Il “ramo secco” torna verde: la ferrovia Asti-Alba sarà riattivata da settembre

3 novembre 2022 | 07:30
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Il “ramo secco” torna verde: la ferrovia Asti-Alba sarà riattivata da settembre
La stazione di Alba

Rinnovata la convenzione regionale con Trenitalia Spa. Il contratto decennale è stato illustrato in commissione trasporti dall’assessore Marco Gabusi che ha confermato la riapertura di alcune linee

Dopo la recente firma del nuovo contratto decennale 2022-2032 con Trenitalia per il servizio ferroviario piemontese, l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi è intervenuto mercoledì 2 novembre in Commissione Trasporti insieme con la presidente dell’Agenzia della Mobilità Licia Nigrogno e il direttore regionale di Trenitalia Marco Della Monica per spiegarne le caratteristiche ai Commissari.

L’Assessore ha quantificato in circa 250 milioni di euro l’ammontare delle risorse aggiuntive regionali che nei prossimi 10 anni verranno destinate al trasporto ferroviario piemontese e che permetteranno l’acquisto di ben 71 nuovi treni che saranno messi in servizio entro il 2026, oltre al ripristino previsto per il 2023 di alcune linee ferroviarie, attualmente sospese: la Asti-Alba e Casale-Mortara (65 km di tratta rotabile complessiva), sospese nel 2012 per esigenze di economia di spesa. Per quanto concerne, invece, la tratta sospesa Novara-Varallo, è stata definita con i territori la possibilità tecnico-economica, di una sua possibile riattivazione futura, grazie all’utilizzo dei fondi europei.

Inoltre, ha proseguito nel suo intervento, verranno effettuate quattro corse dirette aggiuntive sulla linea Biella-Torino, sulla quale d’ora innanzi viaggeranno treni a propulsione elettrica anziché diesel e verranno raddoppiate le corse quotidiane sulla Cuneo-Ventimiglia (4 treni invece di 2).

Senza la stipula di questo contratto, ha sottolineato l’Assessore, oltre a non poter rinnovare il parco rotabile regionale che è molto vetusto (26 anni è l’età media attuale dei mezzi in circolazione che verrà abbassata a 14, entro il 2026), non solo non si sarebbero potute ripristinare le linee sospese ma, anzi, si sarebbero dovute tagliare le corse complessivamente del 25-30 %

È intervenuto anche il Direttore del trasporto regionale del Piemonte di Trenitalia S.p.A. il quale ha sottolineato che grazie alle nuove risorse economiche messe in campo, il Piemonte potrà finalmente aprire una nuova epoca per il trasporto pubblico locale garantendo ai suoi cittadini un servizio allineato alle altre regioni italiane, per qualità e puntualità.

I consiglieri intervenuti nella successiva discussione hanno sollevato alcuni problemi che rimangono aperti: in particolare le opposizioni hanno richiamato il fatto che i treni dei pendolari sono spesso troppo affollati, che le linee sono spesso contraddistinte da orari non del tutto armonizzati, che manca la sicurezza soprattutto nelle ore notturne, che non si passa velocemente ai treni ad idrogeno, ancora del tutto sperimentali, che ci sono troppi passaggi a livello che rallentano le corse e fanno sì che le velocità siano al di sotto delle medie europee.