Busca, confermato il protocollo con Slow Food per Orto in condotta

Per il settimo anno consecutivo è stato confermato l’accordo fra il Comune, l’Istituto scolastico Carducci e l’Orto in condotta Slow Food. Nella mattina di ieri, mercoledì 22 febbraio, nel palazzo municipale è stato firmato il protocollo d’intesa alla presenza sindaco, Marco Gallo, degli assessori Ezio Donadio, Lucia Rosso, Beatrice Aimar, del dirigente scolastico, Davide Martini, e del rappresentante della condotta Slow Food Fossano, Beppe Calvo. Gli orti saranno allestiti nei pressi della scuola dell’infanzia del capoluogo, della scuola primaria in frazione San Chiaffredo e delle scuole dell’infanzia e primaria di frazione Castelletto.

Gli orti in condotta sono piccoli appezzamenti curati dagli scolari: nel lavoro della terra, infatti, c’è tutto un mondo da scoprire. Le lezioni nell’orto sono l’occasione per introdurre concetti come l’importanza di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, di conoscere la provenienza del cibo e capire e studiare l’agricoltura e i suoi metodi.

Il Comune mette a disposizione il terreno e la fornitura idrica, sponsorizza un viaggio di istruzione in realtà produttive del territorio, coinvolge i nonni-ortolani, che, insieme agli insegnanti, istruiscono gli allievi nella cura dell’orto e nella cucina e, a questo scopo, mette a disposizione il personale della mensa. La Condotta Slow Food collabora con gli insegnanti per l’elaborazione della didattica e organizza per loro un corso di aggiornamento e le scuole inseriscono l’orto nei loro Piani dell’offerta formativa.

““Orto in Condotta” rientra nel più internazionale disegno “School Garden”, ideato da Slow Food come strumento per lo sviluppo dell’educazione ambientale, alimentare e del gusto. Accanto al lavoro della terra ed alla cura di verdure e piccoli frutti, c’è tutto un mondo da scoprire, principi teorici da approfondire. Le lezioni nell’orto sono occasione per introdurre concetti fondamentali come l’importanza di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, di conoscere la provenienza del cibo che mangiamo, o capire e studiare l’agricoltura ed i suoi metodi” ha spiegato il primo cittadino Gallo.