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Villa Invernizzi di Cuneo, dopo il sopralluogo con la sovrintendenza ancora nessuna novità

23 maggio 2023 | 11:30
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Villa Invernizzi di Cuneo, dopo il sopralluogo con la sovrintendenza ancora nessuna novità

Nel Consiglio Comunale di ieri sera il consigliere Ugo Sturlese ha chiesto all’amministrazione se ci fossero sviluppi sugli interventi da svolgere nella villa storica della città.

Cuneo. Torna d’attualità la questione Villa Invernizzi, storica dimora della città ormai in stato di abbandono. Durante il Consiglio Comunale di ieri sera infatti, il consigliere di Cuneo per i beni comuni Ugo Sturlese ha interpellato l’amministrazione per sapere se ci fossero novità circa gli interventi previsti per la riqualificazione della villa a seguito del sopralluogo tenutosi lo scorso aprile alla presenza della sovrintendenza ai beni culturali. Situato all’incrocio tra Via Rosa e Via Arnaud, si tratta di un edificio importantissimo per la storia di Cuneo essendo stato anche sede del comando partigiano durante gli anni della Resistenza.

A seguito dell’intervento di Sturlese ha chiesto la parola anche il consigliere degli Indipendenti Paolo Armellini che ha esteso il discorso anche a Palazzo Chiodo, altro edificio cittadino da riqualificare. L’assessore alla valorizzazione del patrimonio Alessandro Spedale ha così potuto rispondere ad entrambi, sottolineando come da parte dell’amministrazione comunale ci sia la volontà di organizzare al più presto un sopralluogo in entrambi i siti di interesse alla presenza di un consigliere per gruppo, possibilmente “dopo aver sgomberato entrambi gli edifici”.

Spedale è poi entrato nel merito della questione sollevata da Sturlese dichiarando che non è ancora arrivata alcuna lettera con novità da parte della sovrintendenza regionale per la gestione dell’immobile storico. “Stiamo svolgendo un lavoro propedeutico ad un’interlocuzione con loro”, sono state le sue parole precise. “Dal sopralluogo di aprile è emerso chiaramente come il primo intervento che bisognerà fare sarà quello dello sgombero delle macerie e della valutazione di eventuali lavori urgenti per la riqualificazione di una struttura così grande e così fragile, per cui abbiamo già chiesto dei preventivi. Per tutti gli altri interventi serve l’assenso della sovrintendenza“. Un intervento, dunque, che non si annuncia come semplice, soprattutto alla luce della mole dell’edificio, da anni al centro di polemiche e sollecitazioni da parte dei gruppi consigliari in nome della sua completa riqualificazione.