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Il Buongiorno di Cuneo24

9 aprile 2023 | 08:01
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Il Buongiorno di Cuneo24

Nel 1667 apre a Parigi la prima mostra d’arte pubblica

Cuneo. Il sole è sorto alle 6:53 e tramonta alle 20:10. Durata del giorno tredici ore e diciassette minuti.

Santi del giorno
San Demetrio di Tessalonica, martire.
Santa Casilda di Toledo, vergine.
San Liborio, vescovo di Le Mans.

Avvenimenti
1667 – Apre a Parigi la prima mostra d’arte pubblica.
1848 – Il Ducato di Parma e Piacenza adotta la bandiera italiana.
1865 – Si conclude la Guerra di secessione americana. Dopo quattro anni di sanguinose battaglie, un atto di resa pose fine al più significativo tentativo separatista della storia. Per numero di vittime e per l’entità dei mezzi militari impiegati e delle devastazioni prodotte rappresentò il primo dei grandi conflitti dell’età contemporanea. Sul piano politico segnò la definitiva messa al bando della schiavitù sul suolo americano. Lo scoppio della Guerra di secessione fu la conseguenza di un annoso contrasto tra Nord e Sud del paese, legato inizialmente a una diversa visione dei rapporti tra lo Stato centrale e i governi federali, e divenuto poi insanabile sul piano economico. All’economia dei primi che si caratterizzava sempre più per il marcato profilo industriale e per la dimensione libera del lavoro, si contrapponeva la vocazione esclusivamente agricola dei secondi, retta sullo sfruttamento degli schiavi neri (circa tre milioni) nelle immense piantagioni di cotone e tabacco. Sul piano politico le ragioni del Nord erano rappresentate dal Partito Repubblicano, il cui esponente di punta era in quegli anni Abraham Lincoln (favorevole all’abolizione della schiavitù), quelle del Sud dal Partito Democratico. La netta chiusura alle rivendicazioni di questi ultimi su un allargamento delle aree aperte al lavoro degli schiavi e l’elezione di Lincoln alla “Casa Bianca” aprirono la strada alla secessione, offrendo il pretesto a sette nazioni schiaviste (guidate dalla Carolina del Sud) di formare gli Stati Confederati d’America (CSA) e di eleggere un proprio presidente nella figura di Jefferson Davis. Nell’aprile del 1861 iniziarono le operazioni militari con l’assalto a Fort Sumter da parte dell’esercito sudista, agli ordini del generale Robert Lee. Costui riuscì nella prima fase ad ottenere importanti vittorie ma la sproporzione delle forze in campo (in termini di armi e di uomini) era evidente e dall’estate del 1863 le sorti girarono in favore degli Stati “abolizionisti”. La Battaglia di Gettysburg (luglio 1863, Pennsylvania), tra le più sanguinose del conflitto, segnò l’inizio della controffensiva delle truppe nordiste, comandate dal generale Ulysses Grant. Ormai accerchiato e senza vie di scampo, l’esercito separatista subì il colpo di grazia nella battaglia di Appomattox (Virginia), la mattina del 9 aprile 1865. Qualche ora dopo il generale Lee consegnò la dichiarazione di resa a Grant, accettando le condizioni di porre fine a qualsiasi tentativo secessionista e di consegnare tutte le armi. Con un bilancio spaventoso di 620 mila morti e una spesa complessiva di 69 miliardi di dollari sostenuta dalle due fazioni, si concludeva così il primo esempio di guerra totale. Sul piano politico vinse la linea abolizionista della schiavitù, che era stata ufficialmente messa al bando con l’approvazione del XIII emendamento alla Costituzione (31 gennaio 1865). L’assassinio di Lincoln, a cinque giorni dalla resa, fece naufragare il tentativo di ricostruire il paese in concordia, dando vita all’occupazione militare del Sud. Evento cruciale nella storia degli USA e nella costruzione del loro primato politico ed economico nella scena mondiale, la Guerra di secessione ha ispirato un’ampia letteratura con diverse trasposizioni cinematografiche, tra le quali Via col vento (1939) di Victor Fleming resta il film di maggior successo.
1868 – Bologna: Giosuè Carducci, titolare della cattedra di letteratura italiana all’Università di Bologna, viene sospeso per 75 giorni, per aver sottoscritto una lettera diretta a Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi.

Nati in questo giorno
Kristen Stewart – Dopo il bacio di un “vampiro”, a soli vent’anni, è diventata una delle attrici più pagate di Hollywood ed oggi i migliori registi se la contendono. Californiana di Los Angeles, Kristen Jaymes Stewart, fin da piccola, prende confidenza con il set grazia anche al padre produttore televisivo e alla madre regista. A 12 anni recita da coprotagonista accanto a Jodie Foster nel thriller Panic room (2002). Un piccolo ruolo nel capolavoro di Sean Penn Into the Wild – Nelle terre selvagge (2007) le merita i consensi della critica e le attenzioni della regista Catherine Hardwicke che, l’anno seguente, le spalanca la strada del successo internazionale assegnandole la parte di Bella Swan in Twilight, primo capitolo della saga fantasy ideata dalla scrittrice Stephenie Meyer. Presente anche nei quattro sequel della stessa saga, la Stewart vanta un Premio BAFTA per la “miglior stella emergente”, nel 2010, e un Premio César come “migliore attrice non protagonista” nel 2015 (per “Sils Maria”). L’anno seguente è nel cast di Café Society, commedia sentimentale diretta da Woody Allen. Negli anni successvi è la protagonista dei film Jeremiah Terminator LeRoy (2018), Charlie’s Angels (2019), Underwater (2020) e Non ti presento i miei (2020). Nel marzo 2022 arriva nelle sale italiane Spencer nel quale interpreta Lady Diana. Compie 33 anni.
Charles Baudelaire (1821/1867) – Massima incarnazione dell’artista bohémien e in ciò modello insuperabile per la generazione dei “poeti maledetti”, è considerato il padre del simbolismo letterario e il precursore del Decadentismo. La maggior parte degli studiosi lo ritiene semplicemente il maggior genio poetico di sempre. Nato nella Parigi postnapoleonica, la sua infanzia fu segnata dalla prematura perdita del padre e dalle nuove nozze della madre, che influirono pesantemente sul carattere e sul rendimento scolastico. Completati gli studi, si avvicinò alla poesia seguendo le orme degli artisti bohémien e dandosi a una vita dissoluta e ai margini della società. Grazie alla cospicua eredità paterna, poté condurre un’esistenza da dandy (da cui il fenomeno di costume del “dandismo”), improntata cioè a uno stile di grande eleganza nel vestire e nei gusti personali, riflesso di una superiorità intellettuale rispetto alla massa borghese e benpensante. Interdetto dalla madre, si ritrovò a vivere in ristrettezze economiche, indebitandosi fortemente. Dopo le prime opere come critico e saggista, nel 1857 pubblicò il suo capolavoro immortale: la raccolta di poesie I fiori del male, considerata la “Bibbia” della corrente simbolista. In essa espresse il concetto di “poesia pura”, scevra da ogni preoccupazione di contenuto e da qualsivoglia impegno civile o morale, unitamente a quello di “poeta veggente”, in grado cioè di trasmettere le impressioni più vaghe e indefinite della realtà e di penetrare l’intima essenza delle cose. Principi che gettarono le basi della poesia moderna. Schiavo dell’alcool e dell’oppio e condannato alla paralisi da un ictus, Baudelaire morì a Parigi, tra le braccia dell’amata (e odiata) madre, nell’agosto del 1867.

Eventi sportivi
1997 – La Juventus supera l’Ajax in Champions.

Proverbio/Citazione
Aprile, ogni giorno un barile.
“Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza” Charles Baudelaire