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Il Buongiorno di Cuneo24

11 novembre 2022 | 08:01
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Il Buongiorno di Cuneo24

Nel 1843 Andersen pubblica “Il brutto anatroccolo”

Cuneo. Il sole è sorto alle 7:16 e tramonta alle 17:12. Durata del giorno nove ore e cinquantasei minuti.

Santi del giorno
San Martino di Tours, vescovo, è il protettore di militari, sarti, osti, mendicanti e albergatori.
San Menna d’Egitto, eremita.
San Verano di Vence, vescovo.

Avvenimenti
1675 – Guru Gobind Singh diventa il decimo Guru dei Sikh.
1843 – Andersen pubblica “Il brutto anatroccolo”. «Non importa che sia nato in un recinto d’anatre: l’importante è essere uscito da un uovo di cigno». Commenta così l’io narrante della più celebre delle fiabe di Hans Christian Andersen, quando la vicenda del piccolo e sfortunato bipede è al suo felice epilogo. Già famoso in tutta Europa come autore di prosa e di teatro, Andersen pubblicò Il brutto anatroccolo a Copenhagen, l’11 novembre del 1843, all’interno della raccolta Nuove fiabe (titolo originale danese “Nye Eventyr”), che conteneva in tutto quattro fiabe (le altre tre erano “L’angelo”, “L’usignolo” e “I fidanzati”). Premiata dalla critica, l’opera, a detta dello stesso autore, «andò via come il pane» e venne pubblicata nuovamente, in edizione aggiornata e con tanto di illustrazioni, nel 1849 e nel 1862. A conquistare i lettori fu principalmente la storia del piccolo pennuto, ispirata allo scrittore danese dallo scenario naturale della sua tenuta di campagna a Bregentved. In realtà, come si evince dal resto della sua produzione, anche qui ritorna il vissuto personale dello stesso Andersen, anch’egli discriminato dai suoi coetanei per l’aspetto sgraziato. Quanto fosse legato a questa fiaba, lo dimostra il fatto che rispondendo alla domanda di un critico, sull’eventualità di scrivere un’autobiografia, dichiarò che “Il brutto anatroccolo” poteva essere considerata la sua autobiografia. Tra le trasposizioni cinematografiche della fiaba, la più nota è l’omonimo cortometraggio a colori realizzato dalla Disney nel 1939, che l’anno successivo fu premiato con l’Oscar come “miglior cortometraggio d’animazione”.
1918 – Termina la Prima guerra mondiale. Fine delle ostilità entro sei ore; ritiro dai territori occupati entro due settimane; cessione di tutte le navi da guerra e di gran parte dell’armamentario; consegna di 5.000 locomotive e 150.000 vagoni ferroviari, a titolo di risarcimento per i danni prodotti. Questi i principali punti dell’armistizio di Compiègne, sottoscritto dai rappresentanti dell’Impero germanico e della Triplice intesa, su un vagone ferroviario, fermo in un bosco alle porte di Compiègne (nel nord della Francia). Fu l’atto conclusivo della Prima guerra mondiale, scoppiata il 28 luglio del 1914 con la dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia, un mese dopo l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando e di sua moglie Sofia Chotek, per mano del rivoluzionario bosniaco Gavrilo Princip. Ricordata come la grande guerra per l’estensione territoriale degli eventi bellici, il conflitto provocò il più alto numero di vittime della storia: oltre 16 milioni tra civili e militari! Ad essi vanno aggiunti i crimini di guerra perpetrati contro ebrei, armeni e belgi. Sotto il profilo geopolitico, si ebbe il crollo dei grandi imperi (tedesco, austro-ungarico, ottomano e russo) e la nascita di nuovi stati in Europa e Medio Oriente (tra cui la Cecoslovacchia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni), con equilibri che in seguito si dimostrarono assai fragili. Questo scenario insieme alle pesanti sanzioni imposte alla Germania con l’armistizio di Compiègne, per molti storici, determinò le cause politiche all’origine della Seconda guerra mondiale.
1983 – Nasce il virus informatico. Un click, si apre un’email, si scarica un programma e la frittata è fatta! In poco tempo il virus s’impossessa del personal computer e lo sottrae completamente al controllo dell’utente. La prima dimostrazione pratica di che cosa è capace un virus ebbe luogo l’11 novembre del 1983 alla University of Southern California. Durante un corso di sicurezza informatica, uno studente di Ingegneria, Fred Cohen, dimostrò gli effetti di un virus, propagato attraverso un floppy disk, su un programma di grafica denominato VD. In pochi minuti, il software maligno infettò ogni angolo del pc riproducendosi all’infinito e mandando completamente in tilt il sistema. I risultati di questo esperimento, inclusi da Cohen nel saggio Experiments with computer viruses, dimostrarono l’impossibilità di prevenire i virus con qualsiasi algoritmo. Nel contempo, però, la scoperta consentì agli informatici di individuare l’antidoto, ossia efficaci programmi di difesa. Di qui virus e antivirus si svilupparono con pari rapidità, in relazione soprattutto alla crescita di internet e della tecnologia digitale. Nel contempo, si aprì un settore di forte guadagno per le società informatiche, impegnate ad aggiornare costantemente i loro antivirus, compatibilmente con le nuove versioni dei diversi sistemi operativi. Oggi il virus può assumere molteplici forme (spyware, trojan e dialer) nascondendosi subdolamente in email dall’oggetto accattivante e ingannevole costruite per distruggere o rubare dati sensibili come codici pin, password, conti correnti, etc.

Nati in questo giorno
Leonardo DiCaprio – Con la sua inconfondibile chioma bionda e gli occhi celesti si è meritato l’appellativo di “golden boy” del cinema hollywoodiano. Nato a Los Angeles da una famiglia di origini italo-tedesche, ha preso confidenza con la cinepresa a soli tre anni, recitando in spot televisivi e da lì in poi in telefilm (tra cui “Genitori in blue jeans”) e serie TV. Nel 1993, appena diciannovenne, tiene testa a un certo Robert De Niro in “Voglia di ricominciare” e nello stesso anno conquista la prima nomination agli Oscar, come “attore non protagonista”, con “Buon compleanno Mr. Grape”. La sua notorietà schizza alle stelle nel 1997 con il colossal Titanic. Il periodo della maturità coincide con la lunga collaborazione con Martin Scorsese, foriera di successi quali “Gangs of New York” (2002), The Aviator (2004), che gli vale il Golden Globe come “miglior attore protagonista”, e “The Departed – Il bene e il male” (2006). Nominato cinque volte agli Oscar, nel 2013 è protagonista a Cannes grazie al ruolo principale in Il Grande Gatsby di Baz Luhrmann, terza trasposizione cinematografica del romanzo di Francis Scott Fitzgerald. L’anno seguente porta a casa il secondo Globe e sfiora due statuette per The Wolf of Wall Street, da lui prodotto ed interpretato. L’agognato Oscar come “miglior attore protagonista” arriva nel 2016 (insieme al terzo Golden Globe), con il ruolo del cacciatore di pelli Hugh Glass in Revenant – Redivivo. Nel 2019 è il protagonista del film C’era una volta a… Hollywood con la regia di Quentin Tarantino, e dal 24 dicembre 2021 è su Netflix con il film Don’t look up. In riconoscimento del suo impegno ambientalista, donando diversi milioni di euro in iniziative contro il riscaldamento globale e per la tutela della biodiversità, dal 2018 una nuova specie di coleottero porta il suo nome: Grouvellinus leonardodicaprioi. Compie 48 anni.
Alessia Marcuzzi – Nata a Roma, è un personaggio popolarissimo della TV italiana, dov’è apprezzata per l’autoironia unita alla bella presenza scenica. Esordisce su Telemontecarlo e negli anni Novanta diventa uno dei volti più noti di Italia Uno. Raggiunge il successo con vari programmi come “Mai dire gol”, “Festivalbar” (ne ha condotto sette edizioni) e “Le Iene”. In seguito ha recitato in diverse fiction, tra cui “Carabinieri”. Ha fatto la testimonial per numerosi spot pubblicitari ed ha posato nuda per alcuni calendari. Dal 2006 prende in mano il timone del reality show Grande Fratello, conducendolo per nove edizioni. Dalla decima edizione del 2015 è chiamata a condurre su Canale 5 L’isola dei famosi. Da settembre a ottobre 2019 ha presentato la seconda edizione di Temptation Island VIP e l’anno dopo Temptation Island. Dopo 25 anni di lavoro in Mediaset, presenterà su RAI 2 il nuovo programma Boomerissima, la cui messa in onda è prevista dal 2023. Festeggia 50 anni.

Eventi sportivi
1984 – Inter-Juventus 4-0: come cinque anni prima, la storia che si ripete.

Proverbio/Citazione
“Chi non gioca a Natale, chi non balla a Carnevale, chi non beve a San Martino, è un amico malandrino.”
“Il segreto dell’esistenza umana non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive.” Fyodor Dostoyevsky