Le stazioni ferroviarie come “luoghi magici e iconici”. Ma se non hanno più treni?

1 luglio 2022 | 07:35
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Le stazioni ferroviarie come “luoghi magici e iconici”. Ma se non hanno più treni?
La stazione ferroviaria di Saluzzo

Tre associazioni di ferrovieri e utenti del trasporto pubblico hanno deciso di insignire del “Premio Europeo Ferroviario Euroferr” 96 Sindaci della Lombardia, della Liguria e del Piemonte. Per la provincia di Cuneo saranno premiati per le rispettive stazioni il sindaco di Alba Carlo Bo e il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni

Tre associazioni di ferrovieri e utenti del trasporto pubblico hanno deciso di insignire del “Premio Europeo Ferroviario Euroferr” 94 Sindaci della Lombardia, della Liguria e del Piemonte. La consegna del premio avverrà il prossimo 24 settembre a Milano, nella Sala posta sotto la Stazione FS di Porta Garibaldi. Per la provincia di Cuneo saranno premiati per le rispettive stazioni il sindaco di Alba Carlo Bo e il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni.

«Noi della Association Europeenne des Cheminots (AEC), di Utenti Trasporto Pubblico (UTP) e della Associazione Nazionale Ferrovieri del Genio (ANFG) – scrivono rispettivamente Vito Visconti, Massimo Ferrari e Fabio Ceccatopensiamo che le stazioni ferroviarie non siano solo punti di transito, ma anche magiche porte d’ingresso a meravigliosi e suggestivi territori ad alta valenza storica, turistica, ambientale e archeologica». E fin qui siamo d’accordo perché sia le Langhe che il Marchesato sono territori con storia e turismo.

«Le stazioni ferroviarie europee – prosegue la nota che annuncia l’attribuzione del Premio  – non sono solo il simbolo massimo di quella che è stata la rivoluzione industriale, ma rimangono delle strutture, quando ben tenute, piene di fascino e di atmosfera». E qui cominciamo a storcere il naso, perché Alba ha una stazione decorosa, ma Saluzzo lascia a desiderare, e si vede dalla fotografia a corredo di questo articolo. Ma i rappresentanti delle tre associazioni continuano: «Il viaggiatore è colui che cerca la bellezza nel mondo e sicuramente il treno è un mezzo di trasporto che offre un tipo di viaggio fuori tempo, con un vero e proprio finestrino sul mondo che attraversa. Le stazioni in questo scenario rimangono luoghi magici e iconici». Vero, soprattutto se non hanno più treni.

Alba conserva la linea per Bra, ma dal 2012 ha perso la linea per Castagnole della Lanze e di conseguenza per Asti e per Nizza Monferrato. È quindi diventata, da stazione di passaggio, una stazione capolinea dei convogli provenienti da Bra, sia passeggeri che merci. Da notizie apprese dalla Regione Piemonte, pare che nel settembre 2023 possano riprendere le corse in via sperimentale, in attesa delle locomotive alimentate ad idrogeno.

Saluzzo è rimasta una stazione ferroviaria, nel senso che nel suo piazzale fanno capolinea i pullman sostitutivi in servizio verso Savigliano. Era collegata con Airasca, con Savigliano, con Cuneo, ma nel 2012 gli ultimi  “rami secchi” sono stati tagliati. Un residuale collegamento era rimasto fino al 2018 per il solo trasporto merci. Il 7 gennaio 2019 la ripresa del servizio per Savigliano ha portato una grande soddisfazione, ma la la gioia si è subito spenta: con la pandemia il collegamento ferroviario è stato nuovamente sospeso nel marzo 2020 e poi sostituito con gli autobus.

Per lo stabile, che si affaccia su piazza Vittorio Veneto, il Comune di Saluzzo ha già adottato un’ordinanza sindacale nel 2018 chiedendo alla proprietà la messa in sicurezza e «contestualmente di prendere in considerazione un intervento di restauro conservativo che interessi le coperture e la facciata, al fine di salvaguardarne la valenza storico-culturale». Adesso il sindaco Mauro Calderoni torna a chiedere, paziente e tenace, di agire sull’immobile: «Vorremmo informazioni sullo stato di conservazione dell’edificio, sui tempi di cantierizzazione del progetto di restauro, oltre agli approfondimenti sulla permanenza delle condizioni di sicurezza e stabilità delle parti prospettanti sulla piazza pubblica. Nel contempo chiediamo un sollecito intervento di pulizia ed asportazione di scorie e residui accumulati nel tempo sia sugli elementi architettonici di facciata che sulle dirette pertinenze». Chissà se la giuria che ha assegnato il premio conosce la situazione e magari, oltre alla pergamena, può dargli una mano.