Corte dei Conti: luci e ombre sul bilancio della sanità piemontese

29 luglio 2022 | 07:34
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Corte dei Conti: luci e ombre sul bilancio della sanità piemontese
La seduta della delegazione della Corte dei Conti di Torino

I giudici hanno approvato il resoconto contabile, ma ritengono necessario invertire la tendenza e indirizzare l’indebitamento non a spese correnti, ma a spese di investimento, le uniche in grado di assicurare prospettive di sviluppo e di occupazione durevoli nei relativi territori.

Come sempre nella politica, quando accade qualcosa, tutti hanno ragione e gli avversari hanno sempre torto. Mercoledì 27 luglio a Torino, eccezionalmente nella Scuola di Applicazione dell’Esercito in Via Arsenale, si è tenuta l’udienza della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, presieduta da Maria Teresa Polito, che aveva come oggetto la parificazione del rendiconto generale 2021 della Regione Piemonte.

Secondo la Corte è apprezzabile che nel 2021, pur nelle difficoltà del momento, la Regione Piemonte abbia proseguito la linea di rigore intrapresa nei precedenti esercizi, migliorando ancora il proprio disavanzo e proseguendo quel trend avviato negli anni precedenti. Nel 2021 il disavanzo si è attestato su 5,5 miliardi di euro, mantenendo un trend annuo di riduzione per più di 322 milioni a fronte di un disavanzo registrato nel 2020 di 5,9 miliardi di euro. I giudici ritengono comunque necessario invertire la tendenza e indirizzare l’indebitamento non a spese correnti, ma a spese di investimento, le uniche in grado di assicurare prospettive di sviluppo e di occupazione durevoli nei relativi territori.

All’udienza era presente il presidente Alberto Cirio e gli assessori regionali al Bilancio Andrea Tronzano e alla Sanità Luigi Icardi. Al termine, Cirio ha espresso profonda soddisfazione perché il giudizio di parifica della Corte dei Conti è arrivato senza accezioni, ovvero la Corte ha certificato la correttezza delle spese della Regione e anche degli equilibri di bilancio, ma ha anche certificato che in tre anni i debiti del passato sono stati ridotti di un miliardo, da 9,6 miliardi a 8,6. Un risultato raggiunto senza aumentare le tasse.

Di parere diverso le opposizioni. Il Vicepresidente del Consiglio Regionale Daniele Valle e il capogruppo in consiglio regionale Raffaele Gallo, entrambi del Partito Democratico, sono netti: «La Corte dei Conti ha lanciato un preoccupante allarme sullo stato della sanità regionale, confermando quanto denunciamo da tempo sia per quanto riguarda le assunzioni sia per ciò che concerne l’edilizia sanitaria. Emerge con chiarezza che si è fatto un eccessivo ricorso a forme di contratti flessibili. Lo stesso vale per l’edilizia sanitaria, dove siamo completamente fermi sul fronte di tutti i nuovi ospedali, dei posti letto in terapia intensiva e semintensiva, dell’adeguamento dei Pronto Soccorso».

Sul versante dei nuovi ospedali, continuano i due esponenti piddini, «per nessuna delle opere programmate risulta avviata la fase della concreta realizzazione, continuano a non essere definite neppure le fasi precedenti e si procede comunque con un’estrema lentezza. La spesa in conto capitale sanitaria passa dal 24% sul totale degli investimenti regionali del 2019 al 10% del 2020 fino all’1% del 2021».
«Il procuratore regionale Quirino Lorelli – concludono Daniele Valle e Raffaele Gallo – ha denunciato con chiarezza l’inadeguatezza delle strutture sanitarie piemontesi ed il fatto che la mancanza di uno strumento di programmazione come il piano socio sanitario renda ingovernabile la spesa. La bocciatura della Corte dei Conti è netta e imbarazzante».

«La Regione – ha invece dichiarato il presidente Cirio – farà tesoro delle riflessioni della Corte dei Conti e garantisce la volontà di continuare in questa linea del rigore per ridurre la “cambiale” che i piemontesi sono costretti a pagare, frutto di una gestione passata che l’attuale Giunta non condivide perché contrarre debiti da far pagare alle generazioni future non è una scelta saggia né buona. La volontà è di liberare al più presto il territorio da quest’onere, affinché ogni risorsa possa essere concentrata sugli investimenti per far crescere in modo sano il Piemonte».
Come sempre la ragione sta nel mezzo. I conti, secondo quanto scritto dai giudici contabili, sono stati mantenuti in equilibrio.  Si è in ritardo invece – addirittura fermi – sugli investimenti per l’edilizia sanitaria, che ha in programma la costruzione di sei nuovi ospedali, di cui due nella provincia di Cuneo.

«È necessario indirizzare l’indebitamento non a spese correnti ma a spese di investimento, le uniche in grado di assicurare prospettive di sviluppo e di occupazione durevoli nei relativi territori» ha sostenuto la Corte. La Regione ha indirizzato nel 2021 a investimenti il 3,6% delle spese, cifra che per la sanità scende allo 0,1%. Percentuali “particolarmente basse”, secondo la relazione della Corte. Sulla sanità, una problematica che richiede un intervento più incisivo è il recupero delle liste di attesa per le prestazioni sanitarie ordinarie, sulle quali il Covid ha lasciato in eredità profondi ritardi.

L’udienza è stata anche l’occasione da parte del presidente Cirio di confermare che il nuovo grattacielo della Regione sarà consegnato il 14 ottobre.