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Cuneo Granda S.Bernardo, il bilancio di una stagione travagliata

24 aprile 2023 | 14:00
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Cuneo Granda S.Bernardo, il bilancio di una stagione travagliata

Le biancorosse sono state protagoniste di una stagione all’insegna degli infortuni e dei cambiamenti in panchina e nella società, conducendo una stagione al di sotto delle aspettative. Proviamo ad analizzare l’annata giocatrice per giocatrice.

Con la sconfitta casalinga in Gara 2 dei Playoff per la Challenge Cup contro Il Bisonte Firenze di mercoledì scorso si è conclusa la stagione 2022-23 della Cuneo Granda S.Bernardo. Un’annata quanto mai difficoltosa per le Gatte, che hanno dovuto fare i conti con tre cambi in panchina in corso d’opera: coach Pedullà che ha guidato le biancorosse per buona parte del ritiro salvo poi lasciare prima dell’inizio della regular season, coach Zanini che ha guidato le ragazze dall’inizio del campionato fino al 28 gennaio 2023 e coach Bellano che ha concluso la stagione, gettando le basi per un progetto pluriennale che partirà dal prossimo autunno. Un’incertezza che si è manifestata anche nell’organigramma societario e sul piano degli infortuni, con due pedine chiave come Szakmary e Gicquel (oltre alla lungodegente Agrifoglio) non disponibili per le prime partite e molti altri acciacchi nel corso di tutta la stagione.

Le Gatte, come sottolineato anche da capitan Noemi Signorile al termine dell’ultimo match, sono certamente state brave a non disunirsi in tutta una serie di situazioni inedite e non così frequenti nel volley, ma non sono riuscite a concludere al meglio una stagione che globalmente è stata al di sotto delle aspettative di inizio anno (playoff scudetto non centrati e salvezza che è diventata ben presto la priorità), considerata anche la semifinale scudetto sfiorata la scorsa stagione. Abbiamo provato a fare qualche riflessione su ciascuna delle giocatrici.

1 Sofya Kuznetsova: Si è confermata la top player del roster biancorosso, la giocatrice che, se in forma, può decidere da sola le partite con una classe e una potenza da fuoriclasse assoluta del ruolo. Permangono ancora alcune lacune grossolane in fase di ricezione, ma i suoi numeri in attacco (411 punti totali, 10^ assoluta in Serie A1, con una percentuale del 39%) la rende un prospetto interessantissimo, che sicuramente farà gola a molte big in chiave mercato. La speranza è che possa essere lei il punto da cui ripartire con slancio l’anno prossimo, in un’estate che però si annuncia ricchissima di addii per Cuneo. Indispensabile.

2 Danielle Drews: Arrivata in estate con la qualifica di interessante prospetto della pallavolo a stelle e strisce, la schiacciatrice dello Utah classe 1998 si è dimostrata preziosa pedina per scompigliare le carte in tavola sostituendo una delle titolari Kuznetsova-Szakmary. Dani ha dimostrato da subito (essendo titolare forzata per tutte le prime partite della stagione) una potenza fisica notevole, chiaramente figlia di una grande dedizione in palestra e in allenamento. Preziosa.

3 Kim Klein Lankhorst: Giunta a Cuneo quasi per caso, per sopperire alla lunga assenza di Beatrice Agrifoglio come riserva di Signorile, la palleggiatrice olandese classe 2002 si è confermata una buonissima promessa per il futuro, dimostrando personalità e idee ogni volta che è stata chiamata in causa, sempre dalla panchina per provare altri schemi, soprattutto nei finali di set. Quando però si ha davanti nelle gerarchie un’atleta come la capitana biancorossa non è facile emergere.

4 Agnese Cecconello: Il reparto delle centrali è senza dubbio quello che ha dato la migliore impressione nella stagione di Cuneo. E la triestina classe 1999 non è mai stata in discussione, formando ben presto con Anna Hall una coppia di tutto rispetto. Chiamata a sostituire la grande protagonista della passata stagione Squarcini, Cecconello ha saputo calarsi perfettamente nella parte in campo (43,6% in attacco, 41,7% in ricezione e 57 muri all’attivo) e fuori, diventando probabilmente la seconda miglior giocatrice per rendimento della squadra dopo Kuznetsova. Sarà difficile trattenerla a Cuneo.

5 Lara Caravello: Arrivata da Conegliano (dov’era riserva di De Gennaro) per sostituire Ilaria Spirito (approdata a Chieri e confermatasi tra le top del ruolo nell’intero campionato), l’esperta classe 1994 ha fatto il suo ma non ha mai dato l’impressione di poter risultare sempre e comunque determinante per portare punti e sicurezza nella propria metà campo (nonostante alcune prestazioni di alto livello e un finale leggermente in crescendo). La sua commozione al termine dell’ultimo match nell’annunciare l’addio alla pallavolo ci permettono di farle i migliori auguri per il prosieguo della sua vita fuori dal taraflex.

6 Beatrice Agrifoglio: Difficile commentare una stagione iniziata con l’anno nuovo, che l’ha vista protagonista per due soli spezzoni di partita. La palleggiatrice toscana, perfetta vice di Signorile dentro e fuori dal campo nella passata stagione, è stata fondamentale come donna-spogliatoio, apparendo sempre totalmente parte in causa nelle dinamiche di gruppo anche quando era in stampelle. Beatrice si è confermata dunque sinonimo diprofessionalità e dedizione alla causa anche in quella che probabilmente è stata la stagione più sfortunata della sua carriera.

7 Greta Szakmary: La capitana della nazionale ungherese è stata il grande colpo dell’estate scorsa, la giocatrice d’esperienza chiamata a far fare il salto di qualità definitivo alla squadra. E infatti Greta (classe 1991) ha iniziato la sua avventura con il piede giusto, impossessandosi di uno dei due posti da schiacciatrice titolare non appena entrata in forma e non perdendolo mai. Autrice di molti colpi di gran classe più che di semplice potenza, la numero 10 è parsa anche decisamente più sicura di Kuznetsova in fase difensiva e di ricezione, anche se è calata vistosamente nell’ultima parte di stagione, con errori grossolani e inaspettati da una giocatrice così esperta e tendenzialmente costante nel rendimento. Giocatrici così preparate, però, sono sempre indispensabili nel roster.

8 Lucille Gicquel: Stagione particolare anche per la francese, bloccata da un brutto infortunio per i primi mesi. Una volta tornata al 100%, però, Lulù è tornata in molte occasioni la giocatrice trascinante dell’anno scorso, quando era stata una delle migliori interpreti del suo ruolo (opposto) dell’intero campionato. L’impressione è che durante la stagione appena terminata, però, la classe 1997 non sia riuscita, per motivi del tutto indipendenti da lei, a prendersi totalmente la squadra sulle spalle come spesso accadeva durante la stagione passata. L’ideale sarebbe basare sulla sua esperienza e potenza il sestetto dell’anno prossimo, ma non si hanno ancora informazioni circa la sua permanenza a Cuneo.

9 Francesca Magazza: Arrivata dall’A2 come schiacciatrice giovane di riserva, la classe 2002 bresciana ha fatto il suo ogni volta che è stata chiamata in causa, soprattutto per dare più potenza dai nove metri, iniziando l’azione in maniera aggressiva. Con tre giocatrici più esperte davanti nelle gerarchie, però, non è facile emergere per nessuno.

10 Noemi Signorile: Capitana dentro e fuori dal campo, sempre pronta a metterci la faccia nei momenti di luce (pochi quest’anno) come in quelli di difficoltà per le sue compagne. Le sue lacrime alla fine dell’ultimo match, abbinate ad un’incertezza sul suo futuro in biancorosso dichiarata dalla stessa classe ’90 torinese, dimostrano quanto Noemi tenga a questa piazza e si sia dispiaciuta per non essere riuscita quest’anno a concretizzare le rosee aspettative di inizio stagione. Al di là dell’aspetto psicologico (pur fondamentale) sarebbe anche estremamente difficile sostituire la capitana sul piano meramente sportivo, dato che come sempre Signorile si è dimostrata una regista di assoluto livello, conoscendo a memoria schemi e stile di gioco delle compagne (è la prima atleta a vestire per tre anni consecutivi la maglia biancorossa). Chissà se si troverà l’intesa.

11 Anna Hall: Centrale titolare assieme a Cecconello, la classe 1999 del South Carolina si è dimostrata da subito una giocatrice preziosa, “un bell’animaletto” come l’ha definita la capitana Signorile in una delle prime interviste post-partita. Rocciosa e preziosa a muro (54 i punti totali con questo fondamentale) quando serve così come rapida e pungente in fast, pur essendo giovanissima, non ha fatto rimpiangere una maestra del ruolo come Stufi, grande protagonista in biancorosso l’anno scorso. Indecifrabile, almeno per il momento, il suo futuro, ma se dovesse rimanere Cuneo ne avrebbe tutto da guadagnarci.

12 Sara Caruso: Dopo una stagione di apprendistato, con i ruoli da titolari dominati da Squarcini e Stufi, la siciliana classe 2001 ha avuto finalmente molte più possibilità di farsi notare, da titolare (soprattutto ad inizio stagione) come da subentrata, senza mai sfigurare ma anzi dimostrando una grinta e una precisione che possono far pensare tranquillamente ad un suo futuro prossimo da titolare in A1, a Cuneo o altrove. Palpabile e fondamentale come già l’anno scorso poi, la sua importanza nello spogliatoio.

13 Binto Diop: La pisana classe 2002, è arrivata come riserva di Gicquel ma, a causa dell’infortunio della francese, si è ritrovata subito titolare. Ha potuto così vivere inaspettatamente la sua prima stagione da assoluta protagonista in A1 (dopo l’annata scorsa, a mezzo regime, a Perugia). Pur mostrando ancora a tratti una certa incostanza, con colpi straordinari alternati ad errori madornali un po’ in tutte le fasi, Binto fa ben sperare in chiave futuro anche e soprattutto per come ha cambiato diverse partite un po’ bloccate, soprattutto nell’ultimo spezzone di stagione.

14 Alice Gay: La libero 100% Made in Cuneo ha giocato più del previsto, in un certo momento addirittura arrivando a mettere in discussione la titolarità di Caravello (nella gestione Zanini). Nonostante la giovane età (classe 2002), l’impressione è che, con un po’ di coraggio in più si possa promuoverla a titolare l’anno prossimo, perché l’impressione è che le qualità ci siano eccome, così come l’amore per la maglia.