Evasione di un detenuto dalla casa di reclusione di Alba

8 luglio 2023 | 08:30
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Evasione di un detenuto dalla casa di reclusione di Alba
La casa di reclusione di Alba

In una nota il segretario nazionale del Sappe chiede una riforma strutturale dell’esecuzione, l’espulsione dei detenuti stranieri, la riapertura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, il taser per potersi difendere dai detenuti violenti e la dotazione di body-cam

Clamorosa evasione venerdì 7 luglio di un detenuto dalla casa di reclusione Giuseppe Montalto di Alba. Ne dà notizia in una nota il segretario regionale del sindacato autonomo Sappe Vicente Santilli. “Un detenuto ammesso al lavoro all’esterno – spiega Santilli – è riuscito ad evadere dal reparto semiliberi approfittando dell’apertura del cancello per l’uscita di un altro detenuto, poi ha presumibilmente scavalcato l’intercinta e, una volta raggiunta la propria autovettura nel parcheggio, si è dileguato”.

“Adesso è prioritario catturare l’evaso – continua Santilli – ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria del carcere”. 

Donato Capece, segretario generale dello stesso sindacato, rincara la dose: “Il SAPPE denuncia da tempo che le carceri sono diventate un colabrodo” e ne addossa la responsabilità a chi “ha creduto di allargare a dismisura le maglie del trattamento a discapito della sicurezza interna”. 

“Sono decenni – spiega Capece – che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare nelle carceri del loro Paesi di origine le pene ad essi inflitte, come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. Ma servono anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose. Serve una riforma strutturale dell’esecuzione, serve il taser per potersi difendere dai detenuti violenti e la dotazione di body-cam”.