Diaconi permanenti di Cuneo e Fossano in festa

11 febbraio 2023 | 12:28
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Diaconi permanenti di Cuneo e Fossano in festa

Domani, domenica 12 febbraio, alle ore 18, a Centallo la Santa Messa con il vescovo Piero

Il 10 febbraio del 2013 a Fossano venivano ordinati diaconi permanenti Gianpiero Pettiti, Paolo Tassinari e Giuseppe Valenti; il 7 dicembre 2012 a Cuneo Ivo Becchio, Marro Mario, Perrone Piergiovanni, Viada Pasqualino, e poi ad aprile 2013 Pierpaolo Bellino, un paio di anni prima Nino Mana, e poi Gabriele Cataldo e Salvatore Mottola. 10 anni di diaconato permanente nelle diocesi di Cuneo e Fossano che saranno festeggiati domenica 12 febbraio alle ore 18 nella parrocchia di Centallo con una solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Piero e dal vescovo emerito Giuseppe Cavallotto. Parteciperanno i presbiteri che in questi anni si sono avvicendati come responsabili del cammino di formazione diaconale: don Marco Tomatis, don GianMichele Gazzola, don Gianni Riberi e don Ezio Mandrile.

Dove possiamo incontrare un diacono permanente nella Chiesa di Cuneo e di Fossano?
In parrocchia, nel mondo del lavoro, in un servizio pastorale diocesano, accanto a persone fragili o in ricerca: a servizio della fede di ciascuno. In realtà è difficile, quasi impossibile, individuare i campi di azione del suo ministero, le modalità di esercizio come pure definirne “un modello” valido per sempre; queste sono solo alcune delle bellezze della figura del diacono permanente, che rimane aperta alle novità che lo Spirito di Cristo suggerisce alla Chiesa.

Credo fortemente nella presenza dei diaconi – dice il vescovo Piero Delbosco – e voglio cogliere l’occasione del decennale per ringraziarli del servizio che prestano nelle diverse realtà nelle quali sono inseriti. Un grazie speciale vorrei rivolgerlo alle mogli di ciascuno; sono donne forti e generose, che hanno condiviso il cammino di discernimento dei mariti, contribuendo in maniera vivace e costruttiva. Un grazie di cuore anche ai presbiteri coi i quali i diaconi sono chiamati a collaborare”.

Don Ezio Mandrile, attuale incaricato per la formazione, racconta: “Quello del diacono, per me, è stata la scoperta di un mondo che non conoscevo se non per “l’uso” (nella Liturgia); nonostante le “spigolosità” che ciascuno di noi ha, mi ha positivamente colpito la costante ricerca di comunione tra i diaconi, la loro dedizione al ministero, il desiderio di preghiera e la partecipazione delle mogli ai momenti formativi”.

E i diaconi, cosa dicono? Abbiamo raccolto alcune gioie:Spesso mi incontro con persone che non frequentano le parrocchie ma che, talvolta, hanno più fede di me; mi ha sorpreso la richiesta di guidare momenti di preghiera sul Vangelo domenicale arrivata da alcuni amici e poi condivisa da altre persone; credo che il servizio liturgico sia non solo un aiuto al parroco ma anche servizio alla comunità e testimonianza cristiana; in questi anni ci siamo consolidati come gruppo condividendo i valori del ministero; quando mi incontro con gli altri diaconi ritrovo ogni volta entusiasmo ed energia; ascoltando gli anziani in casa di riposo mi lascio evangelizzare; sento la stima e l’affetto delle persone alle quali sono mandato; preparare l’omelia è sempre una occasione per riscoprire lo studio e la preghiera; aver incontrato preti diversi coi quali collaborare, mi ha fatto apprezzare le differenze di ciascuno”.

E, ovviamente, qualche difficoltà: “In parrocchia fatico ad inserirmi, nonostante abbia iniziato il servizio da parecchio tempo; il parroco si fida di me, ma quando parlo con altra gente la mia voce conta poco; mi dispiace non poter conoscere tutti coloro che partecipano alla vita della parrocchia, vuoi a volte per mancanza di tempo, timidezza, o scarsa affinità caratteriale che certamente si potrà superare col tempo; credo che, non solo qui in diocesi ma anche a livello di Chiesa italiana si parli troppo poco del diaconato permanente; la sua figura non è ancora compresa da tante persone e, senza parlarne, rischiamo che dopo di noi nessuno voglia più intraprendere questo cammino; vorrei che qualche volta si pregasse per questa particolare vocazione; essere visto dalla gente per lo più a Messa, a fianco del parroco, non aiuta a capire la differenza tra me e lui”.

Infine, l’auspicio comune: “Siamo certi che nelle nostre chiese di Cuneo e di Fossano, ci siano altre persone alle quali il Signore, per vie che lui solo conosce, stia rivolgendo la chiamata al diaconato permanente; confidiamo possano presto raccogliere questo invito. Ci rendiamo disponibili a far conoscere loro e alle comunità il nostro servizio”.