Incidenti stradali, la strage infinita della provincia di Cuneo

22 ottobre 2022 | 07:31
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Incidenti stradali, la strage infinita della provincia di Cuneo
Osservatorio sicurezza stradale

Le iniziative per la prevenzione delle “morti sulle strade”, dalla raccolta firme ai “monumenti che ammoniscono” fatti di carcasse di automobili, ma tutto dipende comunque dalla nostra consapevolezza circa il rischio che si assume salendo su un’autovettura

La Provincia ha iniziato nel 1998 a monitorare i decessi per incidenti stradali su iniziativa dell’allora presidente Raffaele Costa. In quell’anno si era toccato un vero record: 138 morti. Da allora i casi di mortalità sono fortunatamente  diminuiti, ma quest’anno a metà ottobre la strage ha già raggiunto 41 famiglie.

Si cerca una soluzione e in tanti avanzano proposte e chiedono attenzione. Lo scorso 19 settembre si è riunito, sotto il coordinamento del Prefetto Fabrizia Triolo, l’Osservatorio sulla sicurezza stradale, un organismo formato dalle forze di polizia e dai responsabili della viabilità dei maggiori centri. In quella occasione si sono fissati alcuni punti fermi come l’intensificazione dei controlli da parte delle forze dell’ordine, soprattutto nel fine settimana e la mappatura dei tratti stradali più pericolosi. Ma certo non basta. La rete stradale della “Granda” ammonta a 7.700 chilometri, di cui 3.300 di competenza della Provincia, molti dei quali su strade di montagna.

Si ricorderà che proprio durante il mandato del presidente Raffaele Costa si deliberò di posizionare dei pannelli nei luoghi ove erano occorsi incidenti mortali, invitando alla prudenza e alla moderazione della velocità. Da  quei tempi, con più di 100 vittime all’anno, qualche miglioramento c’è stato, con una media che dal 2011 si è attestata intorno ai 45 decessi nei 12 mesi (le eccezioni nel 2016, con 33 morti, e nel 2017, con 59). Nel 2020, complice la pandemia, i morti sono stati 38, saliti a 48 nel 2021.

Non si può non ricordare che molti incidenti sono avvenuti in motocicletta. «Spesso la sfortuna gioca un ruolo determinante. Posso solo ribadire: fate attenzione, rispettate i limiti, concentratevi e guidate sempre con prudenza» dice a La Stampa il delegato provinciale della Federazione motociclistica, Pier Giuseppe Dutto.

Tra i sinistri mortali c’è qualche volta l’imprudenza, l’eccesso di velocità o la distrazione, come il cellulare. Il consiglio è sempre lo stesso: mantenere una condotta di guida prudente e commisurata alle condizioni della strada.

Negli ultimi anni sono aumentati i controlli con autovelox. Sono anche aumentate le iniziative di sensibilizzazione nelle scuole, ma qualcuno chiede di più.

Il presidente della Provincia Luca Robaldo sostiene che sia necessario mappare i punti dove gli incidenti sono più frequenti e migliorare l’illuminazione, la segnaletica, il manto stradale, ma pensa che a questo si debba aggiungere un’attività di persuasione indirizzata soprattutto verso i ragazzi, magari con volantini che descrivano la “Guida sicura”.

Interessante l’idea di Silvio Saffirio, creativo e pubblicitario, titolare di una delle principali agenzie pubblicitarie italiane, la BGS, originario di Bosia, nell’alta Langa. La sua idea per scoraggiare i piloti della domenica e quelli che non rispettano limiti e regole, è quella di “ammonirli” con monumenti fatti con… carcasse di automobili. Sarebbe un “am-monumento” a moderare la velocità.

Un altro contributo viene dal presidente dell’Aci provinciale e già consigliere provinciale Francesco Revello: costituire una “lobby di 247 sindaci”, ovvero tutti, che firmino un documento da inoltrare al Governo con una richiesta ben precisa: un miliardo di euro da spalmare in vent’anni per rimettere in sesto la rete stradale cuneese. Sarebbe una specie di risarcimento per l‘isolamento del nostro territorio, con la Asti-Cuneo che sta diventando una barzelletta e il Tunnel del Tenda che aspetta e… spera che i tempi vengano rispettati e che l’apertura avvenga davvero il prossimo ottobre.

Qualcuno vuole poi ripercorrere la strada della petizione, già percorsa una quindicina d’anni fa quando da Magliano Alpi partì l’iniziativa che sfociò in 50.000 firme raccolte.

Certo, tutte iniziative degne di attenzione e forse anche in parte utili, ma l’unica vera soluzione è la consapevolezza che quando ci si mette alla guida di un’automobile si assume un rischio forse più grande di quando si sale su un aeroplano. Sta a noi rendercene conto e fare in modo che tutto sia sotto controllo, dalla capacità fisica e intellettiva nostra  alla perfetta funzionalità dell’autovettura, dalla considerazione dello stato ambientale e dell’ora alla prevenzione dei comportamenti errati altrui. E soprattutto senza distrazioni, come quelle dello smartphone.