Mancata estradizione terroristi dalla Francia, Bongioanni: “Bisogna portare il caso in Europa”

4 aprile 2023 | 15:30
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Mancata estradizione terroristi dalla Francia, Bongioanni: “Bisogna portare il caso in Europa”

Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale si è espresso con un ordine del giorno contro la mancata possibilità di estradare i brigatisti che si sono rifugiati in Francia.

«Che una Regione si occupi dell’estradizione di terroristi può sembrare un’adesione di principio puramente simbolica, ma non è così. Il Piemonte ha pagato un prezzo altissimo alla stagione degli anni di piombo». Così il capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale del Piemonte Paolo Bongioanni illustra l’ordine del giorno che ha presentato oggi all’Assemblea di Palazzo Lascaris, dal titolo «Contrarietà alla decisione della Corte di Cassazione francese che nega l’estradizione in Italia ai terroristi autori di omicidi e reati di terrorismo commessi negli anni Settanta e Ottanta».

«Decine di famiglie qui piangono un proprio caro vittima della follia del terrorismo rosso. – continua Bongioanni – La Regione, pur non avendo potestà legislativa e giuridica in materia, come istituzione pubblica ha il dovere morale di esprimere la propria contrarietà alla decisione della Cassazione francese di rifiutare l’estradizione di dieci terroristi responsabili di delitti e atti eversivi e di far sentire la propria solidarietà alle vittime dei reati commessi da costoro. Per questo ho presentato stamane al Consiglio regionale del Piemonte un ordine del giorno con cui il Piemonte esprime solidarietà alle famiglie delle vittime e si impegna a sostenere ogni sforzo che il Governo italiano vorrà intentare per portare anche all’attenzione dell’Europa l’esigenza di rettificare una decisione che ha il sapore della beffa e di una vera e propria distorsione della Storia».

Così il capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale del Piemonte Paolo Bongioanni illustra l’ordine del giorno che ha presentato oggi all’Assemblea di Palazzo Lascaris, dal titolo «Contrarietà alla decisione della Corte di Cassazione francese che nega l’estradizione in Italia ai terroristi autori di omicidi e reati di terrorismo commessi negli anni Settanta e Ottanta».

Spiega Bongioanni: «Questi terroristi si sono macchiati di omicidi, associazione a scopi terroristici, banda armata e sequestro di persona; non si sono mai pentiti né dissociati e hanno tutti ricevuto in Italia condanne definitive. La decisione di Parigi di non concedere la loro estradizione perché nel nostro Paese non riceverebbero un trattamento equo e rispettoso è offensiva e fondata su basi giuridiche assolutamente discutibili».

La nostra Costituzione, infatti, «riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale». E «l’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute». «L’Italia – sottolinea Bongioanni– è riconosciuta in modo unanime presso ogni sede internazionale come Paese dove vige pienamente lo stato di diritto tipico delle democrazie parlamentari e dove sono garantiti pieni diritti agli imputati e anche ai condannati in via definitiva per qualsivoglia reato».

L’ordine del giorno di FdI esprime solidarietà ai parenti delle vittime e impegna la Giunta regionale e il Presidente – pur nel rispetto dell’indipendenza della magistratura francese, della Corte di Appello di Parigi e della Corte di Cassazione francese – a esprimere la propria contrarietà per la decisione di negare l’estrazione all’Italia dei dieci terroristi ex brigatisti e associazioni terroristiche similari presenti in Francia e condannati con regolare sentenza definitiva dalla magistratura italiana. Impegna infine la Giunta regionale a sostenere ogni sforzo da parte del governo italiano, anche supportando il caso in sede europea, per assicurare che i terroristi condannati in via definitiva possano scontare la loro pena in Italia, secondo quanto previsto dalle leggi nazionali vigenti e in conformità all’articolo 27 della Costituzione.