Nuovi studi archeologici nelle Grotte di Aisone

16 luglio 2022 | 16:14
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Nuovi studi archeologici nelle Grotte di Aisone
Il riparo 10, la grotta indagata dal prof. Ferrante Rittatore Vonwiller | G. Bernardi.

Prenderà avvio il prossimo lunedì 25 luglio la prima campagna di indagini nella Riserva naturale che ospita i primi segni di presenza umana in zona

Aisone. Prenderà avvio il prossimo lunedì 25 luglio la prima campagna di indagini archeologiche e paleoambientali nella Riserva naturale delle Grotte di Aisone, in Valle Stura, che ospita i primi segni di presenza umana in zona.

Per l’intera settimana un gruppo di studenti del corso di laurea magistrale in archeologia, specializzandi della scuola di specializzazione in Beni archeologici e ricercatori dell’Università degli studi di Milano, svolgeranno un programma di rilievi e ricognizioni di superficie finalizzati alla raccolta di informazioni e dati scientifici utili alla pianificazione di future campagne di scavo. Le ricerche si svolgeranno in un’area molto promettente dal punto di vista archeologico, caratterizzata da numerosi ripari sotto roccia e grotte con ogni probabilità occupate e frequentate almeno a partire dal Neolitico medio (5000 ca. a.C.). Si tratta di un territorio dalle grandi potenzialità scientifiche, e sostanzialmente ancora intatto. Uno scavo fu condotto in una delle grotte poco più di 60 anni fa da Ferrante Rittatore Vonwiller, professore di paleoetnologia all’Università di Milano, che vi poté documentare appunto una occupazione da parte di genti neolitiche della Cultura dei Vasi a Bocca Quadrata. Ulteriori indagini a completamento delle ricerche di Rittatore furono condotte alla metà degli anni ’90 dall’allora Soprintendenza Archeologica del Piemonte. I reperti sono in parte conservati ed esposti al Museo Civico di Cuneo, che contribuisce fattivamente alla ripresa delle ricerche nella Valle Stura di Demonte. Esse sono finalizzate al recupero di informazioni inerenti alla durata e alla natura di queste occupazioni. Campionamenti utili alla raccolta di dati di tipo paleoambientale e paleoeconomico sono invece orientati a precisare le caratteristiche dell’ambiente e del clima che fecero da sfondo alla presenza umana antica nell’area. Le indagini si prefiggono una ricostruzione storica globale di tipo diacronico, estesa dalla preistoria ai giorni nostri.

Sabato 30 luglio, ultima giornata della campagna, le Aree Protette Alpi Marittime invitano alla passeggiata “archeo-naturalistica” “Storie di 7.000 anni fa” sul sentiero delle Grotte di Aisone: un racconto tra paleoecologia, strategie di sussistenza, capacità di sfruttamento delle risorse naturali, conoscenze tecniche e manufatti delle comunità vissute nei ripari sotto roccia. Un’occasione per sviluppare questi temi con archeologi specializzati cui si aggiunge l’opportunità di vedere al lavoro sul campo i ricercatori dell’Università di Milano, di interloquire con loro e di avere in “anteprima” alcuni dei risultati ottenuti.

Le ricerche si svolgono in collaborazione e sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria Asti e Cuneo, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino per gli aspetti legati ai rilievi topografici e alla modellizzazione territoriale. Esse si avvalgono inoltre del prezioso contributo delle Aree Protette Alpi Marittime, Ente gestore della Riserva naturale, dell’Unione montana Valle Stura e del Comune di Aisone.