Niente clausola sociale nel nuovo bando del CEC, il disappunto di Confcooperative Cuneo

21 ottobre 2022 | 15:59
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Niente clausola sociale nel nuovo bando del CEC, il disappunto di Confcooperative Cuneo

“Dispiaciuti per una scelta che metterebbe in secondo piano le buone pratiche per l’inclusione sociale, ci si augura che questa posizione possa essere rivista”

Scadrà alla fine del 2022 l’affidamento attualmente in essere sui servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti del territorio del Consorzio Ecologico Cuneese (CEC), che riguarda circa 54 comuni della provincia di Cuneo, ma il nuovo bando, a differenza dei precedenti potrebbe non includere “il criterio della clausola sociale”.

Questa la decisione del Consorzio che, dopo una richiesta di chiarimento e un confronto con i rappresentanti di Confcooperative Cuneo, opterebbe per non includere quanto previsto dall’art. 112 del Codice dei contratti pubblici che prevede la possibilità di riservare l’esecuzione del contratto a imprese che nell’espletamento delle attività assegnate hanno lo scopo di promuovere l’inserimento nel mercato del lavoro di soggetti svantaggiati.

“La predisposizione del bando non è ancora chiusa e ci auguriamo che la decisione possa essere rivista non rinunciando a questa innovativa attenzione – sottolinea il presidente di Confcooperative Cuneo Alessandro Durando. – “Le esperienze condotte in questi anni nella nostra regione hanno dimostrato come perseguendo questo obiettivo non sia venuta meno la qualità dei servizi resi e allo stesso tempo si siano realizzati processi di inclusione sociale importanti che hanno consentito di far uscire dall’emarginazione molte persone e hanno generato un risparmio di risorse pubbliche in campo assistenziale dimostrando che i processi di inclusione convengono. Una persona che lavora, si rende autonoma, dà un contributo alla collettività, si sente utile e occupa un posto riconosciuto nella società”.

In questa direzione la scelta del Cec degli anni scorsi è stata importante anticipando l’adozione del provvedimento ha veicolato una cultura della coesione sociale che va rilanciata.

“Pensando proprio a quanto è stato realizzato nel passato – proseguono da Confcooperative Cuneonon possiamo esimerci dal manifestare il nostro dispiacere e disappunto per tale scelta, riaffermando con convinzione che, quello dell’inclusione sociale, non è solo un valore per noi fondante, ma una pratica che di fatto ha un impatto positivo sia per le persone svantaggiate coinvolte nei progetti di inserimento lavorativo sia per le pubbliche amministrazioni che di esse si avvalgono direttamente o indirettamente. Il nostro mondo è da sempre coinvolto in queste buone pratiche. La cooperazione sociale di inserimento lavorativo, o in forma autonoma o in collaborazione con aziende primarie dei differenti settori, è una risorsa in questa direzione. La contaminazione è stata vincente e preziosa per una visione nuova del fare impresa. Certo, possono non mancare le fatiche e le difficoltà a trovare sempre risposte adeguate, le criticità non devono essere un freno ma uno stimolo per un rilancio e un governo più puntuale dei processi avviati. E’ una opportunità per il territorio che va valorizzata”.