A tu per tu con la campionessa fossanese pallanuotista paralimpica Sofia Perlo

21 maggio 2023 | 13:12
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A tu per tu con la campionessa fossanese pallanuotista paralimpica Sofia Perlo
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A tu per tu con la campionessa fossanese pallanuotista paralimpica Sofia Perlo
A tu per tu con la campionessa fossanese pallanuotista paralimpica Sofia Perlo
A tu per tu con la campionessa fossanese pallanuotista paralimpica Sofia Perlo

La giovane fa parte della squadra GRANDA WATERPOLO ABILITY, ha raggiunto tanti traguardi e soddisfazioni, sia in ambito sportivo con il debutto in Serie A lo scorso anno, che nella vita di tutti i giorni

Nel week end in cui allo Stadio del Nuoto di Cuneo la pallanuoto paralimpica è protagonista abbiamo incontrato la campionessa fossanese Sofia Perlo, classe 2002.

Conosciamola meglio.

Chi è Sofia Perlo? Dove è nata e cresciuta?Sono nata e cresciuta a Fossano e ho frequentato l’istituto tecnico del turismo.

Come e quando è avvenuto l’incidente che ti ha cambiato la vita e cosa ricordi di quel periodo. Proprio all’istituto tecnico del turismo la mia vita cambiò. Una mattina di ottobre del 2019 durante l’ora di educazione fisica una semplice caduta, una cosa da niente, ma che ben presto si è trasformato in qualcosa di ben più grave, lasciandomi dopo mesi e mesi di ospedale e svariati interventi con la gamba destra paralizzata. Dopo quello che mi è successo tutto è cambiato. All’inizio ho faticato ad accettare la mia nuova condizione, mi sentivo sola e diversa dagli altri. Poi come se non bastasse, il lock-down, che io ho passato in ospedale senza poter vedere nessuno per mesi. In quel periodo la mia unica preoccupazione era quella di poter ritornare a casa e rivedere la mia famiglia e le persone care.

Come è cambiata la tua vita dopo l’incidente?Una volta dimessa ho capito che da quella situazione drammatica doveva uscirne qualcosa di positivo, che mi sarei dovuta rimboccare le maniche e reagire per riprendere in mano la mia vita. E così è stato. Ho iniziato un percorso di riabilitazione e grazie a dei tecnici specializzati che mi hanno fatto un’ortesi su misura sono ritornata in piedi e ho imparato a camminare di nuovo.

Quale era il tuo rapporto con lo sport prima dell'”incidente” e dopo? Prima del mio “incidente” ho sempre praticato sport, che è stato da sempre una valvola di sfogo, ma dopo più che mai è stata una salvezza. Specialmente dal momento in cui ho iniziato a giocare a pallanuoto con la mia squadra la GRANDA WATERPOLO ABILITY (una squadra paralimpica composta da atleti con disabilità fisiche simili alla mia) che mi hanno dato davvero una spinta in più a reagire, a fare sempre meglio e sempre di più. Ad oggi posso dire di aver ritrovato la felicità, di aver raggiunto tanti traguardi e soddisfazioni, sia in ambito sportivo con il debutto in Serie A lo scorso anno, che nella vita di tutti i giorni.

Consigli a chi si trova ad vivere momenti come quelli che hai dovuto vivere tu?Non mi sento di poter dare un consiglio perché credo che ognuno reagisca al proprio dolore in maniera diversa, ma quello che posso dire è che bisogna sempre essere grati per ciò che si ha, anche delle piccole cose, quelle più scontate. Che c’è sempre qualcuno che sta peggio di noi è che dal dolore si può ricominciare e fare della propria vita qualcosa di splendido.

Cosa ti aspetti dal futuro? Mi aspetto dal futuro tanta felicità e tante altre soddisfazioni con le persone che amo e a cui voglio bene. Inoltre ci tengo tanto a ringraziare la mia famiglia, mia mamma, mio papà, la mia sorellina, Francesco (il mio fidanzato che c’è stato sempre fin dall’inizio), la mia squadra di pallanuoto e tutte le persone che mi hanno aiutato nel rimettermi in piedi.