l'evento |
Cultura
/
Eventi
/

La montagna protagonista del nuovo filmato di Giovanni Bianco a Boves

1 agosto 2022 | 19:30
Share0
La montagna protagonista del nuovo filmato di Giovanni Bianco a Boves

L’autore è arrivato ormai nel quindicesimo anno di questa attività di “raccoglitore di testimonianze”

Giovanni Bianco è arrivato ormai nel quindicesimo anno di questa attività di «raccoglitore di testimonianze» (partita con il suo «andare in pensione»).

Parliamo di una massa di materiale ormai enorme, con settantun titoli, novanta testimoni, 9.093 ore montate, per argomenti spazianti dalle scuole alle case di riposo, dalle frazioni alle Associazioni, dalla Valle Colla al Centro Anziani, dalla storia all’ambiente, alle aziende, alla vita di singoli cittadini…

Le testimonianze dell’ultimo lavoro, «Montagna pulita  2021», presentato la sera di giovedì 4 agosto, dalle 21, a Madonna dei Boschi, sotto il porticato del Santuario, partono da quella dell’autore stesso, classe 1949, in prossimità della vendita, racconta la sua storia di «muntagnin» dilettante, iniziata con l’acquisto nel 1976 a ventisette anni di un «ciabutin» in Vallone Gina a mille metri di altitudine, in società con l’amica francese Denise Perrot, conosciuta a Berlino, nel 1966, durante un convegno promosso da «AEDE» rivolto a insegnanti e studenti europei, cui aveva aderito l’Istituto Magistrale con sei partecipanti della provincia.

Acquistato dalla famiglia Pellegrino, firma di Toiu d Clelia, al cui figlio Palmiro verranno poi affidati tutti i lavori di ristrutturazione del rustico. Contrario papà pensando ad altre priorità ma comunque generoso, pur afflitto da seri problemi cardiaci, costruttore di tutta la parte in legno, capriate per il tetto, infissi e portico. Giovanni, da solo, intraprende per quarantacinque anni lavori di pulitura e cura di tre giornate di terra in forte pendenza, prato e bosco, di tutte le vie di accesso e di passaggio per la Bercia e Fontana Cappa.

Ricorda la solitudine nella manutenzione della montagna e le difficoltà, la fatica, i sacrifici e l’ultimo trauma del 3 luglio, con la caduta di un grosso ramo sul cranio, lo schiacciamento della schiena con frattura di una vertebra lombare. Interessante e coraggioso, quindi, il giro in mountain bike, da Boves a San Giovenale di Peveragno,  da Via Grima a Valfredda, a Tetto Bataia di Boves…

In inverno Bianco ha portato giornalisti e cronisti locali in interessante giro su quelle colline, a conoscere vecchi abitanti della zona che continuano la loro vita di sempre e giovani che cercano di trovare un futuro conservando e riscoprendo la tradizione, agricoltura ed allevamento montano… Ivano Pellegrino, classe 1979, ha perso il padre Felice, classe 1949, da pochi mesi e lo zio Meo, Bartolomeo, morto qualche anno prima in tragiche circostanze; negli anni 76/77 aveva contribuito con assoluta disponibilità al trasporto dei materiali.

Il nonno Tunin e il fratello Talino costituivano un piacevole, utile, incontro durante il percorso per la via «rapida». Ivano viene registrato durante i lavori di taglio e fienagione nei prati alti di Vallone Gina. Stefano Pellegrino 1961 racconta l’alpeggio ai Ronchi di San Giacomo che si ripete da trentadue anni. Piero Pellegrino, classe 1949. filmato per la prima volta davanti alla baita di famiglia ben restaurata sempre ai Ronchi. Domenico Pellegrino, classe 1947, pulisce la mulattiera del vecchio ciabot. Alex Vallauri, classe 1990, nipote del decano dei margari «Murisiu», Maurizio, filmato più volte, racconta l’alpeggio ai «Pianot», in Bisalta.

La Ditta Giusta di Montaldo Mondovì procede all’abbattimento faggi a monte del Buscaiè. Bruno Dalmasso, classe 1969, nipote di Aldo, figlio del fratello Beppe, è in alpeggio a Ceresole, con transumanza per il Vallone Francia, Prato del Soglio («Prà du Soil»), con splendide immagini, Cerati, Madonna dei Boschi e infine Mellana, dove ha la stalla. Aldo Dalmasso, classe 1947, storico alpeggiatore a Ceresole, segue la transumanza con la famiglia. Federico Dalmasso, classe 2007, figlio di Bruno, in transumanza, ma anche al pascolo con capre proprie poco sopra Castellar, con la collaborazione dello zio, «Bruno d’Adua».

Invece «Aldo e Domenico» sono al pascolo a Tet Gros, Tetto Grosso. Nini, classe 1971, e Meuccio, classe 1965, Martini, figli di «Murisiu», vanno al pascolo con le pecore a San Giovenale e Montefallonio, Franco Giuliano in zona Molettino. Ancora davvero splendide son le immagini di pascolo a Tetto Volpe e Tetti Filibert, transumanza verso  San Mauro e al ritorno da Ceresole, a Prato del Soglio e Mellana. Immagini di lavori autunnali e con prima neve di Giovanni a Tet Bataia, particolarmente suggestive, chiudono la registrazione.

L’accompagnamento musicale è di «Tomasino» con fisarmonica e di «Gaetano di Lucania» con zampogna. Come sempre vi è estratto di pochi minuti su: gibi449-youtube, dallo scorso 19.