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Pendolari replicano a Gabusi: “Ci saremmo attesi ben altro ma ancora una volta siamo rimasti delusi”

12 febbraio 2023 | 17:02
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Pendolari replicano a Gabusi: “Ci saremmo attesi ben altro ma ancora una volta siamo rimasti delusi”
Immagine di repertorio

“Le nostre associazioni sono come sempre pronte al dialogo, mettendo a disposizione l’esperienza che ci deriva dalla quotidianità, per costruire un sistema di trasporti efficace ed efficiente, rispondente alle esigenze degli utenti e che gioverebbe a tutti, vettori e committente compresi” scrivono Il Gruppo Pendolari Cuneo-Torino con il Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile

Il Gruppo Pendolari Cuneo-Torino con il Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile (Co.M.I.S.) scrivono in merito alle recenti dichiarazioni dell’assessore Gabusi e del sig. Galleano.

Gli scriventi Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile (Co.M.I.S.) e Gruppo Pendolari Cuneo – Torino, con la presente siamo a proporre alcune considerazioni in merito alle recenti dichiarazioni a riguardo dei trasporti nella Provincia Granda.
Abbiamo letto di riconversione delle linee ferroviarie sospese in strade, di vecchi treni, di bus da 200 passeggeri, di rami secchi, di treni vuoti.
Ci saremmo attesi ben altro ma ancora una volta siamo rimasti delusi, non che ci facessimo delle illusioni, ma una minima apertura sarebbe stata auspicabile visti i recenti dati, pessimi, in merito agli incidenti stradali con numerose vittime e feriti (la Provincia di Cuneo è maglia nera), all’inquinamento dei nostri territori, allo spopolamento delle aree periferiche.
Invece si continuano a citare dati della frequentazione dei treni vecchi di dieci anni quando il servizio era gestito in maniera pessima, con frequenti soppressioni di corse, nella maggior parte dei casi già rare, non cadenzate e prive di coincidenze efficaci nei nodi principali.
Leggiamo il solito scaricabarile sulle amministrazioni precedenti, sicuramente non prive di responsabilità, con l’esaltazione del nuovo contratto SFR sottoscritto tra la Regione Piemonte e Trenitalia dimenticando però il ricorso al TAR presentato dalla Federconsumatori e che il servizio attivo rimane ridotto del 15-20% rispetto al pre Covid.
Abbiamo letto di progetti di trasformazione dei sedimi delle ferrovie sospese in arterie dedicate ad autobus di 200 posti ma quella soluzione esiste già, si chiama treno ed in alcuni casi basterebbe poco per rivederlo in funzione.
Non comprendiamo il motivo per il quale quando si citano i mezzi gommati si fa riferimento a veicoli di ultima generazione, moderni, ecologici mentre invece per i convogli ferroviari si utilizzano aggettivi quali “vecchio” e “dimenticato”.
Ricordiamo che in commercio esistono convogli ferroviari di ultima generazione anche per il trasporto pubblico locale, non soltanto per l’alta velocità, dotati di tutti i comfort, ecologici ed ibridi.
Le ferrovie sono poi rami secchi per i treni ma diventano potenziali miniere d’oro per farci transitare i bus.
L’assessore Gabusi afferma che sarebbe anacronistico salvare le ferrovie sospese perché in dodici anni tutto è cambiato ed ha ragione in quanto il Covid ci ha insegnato che vivere in centri piccoli con ampie aree verdi è preferibile rispetto a spazi angusti in città ed in questo un servizio adeguato ed efficiente aiuterebbe chi risiede già in comuni della Provincia ed agevolerebbe magari la scelta di chi sta valutando il trasferimento a favore del ripopolamento delle aree periferiche.
Se poi consideriamo i numerosi turisti che visitano i nostri territori, il numero delle presenze è in costante crescita, è facilmente comprensibile che c’è un’ulteriore considerevole domanda di trasporto da soddisfare, a meno di continuare a volerli far arrivare in auto. Emblematica la situazione delle Langhe e dell’Albese dove si iniziano a registrare seri problemi per l’eccessivo traffico privato.
Ha ragione l’assessore quando afferma che non servono libri dei sogni ma un piano mirato, aggiungiamo però che non occorrono neanche demagogia e preconcetti. Sappiamo ormai chiaramente che il treno è il mezzo più ecologico dopo la bicicletta e che la sua attrattività è maggiore paragonata a quella dei bus. Significativo è l’esempio della linea ferroviaria Asti – Alba la quale prima della sospensione registrava circa 2000 passeggeri al giorno e con il bus se ne contano meno di 800 (dati dell’Agenzia della Mobilità Piemontese).
Concordiamo con l’amministratore delegato di Bus Company, Enrico Galleano, quando afferma che non debba più esistere la contrapposizione gomma – ferro. Lo dichiariamo da tempo che la parola d’ordine debba essere: integrazione.
Quindi riattiviamo le linee ferroviarie sospese, eliminando le corse dei bus in concorrenza affidando loro il compito di adduzione alla ferrovia, cosiddetto ultimo miglio, da convogliare in stazioni trasformate in centri d’interscambio e di servizi alle persone, residenti e turisti.
Non sono idee da libro dei sogni ma realtà già ben sperimentate all’estero ma anche in alcune regioni d’Italia che hanno scommesso sul trasporto pubblico locale perché credono in un futuro diverso dal passato, più a misura di cittadino.
Non siamo visionari e non vogliamo scrivere alcun libro ma abbiamo una visione chiara del futuro che vorremmo e lo abbiamo messo nero su bianco in elaborati pronti per essere condivisi.
Le nostre associazioni sono come sempre pronte al dialogo, mettendo a disposizione l’esperienza che ci deriva dalla quotidianità, per costruire un sistema di trasporti efficace ed efficiente, rispondente alle esigenze degli utenti e che gioverebbe a tutti, vettori e committente compresi.”