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Il bramito dei cervi inonda i boschi di Pontechianale

4 ottobre 2022 | 13:41
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Il bramito dei cervi inonda i boschi di Pontechianale
Il bramito dei cervi inonda i boschi di Pontechianale
Il bramito dei cervi inonda i boschi di Pontechianale
Il bramito dei cervi inonda i boschi di Pontechianale

È iniziata la stagione degli amori, un’esperienza unica per gli appassionati

Pontechianale. Il lago di Pontechianale offre in questi giorni una suggestiva attrattiva, riservata però solo agli escursionisti disposti a muoversi nel silenzio e nel pieno rispetto dei cicli naturali che si stanno compiendo in questa stagione di transizione.

Passeggiando lungo il bacino idrico, in località Castello e a Pineta Nord si può udire il bramito dei cervi e, se fortunati, anche vederli di sfuggita. Le femmine in particolare scendono un po’ più a valle, avvicinandosi al lago: “È difficile avvicinarsi, perché si accorgono da lontano dal pericolo. I maschi emettono queste vocalizzazioni come richiamo in vista dell’accoppiamento” spiega il consigliere comunale Pierangelo Riaudo.

Per i cervi, infatti, è l’autunno la stagione degli amori e in questo periodo dell’anno intonano il loro bramito per conquistare le femmine. Se i bramiti e gli atteggiamenti aggressivi non bastano si passa al duello vero e proprio e allora i boschi risuonano dei colpi secchi degli spettacolari palchi ossei che battono tra loro.

Continua Riaudo: “Mentre le femmine si radunano in branchi numerosi, con i giovani e i cerbiatti, ed entrano in calore, i maschi controllano questi “harem” e impediscono agli altri maschi di avvicinarsi. Segnalano la loro presenza con potenti e profondi suoni, simili a ruggiti, che si diffondono nei boschi. Tra gli alberi risuonano, così, i bramiti dei cervi dominanti e degli sfidanti”.

L’assessore al Turismo Paolo Gaudissard: “Anche in autunno, lontani dall’alta stagione, Pontechianale mostra un lato interessante e curioso, in larga parte inedito, che intendiamo far conoscere. Il bramito del cervo è una rappresentazione primordiale: gli appassionati ne riconoscono evocazioni ancestrali, capaci anche di riconnettere lo spettatore-uditore con la natura”.