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Cronaca
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Il dolore delle famiglie di Cervasca e Vignolo per il trasferimento di Don Mariano a Borgo

3 settembre 2022 | 15:13
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Il dolore delle famiglie di Cervasca e Vignolo per il trasferimento di Don Mariano a Borgo

La nostra comunità perde una parte importantissima. E’ una ferita che impiegherà davvero tanto a guarire

Una comunità di fedeli spersa a causa della perdita della loro guida.

E’ così che si sentono le famiglie che vivono a Cervasca e Vignolo e che, da un giorno all’altro, perdono il loro amato parroco don Mariano Bernardi, trasferito alla parrocchia di Borgo San Dalmazzo.

Dopo tre anni il parroco 48enne deve salutare le famiglie che ha visto crescere e maturare anche grazie alla sua costante disponibilità e sostegno.

Don Mariano ora guiderà tre parrocchie: San Dalmazzo, Gesù Lavoratore e Madonna Bruna ma, su Facebook il tam tam tra le famiglie di Cervasca e Vignolo non sembra fermarsi e descrivono così in una lettera, la situazione che sta andando a delinearsi: “Mandare via don Mariano significa destabilizzare un’intera comunità di giovani che ruota attorno agli oratori di molte parrocchie ed è chiaro a tutti quanto sia importante garantire una continuità di relazioni soprattutto a quest’ultimi!! Ai nostri tempi il sacerdote era il Padre Spirituale: un secondo papà che ti accompagnava dal battesimo per tutta la crescita, benediceva il tuo matrimonio e poi battezzava i tuoi figli… Oggi invece è diventato un “amministratore delegato” che viene spostato laddove ve n’è bisogno! Che tristezza!! In quest’ottica anche la celebrazione della Santa messa perde tutto il suo valore di comunità e misticismo. Pazienza, non ci possiamo fare nulla” ci è stato detto da molti, perché, a quanto pare, i giochi son fatti”.

Commenta un mamma di Vignolo: “Resterà sempre il nostro don. Il dolore che proviamo è immenso ma pare non si sia più nulla da fare, la decisione è stata presa e noi non possiamo far altro che arrenderci e andare avanti, senza di lui, il suo supporto e la sua presenza continua nelle nostre vite. La nostra comunità perde una parte importantissima. E’ una ferita che impiegherà davvero tanto a guarire. Poi guardo i miei figli e, senza accorgermene, mi rendo conto che ancora ci spero”.