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Il Buongiorno di Cuneo24

29 maggio 2023 | 08:06
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Il Buongiorno di Cuneo24

70 anni fa primo uomo a scalare l’Everest

Cuneo. Il sole è sorto alle 5:46 e tramonta alle 21:09. Durata del giorno quindici ore e ventitre minuti.

Santi del giorno
San Massimino di Treviri, vescovo.
Santi Sisinnio, Alessandro, Martirio, protomartiri trentini.
Santa Bona da Pisa, vergine.

Avvenimenti
1176 – Le truppe della Lega Lombarda sconfiggono l’esercito imperiale di Federico Barbarossa nella battaglia di Legnano, con cui fu posta la parola fine al tentativo di egemonizzazione dei comuni dell’Italia settentrionale da parte dell’imperatore tedesco; essendo assurta a simbolo della vittoria delle popolazioni italiane su quelle straniere, Legnano è l’unica città oltre a Roma a essere citata ne Il Canto degli Italiani di Goffredo Mameli e Michele Novaro, inno nazionale italiano dal 1946, e la battaglia è ricordata annualmente dal Palio di Legnano.
1954 – Canonizzazione di Papa Pio X.
2000 – Indonesia: con l’inizio delle investigazioni per il reato di corruzione, il presidente Suharto viene messo agli arresti domiciliari.
2004 – Attacco di un commando di Al Qaida a un centro petrolifero iracheno entro il 30 giugno.

Nati in questo giorno
Massimo Ambrosini – Nato a Pesaro, è un ex calciatore. Ha giocato nel Cesena (1994/95), nel Milan (dal 1995 al 1997 e dal 1998 al 2013), nel Vicenza (1997/98) e nella Fiorentina (2013/14). Appese le scarpe al chiodo a Firenze, è entrato nella squadra degli opinionisti della piattaforma satellitare SKY, dal luglio 2021 è approdato a DAZN e in seguito anche su Amazon Prime Video. Con i rossoneri ha vinto quattro scudetti, una Coppa Italia, due Supercoppe italiane, due Champions League, due Supercoppe UEFA e una Coppa del mondo per club. In Nazionale ha totalizzato 35 presenze ed è arrivato secondo agli Europei del 2000. In occasione della vittoria dello scudetto 2010/2011, è stato il primo capitano della storia del Milan a sollevare in campo la Coppa Campioni d’Italia. Si tratta del trofeo consegnato alla società che vince il campionato di serie A, che lo conserva per un anno, al termine del quale lo restituisce, ricevendo una riproduzione in scala ridotta. La consegna avviene sul campo di casa solo dal 2005, in precedenza (dal 1961) avveniva, in forma privata, presso la sede della Lega Calcio. Compie 46 anni.
Rupert Everett – Attore inglese. Festeggia 64 anni.

Eventi sportivi
1953 – Primo uomo a scalare l’Everest. Per i tibetani è la “madre dell’universo” («Chomolangma»). Per i nepalesi è il “dio del cielo” («Sagaramāthā»). Per l’Occidente è semplicemente il tetto del mondo. Dove per prima sventolò la bandiera britannica. A portarcela fu uno scalatore neozelandese che aprì la strada all’alpinismo estremo. Nell’intervallo tra le due guerre mondiali, le grandi potenze coloniali cercarono di aumentare il proprio prestigio promuovendo spedizioni scientifiche per conquistare le vette più imponenti, in primis la cima più alta della catena dell’Himalaya, che dal 1865 il governo indiano intitolò alla memoria di Sir George Everest, responsabile dei geografi britannici in India. Per trent’anni gli Inglesi provarono inutilmente a scalarla, con esiti spesso drammatici. Dopo i primi tentativi nel 1921, nel 1924 la missione di George Mallory e Andrew Irvine finì tragicamente con la scomparsa di entrambi. La lunga pausa dovuta alla Seconda guerra mondiale s’interruppe all’inizio degli anni Cinquanta, quando l’obiettivo tornò prioritario per il Regno Unito, al cui trono nel febbraio del 1952 era salita la 26enne Elisabetta II. Nel frattempo l’occupazione cinese del Tibet aveva portato alla chiusura di questo passaggio, lasciando come unica via quella attraverso il Nepal. Di qui si inoltrarono gli alpinisti svizzeri André Roch e Raymon Lambert, che ebbero il merito di aprire la via sud dell’Everest, raggiungendo una quota compresa tra i 7.000 e gli 8.000 metri, mai toccata in precedenza. Il loro risultato spianò la strada all’esploratore neozelandese Edmund Hillary, che a sedici anni aveva già scalato i rilievi del Southern Alps, a sud della Nuova Zelanda. I 3.765 di Mount Cook, tra foreste e ghiacciai, costituirono un valido banco di prova per approcciare la vetta himalayana. L’occasione arrivò poi nella primavera del 1953 con la spedizione inglese guidata dal generale John Hunt, cui prese parte insieme allo sherpa nepalese Norgay Tenzing. Partita a marzo del 1953, tagliò il traguardo alle 11.30 del 29 maggio: Hillary e Tenzing raggiunsero gli 8.848 m della cima e qui, dopo aver piantato la bandiera britannica, si trattennero per 15 minuti. Qualcosa di più del famoso “quarto d’ora di celebrità” di Andy Warhol, perché per l’esploratore neozalendese significò andare incontro a fama e onori ed entrare per sempre nella storia dell’alpinismo. Il miglior modo per celebrare la recente incoronazione della giovane Regina, che lo nominò baronetto. Considerato tutt’oggi una leggenda in Nepal, anche per aver contribuito con una fondazione a finanziare la costruzione di scuole, strade e ospedali nel paese asiatico, Edmund Hillary inaugurò l’era dei grandi scalatori dell’Everest, tra cui Reinhold Messner e Peter Habeler che, nel maggio del 1978, lo scalarono per la prima volta senza l’ausilio di ossigeno.

Proverbio/Citazione
San Pancrazio, San Servazio e San Bonifazio, il gelo di maggio.
“Aver seminato tutto il terrore che ha seminato con quell’articolo è un’azione di terrorismo e come si chiamano coloro che fanno terrorismo? …” Franca Rame