Limone Piemonte, messa di inizio attività all’Alpe di Papa Giovanni

1 luglio 2023 | 16:10
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Limone Piemonte, messa di inizio attività all’Alpe di Papa Giovanni

Il vescovo Piero benedirà l’altare della Baita dell’Emmanuele dove sarà posta una reliquia del Beato Mario Ghibaudo

La prima domenica di luglio, come tradizione, inizia l’attività all’Alpe di Papa Giovanni. In questa occasione si ricorderanno nella Messa don Francesco Brondello, fra Francesco Maria Bono e Paola Bono che hanno creato l’Alpe di Papa Giovanni; insieme a loro si pregherà per tutti i volontari e gli amici dell’Alpe defunti. Quest’anno ricorrono gli 80 anni dell’ordinazione di don Francesco e la ricorderemo in modo particolare.

Durante la messa di domenica 2 luglio delle ore 16.30 il vescovo Piero benedirà l’altare della Baita dell’Emmanuele dove sarà posta una reliquia del Beato Mario Ghibaudo. Don Francesco e don Mario erano legati da una solidissima amicizia; originari entrambi di Borgo San Dalmazzo, si conoscevano fin dalla più tenera età; frequentarono insieme il seminario a Cuneo e insieme furono ordinati sacerdoti il 19 giugno 1943. Dopo tre mesi, don Mario veniva ucciso durante l’eccidio di Boves mentre cercava di portare in salvo quante più persone poteva. Negli anni dell’adolescenza Mario Ghibaudo aveva scritto il suo desiderio di essere ordinato sacerdote in questi termini «divenire Sacerdote, vivere da Sacerdote, morire da Sacerdote, ecco la sintesi delle speranze più care che concepisco per la mia vita!». La vita di don Francesco fu molto lunga, fino alla soglia dei 95 anni e attraversò stagioni diverse, sempre con l’entusiasmo di chi sa spendersi per il prossimo per annunciare il Vangelo. Questo lo ha portato a metà degli anni ’60 ad iniziare l’Alpe di Papa Giovanni per far incontrare con la Parola di Dio nella bellezza del creato e nel silenzio della natura chiunque vi salga.

Questa celebrazione è un ulteriore passo del cammino di collaborazione di questi anni con l’Associazione Don Bernardi e don Ghibaudo di Boves; negli anni passati sono stati organizzati incontri estivi all’Alpe per far conoscere le figure dei beati Bernardi e Ghibaudo. Tra i molti filoni che hanno scandito gli incontri degli anni passati, ha sempre avuto una considerazione particolare quello dell’amicizia tra don Mario e don Francesco. Testimoni di quest’amicizia sono i nipoti di don Mario, che sperimentavano la sincera amicizia di don Francesco per lo zio, ogni volta che salivano all’Alpe. Tiziana Ghibaudo, nipote di don Mario, ricorda come l’amicizia tra don Francesco e don Mario coinvolgesse tutta la loro famiglia. “Don Francesco è sempre stato uno di famiglia per noi. Padrino della Cresima di Giuliano, mio papà aveva per lui un affetto fraterno. Da quando Don Francesco ha dato vita all’Alpe, saliva di frequente da Limonetto durante l’estate, fin quando l’età glielo ha concesso. Ricordo che, al termine della Messa, si sedevano sulle pietre che affiancano la Baita dell’Emmanuele, a parlare sottovoce, con sguardi che raccontavano il non detto. L’Alpe ha significato e significa molto per tutti noi: mio fratello Sergio ha scelto di celebrare lì il suo matrimonio e per noi ‘salire all’Alpe’ è sempre un riaffiorare di affetti e ricordi piacevoli». L’occasione degli ottant’anni dell’ordinazione di don Mario e don Francesco vuole diventare una proposta di preghiera per i preti, rivolta a tutti quelli che saliranno all’Alpe quest’anno. «In un tempo complesso per la Chiesa e per i preti penso sia importante per tutti i credenti fermarsi per pregare per i preti che conosciamo. Noi preti siamo tutt’altro che perfetti, ma abbiamo bisogno di percepire il sostegno delle nostre comunità e di vivere l’autenticità dell’amicizia. L’esempio dell’amicizia tra don Mario e don Francesco può aiutarci nella nostra vita e nel nostro ministero”.