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La voce delle campane in Granda

19 agosto 2022 | 12:31
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In agosto, mese in cui non abbondano le sagre e feste di paese, non mancano di suonare “a festa”

Il suono delle campane è uno di quelli che sentiamo più spesso e più volte al giorno. Ci ricordano lo scandire del tempo ma anche i momenti di festa, annunciano la Messa e in molte località della Granda suonano ancora a lutto per annunciare la morte dei compaesani.

In agosto, mese in cui non abbondano le sagre e feste di paese, non mancano di suonare appunto “a festa”. Ed è una tradizione che si tramanda fino ai giorni nostri, come accade ad esempio in frazione San Rocco di Busca.

E proprio lo scorso martedì 16 agosto, giorno di San Rocco, la campana della piccola cappella, rimessa a nuovo prima del Covid, ha suonato la baudetta. Questo suono, rigorosamente manuale è sopravvissuto solo in poche zone specie dove le chiesette hanno una o massimo 2 campane. La particolarità della buadetta è legata alla mancanza di molte campane che possano produrre molte note e quindi una melodia obbligando il suonatore all’uso dei martelli sulla parte alta della campana creando altre note non pure che danno una caratteristica tipica a queste suonate.

Uno degli ultimo suonatori di campane della zona è Aldo Bima, classe 1950, ferroviere in pensione, che è cresciuto nella piccola frazione buschese.

Ci racconta: “E’ da quando ho 18 anni che suono la baudetta con i martelli, ho imparato da mio papà Luigi, Vigiu Bima.“,

Una tradizione tramandata di padre in figlio. Un tempo erano anche 7 o 8 le cappelle buschesi dove andava a suonare dal Borgo Biandone a San Barnaba, ma anche Loreto e pure San Sebastiano.

“E’ sempre un’emozione suonare perché mi riporta alla mente le tante feste passate e i ricordi del luogo dove sono cresciuto” continua il suo racconto.

Alla domanda “chi raccoglierà il testimone?” ci confida che spera di riuscire ad insegnare al nipote Leonardo per poter continuare questa antica e bella tradizione.