausa ma dovevamo dedicarci completamente a loro, accompagnarli in bagno, rifocillarli, per chi camminava potersi sgranchire le gambe dopo ore di viaggio“.

Laura è rimasta particolarmente gratificata e stupita dal clima che si è creato con gli altri volontari: “Nonostante provenissimo da tanti comitati diversi ma solo dalla Regione Piemonte, si è creato un gruppo affiatato, eravamo tutti lì per loro, con tutta la gentilezza e pazienza di cui siamo capaci ci siamo dedicati completamente a loro.”

“Eravamo tutti allo stesso livello, non c’erano ruoli – gli fa eco Beppe – tutti volontari a disposizione di queste persone.”

Alla missione della Croce Rossa Italiana si è unito anche il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, accompagnato dal figlio, “anche lui si è messo a disposizione con molta umiltà” riferiscono Beppe e Laura.

Inoltre nel periodo che precedeva la partenza sono avvenuti bombardamenti su Leopoli, destinazione dei pazienti “sia noi, ma di più nelle nostre famiglie, un pò di preoccupazione c’era, noi sapendo di rendere felici delle persone meno fortunate non abbiamo mai avuto ripensamenti, le nostre famiglie ci hanno chiesto se eravamo ancora sicuri di partecipare a questa missione che forse così sicura non lo era più” ci dicono Beppe e Laura.

“E’ stato un mettersi alla prova – dice ancora Laura – bisognava mantenere un livello di attenzione alto, sempre, è stato un incarico di grande responsabilità”.

“Si chiama Ucraina51 perché è appunto la missione numero 51 – ci racconta Beppe – ho vissuto in questi quasi 40 anni di volontariato tante emergenze, alluvioni, terremoti, mi mancava un’esperienza simile, sono contento di averla vissuta e poterla raccontare”.

Un viaggio che Beppe e Laura, con gli altri 4 volontari cuneesi e il resto del gruppo piemontese sicuramente non dimenticheranno mai e li spingerà a continuare a fare del bene, al servizio di chi ha bisogno.