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Il Buongiorno di Cuneo24

10 febbraio 2023 | 08:04
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Il Buongiorno di Cuneo24

Nel 1863 Crane brevetta il primo sistema antincendio

Cuneo. Il sole è sorto alle 7:33 e tramonta alle 17:55. Durata del giorno dieci ore e ventidue minuti.

Santi del giorno
Santa Scolastica, vergine, è la protettrice dell’Ordine benedettino e dei bambini che soffrono di convulsioni.
San Protadio di Besancon, vescovo.
San Troiano, vescovo.

Avvenimenti
1863 – Crane brevetta il primo sistema antincendio. Il nome del brevetto, fire extinguisher (in italiano “estintore”), potrebbe trarre in inganno e far pensare all’apparecchio portatile, inventato all’inizio dell’Ottocento dal capitano inglese George William Manby. In realtà, il fire extinguisher brevettato il 10 febbraio del 1863 da Alanson Crane, inventore originario della Virginia, altro non era che il primo sistema antincendio per edifici. Strutturato in una rete di tubazioni e rubinetti, poteva gettare acqua nei locali dei diversi piani garantendo un rapido spegnimento del rogo.
1986 – Inizia il Maxiprocesso di Palermo. «La corte!». Si apre così a Palermo il processo che mette per la prima volta alla sbarra la mafia, come organizzazione dotata di una gerarchia e di una strategia d’azione ben definite. Dietro questo risultato c’è la tenacia e il coraggio di uomini che pagheranno con la vita il loro essere, senza compromessi, al servizio dello Stato e della Legge. Una seconda guerra di mafia (la prima risale al 1962) aveva insanguinato la Sicilia all’inizio degli anni Ottanta. Gran parte delle famiglie era stata decimata dalla furia omicida dei Corleonesi, capeggiati dal boss Salvatore Riina, e in questa mattanza erano stati coinvolti anche uomini di legge e delle istituzioni che avevano cercato di contrastare il fenomeno. In particolare, l’uccisione del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, nel 1982, aveva generato grande sdegno nell’opinione pubblica, motivando l’azione di alcuni magistrati riuniti nel pool antimafia dal giudice Antonino Caponnetto. Tra questi, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino erano impegnati a tentare un nuovo approccio nelle indagini. Lo scenario in cui si muovevano era contraddistinto dalla totale negazione del fenomeno mafioso o, nel migliore dei casi, di una sottovalutazione di esso. Un’inversione di tendenza c’era stata con la legge 646/1982 che introduceva il reato di associazione mafiosa, approvata otto mesi dopo il brutale assassinio del suo promotore, Pio La Torre. Di qui si arriva alla preparazione del processo. A mettere sulla strada giusta il giudice istruttore Falcone sono i “pentiti”, uno in particolare e il primo della storia: Tommaso Buscetta. Soprannominato il “boss dei due mondi” per la sua lunga permanenza negli Usa, Buscetta è stato per 40 anni in contatto con tutti i vertici delle famiglie mafiose, pagando a caro prezzo il suo allontanamento (due figli uccisi insieme ad altri familiari). Le sue rivelazioni, raccolte in 400 pagine di interrogatorio, svelano al magistrato ramificazioni e segreti della cupola siciliana. Le richieste di rinvio a giudizio sono oltre 400 e per far fronte a questo numero si decide la costruzione di un’aula bunker a ridosso del carcere palermitano dell’Ucciardone. Viene realizzata una fortezza inespugnabile, con porte blindate e vetri antiproiettile. E’ qui che la mattina di lunedì 10 febbraio si apre il più grande processo che sia mai stato realizzato contro la criminalità organizzata. I numeri sono impressionanti: 474 imputati, di cui 221 detenuti, 59 a piede libero e 194 giudicati in contumacia, perché latitanti. Ad essi si aggiungono oltre 900 tra testimoni e parti lese e 180 difensori, senza contare i 600 giornalisti che seguono l’evento. Motivo per cui vengono adottate misure di sicurezza eccezionali, in primis l’impiego di tremila agenti a presidiare l’area, al fine di evitare attentati e fughe. Tutto è stato studiato nei minimi dettagli per evitare che il procedimento si blocchi. In particolare, per scongiurare il rischio di defezioni, vengono nominati due pubblici ministeri, due presidenti di corte, due giudici a latere, mentre i giudici popolari sono sedici. Di fronte a loro centinaia di imputati seduti tra i banchi o rinchiusi dietro le sbarre, cui vengono contestati: 120 omicidi, traffico di droga, estorsione e il nuovo reato di associazione mafiosa. La tensione regna fin dalle prime battute e da parte degli accusati ogni pretesto è buono per contestare e rallentare il dibattimento. Gli osservatori studiano i loro comportamenti e dalle loro reazioni s’intuisce il peso “politico” dei personaggi chiamati a rispondere: in religioso silenzio quando parlano i boss che contano; urla e contestazioni di fronte ai collaboratori di giustizia, ritenuti dei “traditori”. Lo scenario muta profondamente all’annuncio dell’ingresso di Buscetta. Per decisione del presidente di lui viene ammessa solo la ripresa televisiva di spalle e delle mani, procedura estesa anche agli altri pentiti. Comincia a parlare confermando quanto rivelato in precedenza al giudice Falcone, e pronunciando per la prima volta in un tribunale l’espressione «Cosa nostra». E’ così che gli affiliati chiamano l’organizzazione, suddivisa in famiglie, ognuna con il nome del rione palermitano o del comune della provincia posti sotto il proprio controllo. Al vertice della piramide c’è la «commissione», formata dai «capimandamenti» espressi da tre famiglie. La sua deposizione va avanti per una settimana e tra i punti salienti toccati, c’è l’escalation di violenza imputabile alla crescente tensione tra Corleonesi e vecchie famiglie del capoluogo siciliano. Messi con le spalle al muro, boss come Pippo Calò, Luciano Liggio e Michele Greco passano al contrattacco, cercando di screditare Buscetta ma senza fortuna. Altrettanto preziose sono le rivelazioni di altri due pentiti, Salvatore Contorno e Vincenzo Sinagra, grazie ai quali si viene a sapere che molte delle persone scomparse sono state assassinate dalla mafia e sciolte nell’acido per cancellare ogni traccia. Particolari macabri che colpiscono i presenti e l’opinione pubblica nazionale. Il processo va avanti per due anni circa e il 16 dicembre 1987 arriva la sentenza. Su 474 imputati, 360 vengono condannati e tra questi ci sono pericolosi boss latitanti, come Riina e Bernardo Provenzano, catturati rispettivamente nel 1993 e nel 2006. In appello e in Cassazione le condanne si riducono a 60, tra la delusione di Falcone e Borsellino che cominciano a sentirsi abbandonati nella loro lotta. Gli attentati di Capaci e via D’Amelio nel 1992 non riescono a cancellare i risultati delle loro inchieste e del conseguente Maxiprocesso che vanno ben oltre le condanne effettive: da qui in avanti nessuno può più ignorare l’esistenza di “Cosa nostra” e sottovalutarne la forza pervasiva nel tessuto politico, economico e sociale.
1355 – A Oxford, in Inghilterra, una rissa da osteria fornisce il casus belli per una cruenta serie di tumulti studenteschi, nota come Rivolta di Santa Scolastica, che vide opporsi la cittadinanza locale agli studenti e accademici dell’Università di Oxford. La rivolta, che contò una novantina di morti (63 studenti e 30 residenti), si risolse in favore dell’università, con il rafforzamento dei suoi privilegi e poteri.
1920 – Jozef Haller de Hallenburg esegue il fidanzamento simbolico della Polonia con il mare, celebrando la restituzione alla Polonia dell’accesso al mare.
1942 – Glenn Miller riceve il primo Disco d’oro della storia per il brano Chattanooga Choo Choo.
1992 – A Indianapolis il pugile Mike Tyson viene condannato per lo stupro di Desiree Washington, partecipante al concorso Miss Black America.

Nati in questo giorno
Francesca Neri – Nata a Trento, è una delle attrici italiane più quotate del cinema d’autore, apprezzata anche per il suo fascino etereo. Dopo l’esordio con “Il grande Blek” nel 1987, fa parlare di sé prima con il film erotico “Le età di Lulù” (1990) e poi con la commedia Pensavo fosse amore… invece era un calesse di Massimo Troisi, che le regala il Nastro d’Argento e la prima nomination per il David di Donatello. Inizia una lunga carriera, recitando per celebri registi italiani (Verdone, Carlos Saura e Gabriele Salvatores), e stranieri, come Pedro Almodóvar (in Carne tremula, che le regala il secondo Nastro d’argento) e Ridley Scott (in Hannibal). Ad esaltarne le doti recitative sono le pellicole drammatiche, come Il papà di Giovanna di Pupi Avati, che nel 2009 le vale il terzo Nastro, e “Una famiglia perfetta” del 2012. Come produttrice debutta nel 2006, lanciando “Melissa P.”. Festeggia 59 anni.
Mark Spitz – Nato a Modesto (in California, USA), è stato un nuotatore. Alle Olimpiadi di Città del Messico 1968 ha vinto solo due medaglie d’oro in due staffette. Nelle successive di Monaco 1972 ha vinto sette medaglie d’oro, stabilendo altrettanti primati mondiali. Questo record di medaglie d’oro vinte in un’Olimpiade ha resistito fino a Pechino 2008, quando il connazionale Michael Phelps ne ha vinte otto. Mark Spitz, il cui nome negli anni Settanta è stato legato ad una linea di costumi, dopo l’exploit olimpico si è ritirato dall’attività agonistica, pur avendo solo ventidue anni. Compie 73 anni.

Eventi sportivi
2006 – Iniziano le Olimpiadi di Torino. Fino al 26 febbraio, Torino ed altre otto località piemontesi sono al centro dell’attenzione mediatica planetaria e degli appassionati di tutto il mondo per i XX Giochi Olimpici invernali. Uno dei momenti principali della cerimonia di apertura (avvenuta allo Stadio Olimpico di Torino) è quando il presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, con la tradizionale formula di rito, dichiara ufficialmente “aperta, a Torino, la celebrazione dei XX Giochi Olimpici invernali”. La diffusione televisiva della cerimonia sarà la trasmissione più vista del 2006, con ben 1,8 miliardi di contatti. Il giuramento olimpico è pronunciato dallo sciatore alpino Giorgio Rocca (a nome degli atleti) e da Fabio Bianchetti (a nome dei giudici). L’ultimo tedoforo, con il compito di accendere il braciere olimpico, è la fondista Stefania Belmondo, l’atleta italiana che ha vinto il maggior numero di medaglie olimpiche (10). Conclude la cerimonia il maestro Luciano Pavarotti (è la sua ultima esibizione in pubblico!). I numeri sono importanti, a testimoniare la diffusione degli sport invernali: 2.508 atleti provenienti da 80 paesi per 84 competizioni in 13 sport (nel 1956 a Cortina d’Ampezzo erano 821 da 32 nazioni per 24 gare).

Proverbio / Citazione
Febbraio piccolino, corto e malandrino.
“Esitare va bene, se poi fai quello che devi fare.” Mark Spitz

Cuneo. Il sole è sorto alle 7:32 e tramonta alle 17:56. Durata del giorno dieci ore e ventiquattro minuti.

Santi del giorno
Santa Scolastica, vergine, è la protettrice dell’Ordine benedettino e dei bambini che soffrono di convulsioni.
San Protadio di Besancon, vescovo.
San Troiano, vescovo.

Avvenimenti
1258 – I Mongoli del condottiero Hülëgü Khan invadono la Mesopotamia e conquistano Baghdad bruciandola e uccidendo 10000 persone. Poi mettendo a morte l’ultimo Califfo Al-Musta’sim, il 20 febbraio, pongono fine al califfato abbaside.
1931 – Nuova Delhi diventa capitale dell’India.
1990 – Il presidente sudafricano Frederik Willem de Klerk annuncia che Nelson Mandela verrà rilasciato il giorno dopo.
1998 – Gli elettori del Maine abrogano una legge sui diritti degli omosessuali approvata nel 1997, divenendo il primo stato USA ad abbandonarla.

Nati in questo giorno
Blanco – Cantautore italiano che quest’anno ha vinto il Festival di Sanremo in coppia con Mahmood con la canzone “Brividi”. Compie 19 anni.
Piero Pelù – È il Diablo del rock italiano, che con la potente voce da baritono lo vede protagonista da oltre trent’anni, sia come solista che come frontman dei Litfiba. Toscano di Firenze, si accosta al mondo delle 7 note nel mito del rock anni ’70, in particolare i “Black Sabbath”, e del punk inglese. Il 1980 è l’anno della svolta: incontra Antonio Aiazzi, Federico “Ghigo” Renzulli, Gianni Maroccolo e Francesco Calamai e fonda i Liftiba, unendo le sonorità del “new wave” al tema del rifiuto del totalitarismo. Gli anni Novanta consacrano il gruppo con album come “El diablo”, “Terremoto” e Spirito, spaziando dall’hard rock al pop-rock elettronico e vendendo tre milioni di dischi. Dopo la separazione nel 1999, vive un decennio da solista, pubblicando il libro autobiografico “Perfetto difettoso”. Tornato in gruppo nel 2009, quattro anni dopo partecipa come coach al talent show The Voice of Italy. Nello stesso anno, a novembre, esce l’album “Identikit”, anticipato dal singolo “Mille uragani”. Nel 2015 firma, per Rizzoli, la sua autobiografia Identikit di un ribelle, l’anno seguente riceve il Premio De André alla carriera e pubblica Eutòpia, quattordicesimo album della band. Nel 2020 gareggia per la prima volta al Festival di Sanremo, classificandosi al quinto posto. Il 21 febbraio 2020 arriva il sesto album in studio Pugili fragili. Tra i brani Picnic all’inferno, uscito nell’ottobre 2019 e dedicato a Greta Thunberg. Festeggia 60 anni.

Eventi sportivi
1996 – Deep Blue sconfigge per la prima volta il campione del mondo di scacchi Garry Kasparov.

Proverbio / Citazione
Se di febbraio corrono i viottoli, empie di vino e olio tutti i ciottoli.
“Da grande cosa penso di fare? Non voglio smettere mai di sognare!”Piero Pelù