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Avviso di garanzia per 22 persone del gruppo Facebook “Aiutiamo i quattro fratellini di Cuneo”

30 novembre 2022 | 16:25
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Avviso di garanzia per 22 persone del gruppo Facebook “Aiutiamo i quattro fratellini di Cuneo”
Avviso di garanzia per 22 persone del gruppo Facebook “Aiutiamo i quattro fratellini di Cuneo”
Avviso di garanzia per 22 persone del gruppo Facebook “Aiutiamo i quattro fratellini di Cuneo”
Avviso di garanzia per 22 persone del gruppo Facebook “Aiutiamo i quattro fratellini di Cuneo”
Avviso di garanzia per 22 persone del gruppo Facebook “Aiutiamo i quattro fratellini di Cuneo”

“I nonni e il padre dei ragazzi ci hanno denunciato per calunnia e diffamazione per aver commentato i fatti relativi alla vicenda in particolare nel periodo di “galera” di Francesco e Caterina in Comunità” ci scrive Laura Cresto

Continua a far parlare la nota vicenda riguardante i fratellini di Cuneo. Ci scrive Laura Cresto per spiegarci cosa è accaduto a lei ed altre persone parte del gruppo Facebook “Aiutiamo i quattro fratellini di Cuneo”.

Circa un mese fa, a me e altre 22 persone membri del gruppo FB “AIUTIAMO I QUATTRO FRATELLINI DI CUNEO” è stato notificato un avviso di garanzia per i reati Art.369 e 415 del C.P.
Ma se ora vi svelo chi ha sporto querela nei confronti nostri vi fate una risata amara..
I NONNI e il PADRE dei ragazzi ci hanno denunciato per calunnia e diffamazione per aver commentato i fatti relativi alla vicenda in particolare nel periodo di “galera” di Francesco e Caterina in Comunità.
533 pagine di fascicolo in cui stranamente ci sono ampie pagine relative al processo penale a carico del padre comprese cartelle cliniche, esami del sangue, decreti del TM, istanza di separazione ecc che poco c’entrano con la questione diffamazione.
Tra i denunciati io sono senz’altro il soggetto più pericoloso mentre molte sono madri e nonne che hanno semplicemente esternato tutta la loro solidarietà e compassione nei confronti di 4 figli innocenti spediti in Comunità dopo aver denunciato le violenze subite.
La storia la conosciamo bene tutti.
Il reato di diffamazione e calunnia però è cosa ben diversa dal commentare e criticare dei fatti, in questo caso raccontati dai figli e dalla madre, che hanno indotto le persone a provare sentimento e pena per le sofferenze impartite a 4 anime innocenti.
Faccio riferimento nello specifico all’esercizio del diritto di cronaca, critica e satira, quando attuata nei limiti di verità, continenza e pertinenza.
Allego alcuni dei post in cui i figli denunciavano i fatti.
Detto questo sarà il Giudice a decidere se siamo colpevoli o meno.
Ma una cosa non ci è sfuggita.. e cioè l’ennesimo tentativo della difesa del padre di attribuire al gruppo FB e all’attenzione dei social alla vicenda la responsabilità di modificare o influenzare la percezione e l’opinione dei figli nei confronti del padre.
Sfugge forse allo stesso e anche agli avvocati che i ragazzi hanno denunciato il padre per abusi e violenza famigliare a settembre del 2018, il gruppo FB nasce nel dicembre 2019 per sostenere i bambini allontanati dalla madre mentre i post incriminati sono relativi alla primavera 2020.
Difficile sostenere la tesi per cui sia responsabilità nostra se i figli hanno un’opinione del padre a dir poco brutta, più realistico invece pensare che la denuncia nei nostri confronti SIA STRUMENTALE AD ACCUSARE DECINE DI PERSONE DI ALIENAZIONE!! il paradosso!!
Eppure il padre scrive “temo che la mia violata reputazione possa influenzare soprattutto loro..”
La mente delle persone è talvolta bizzarra, a detta dei figli li ha abusati e picchiati, fatti rinchiudere in Comunità (ci tengo a ricordare che una volta liberati ha richiesto tramite i suoi avvocati di farli tornare in “galera”), dimenticati ai compleanni a Natale e nella vita di tutti i giorni e poi ha il coraggio di sostenere che se i figli pensano male di lui LA COLPA SIA NOSTRA, NOI ATTIVISTI DEL GRUPPO, CHE GLI ROVINIAMO LA REPUTAZIONE!!
Affronterò il processo penale insieme alle altre 22 meravigliose, umane, coraggiose donne che con me hanno urlato per anni verità e giustizia per questi straordinari ragazzi.
Non arretremo di un passo nella difesa dei bambini sottoposti a torture e ingiustizie e mai ci lasceremo intimidire dalla minaccia di una querela che è un palese quanto inutile tentativo di metterci il bavaglio.
Ma qualsiasi cosa succeda io oggi posso dire di essere fortunata e di essere un bravo GENITORE, mia figlia MI AMA e NON sarò mai processata per i delitti di cui agli Art.572 e ART.81. (chi vuole si legga il Codice) e questo mi mette il cuore in pace e la coscienza a posto.
A proposito, ieri è iniziato il processo.. quello a carico del padre.
NOI INDAGATE DEL GRUPPO FB “I QUATTRO FRATELLINI DI CUNEO” attendiamo con ansia che la GIUSTIZIA FACCIA IL SUO CORSO.
Alla fine si tireranno le somme e scopriremo se sono stati i nostri commenti su FB a rovinare la reputazione a qualcuno o quel qualcuno a DISTRUGGERE LA VITA E IL SORRISO DEI SUOI FIGLI.
GRAZIE alle migliaia di persone che hanno lottato insieme ai ragazzi e ad Alma per la loro LIBERTÀ e per la VERITÀ.
Grazie all’avvocato Domenico Morace che ci assiste e ci consiglia con professionalità e umanità.
Continueremo a difendere i bambini dal male del mondo, loro hanno diritto a sorridere.”