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Il Buongiorno di Cuneo24

26 febbraio 2023 | 08:01
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Il Buongiorno di Cuneo24

Nel 1606 scoperta l’Australia ad opera del navigatore olandese Willem Janszoon

Cuneo. Il sole è sorto alle 7:08 e tramonta alle 18:17. Durata del giorno undici ore e nove minuti. Fase lunare: primo quarto.

Santi del giorno
San Nestore di Magydos, vescovo e martire.
San Faustiniano, vescovo di Bologna.
Sant’Alessandro, vescovo di Alessandria d’Egitto.

Avvenimenti
1606 – Scoperta l’Australia ad opera del navigatore olandese Willem Janszoon.
1935 – Watson-Watt dimostra il funzionamento del radar. Per l’Italia di Marconi rappresentò uno smacco veder attribuito a un fisico britannico il merito di aver realizzato il primo sistema di telerilevamento. Per la Germania nazista fu tra le principali ragioni della sconfitta nella Seconda guerra mondiale. Nei cieli e mari dell’epoca contemporanea, sempre più trafficati, è uno strumento di viaggio insostituibile. Dagli studi del tedesco Hertz (1886) sulla capacità di riflettere onde radio attraverso oggetti solidi, si erano susseguiti numerosi tentativi di realizzare un apparecchio per la rilevazione degli impulsi elettromagnetici, applicati soprattutto alla meteorologia. Esperimenti simili stava conducendo il fisico scozzese Robert Watson-Watt, quando fu incaricato dall’Ufficio Meteorologico del Regno Unito. Qui mise a punto un sistema di mappatura dei temporali, in grado di captare a distanza i segnali radio generati dai fulmini. In questa scoperta il governo inglese intravide un’enorme potenzialità da utilizzare in campo militare, per la localizzazione di ostacoli lontani in campo aereo e navale. Watt si trovò a lavorare con l’illustre collega Edward Victor Appleton (Premio Nobel per la fisica 1947) a una rete di antenne che inviava il segnale verso l’alto, fino a raggiungere la ionosfera dove veniva riflesso riportando alla fonte informazioni sull’esatta distanza dalla sorgente di un dato corpo. Il punto di svolta si verificò allorché Watt individuò il modo di rendere visibili su uno schermo i segnali radio riflessi e tracciarne la durata della loro propagazione. La prima dimostrazione del telerilevamento avvenne il 26 febbraio del 1935, nel corso della quale Watt riuscì a captare l’esatta posizione di un aereo in regime di silenzio radio e avvolto dalla nebbia. Il risultato fu che quattro anni dopo la Gran Bretagna si trovò disseminata di stazioni radar che avvertivano l’avvicinarsi di aerei nemici a 120 km di distanza. Questa tecnologia, cui nel 1940 la Marina degli Stati Uniti diede il nome di RADAR (RAdio Detection And Ranging, in italiano “radio-rivelatore e misuratore di distanza”), influì sulle sorti del secondo conflitto mondiale, a discapito della Germania che ne aveva sottovalutato la portata “militare”. Da quel momento ogni aereo e nave lo ebbero in dotazione, aumentando gli standard di sicurezza nel trasporto passeggeri e nelle rotte commerciali. Sebbene le cronache storiche continuino a riconoscere in Watt l’inventore del radar moderno, nessuno può negare che qualcuno prima di lui avesse già compreso il criterio alla base del suo funzionamento. Quel qualcuno era Guglielmo Marconi che nel 1922, in occasione del Congresso degli ingegneri americani a New York, annunciò che era molto vicino a realizzare un marchingegno in grado di rendere visibili gli oggetti in condizioni di buio totale e di nebbia. La sua sfortuna fu che le alte gerarchie dell’esercito regio italiano non ritennero di dover finanziare gli studi del fisico bolognese, che alla fine s’indirizzò verso l’utilizzo delle microonde nella radiotelegrafia delle navi in luogo di scarsa visibilità. L’assenza di un’industria nazionale elettronica fece sì che si dovesse aspettare il 1950 per veder nascere in Italia la prima produzione di radar su scala industriale. Un ritardo che a Marconi costò un prestigioso primato scientifico.
1982 – Nasce a Milano “Radio Italia”. Mentre il mercato musicale degli anni Ottanta orientava i gusti degli italiani verso le grandi star straniere, nella Milano da bere vide la luce la prima emittente radiofonica privata a trasmettere esclusivamente musica italiana. Fondata dal dj Mario Volanti, “Radio Italia” iniziò le trasmissioni venerdì 26 febbraio del 1982, con un disco di Pino Daniele. Fin dai primi anni raccolse il consenso del pubblico, arrivando a coprire il territorio nazionale nel 1987 e conquistando tre anni dopo il primato di radio commerciale più ascoltata d’Italia. In quegli anni si rafforzò il suo ruolo di principale rampa di lancio per artisti famosi e nuove proposte del Bel Paese. Gli anni Novanta, grazie alla tecnologia satellitare, segnarono l’espansione all’estero, raggiungendo le comunità italiane d’Europa e del continente americano. Presente anche nel palinsesto televisivo, con Radio Italia TV (canale 70 del digitale terrestre), ha un ascolto quotidiano, nel secondo semestre 2020, di circa 5 milioni di ascoltatori, risultando terza tra le radio più seguite d’Italia.
1999 – Viene lanciato il Pentium III.

Nati in questo giorno
Fernando Llorente – Nato a Pamplona (Spagna), è un ex calciatore spagnolo alto 195 cm, che nella stagione 2015/16 gioca nell’attacco del Siviglia, conquistando l’Europa League. All’inizio di agosto 2016 si trasferisce allo Swansea City e un anno dopo va in Inghilterra al Tottenham. Nel settembre 2019 va a parametro zero al Napoli, partecipando alla conquista della Coppa Italia 2019/20. Nel gennaio 2021 diventa un calciatore dell’Udinese ma a fine stagione, rimasto svincolato, dal 27 ottobre 2021 indossa la maglia dell’Eibar, che milita nella seconda divisione del campionato spagnolo, fino all’estate del 2022. Nel febbraio 2023 si ritira dal calcio giocato. Fernando Javier Llorente Torres indossa in precedenza le maglie dell’Athletico Bilbao (dal 2005 al 2013) e della Juventus (2013/15). Con i bianconeri vince due scudetti, una Coppa e due Supercoppe italiane. Con la Nazionale spagnola scende in campo 24 volte (7 i gol) e si laurea campione del mondo nel 2010 ed europeo nel 2012. Compie 38 anni.
Michael Bolton– Cantautore di richiamo internazionale, con la sua inconfondibile voce calda ha lasciato tracce significative in generi diversi, dall’hard rock al soul, fino alla lirica rivisitata in chiave pop. Nato a New Haven, nel Connecticut, e registrato all’anagrafe come Michael Bolotin, dopo la prima esperienza con la rockband “Blackjack”, si lancia come solista nel 1975, assumendo otto anni dopo il nome d’arte Michael Bolton. I maggiori consensi li ottiene con le cover di (Sittin’ on) the Dock of the Bay e When a Man Loves a Woman. Autore di numerose colonne sonore, tra cui Go the distance del film Disney “Hercules”, vanta collaborazioni con illustri colelghi, quali Barbra Streisand, Céline Dion e Lady Gaga. Insignito di una stella sulla celebre “Walk of Fame”, è molto attivo nel sociale contro la povertà e le violenze domestiche. Nel 2013 pubblica l’autobiografia “The Soul of it All”. Festeggia 80 anni.