Carcere Cuneo, i sindacati della Polizia Penitenziaria scrivono al Prefetto dopo l’ennesimo episodio di violenza

14 luglio 2022 | 12:00
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Carcere Cuneo, i sindacati della Polizia Penitenziaria scrivono al Prefetto dopo l’ennesimo episodio di violenza

Tutte le principali organizzazioni sindacali del personale della casa circondariale hanno scritto una lettera al Prefetto per migliorare le condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria, sempre più spesso alle prese con episodi di violenza.

Cuneo. Lunedì scorso, 11 luglio, si è verificato l’ennesimo episodio di violenza contro il personale della Polizia Penitenziaria nella casa circondariale di Cerialdo. Nella fattispecie un detenuto, di fronte alla necessità di un cambio di cella per inagibilità, ha creato non pochi problemi al personale del carcere, pretendendo di rimanere nella sua sede e insultando ed aggredendo i tre agenti di servizio, che sono stati sottoposti alle cure del Pronto Soccorso di Cuneo. Nella cella del detenuto è stato rinvenuto un micro telefono cellulare perfettamente funzionante.

Una situazione sempre più frequente per il personale della casa circondariale di Cuneo che, a fronte della carenza di organico, vengono sottoposti a svolgere doppi turni di servizio, gli viene revocato il riposo settimanale e accorciato il periodo di congedo, il tutto per garantire i piantonamenti in luoghi esterni di cura e coprire le varie assenze. Ad esprimersi in merito ci hanno pensato le sigle sindacali della Polizia Penitenziaria (SAPPE, OSAPP, UILPA PP, SINAPPE, USPP, FNS CISL, FSA CNPP, FP CGIL) che hanno consegnato una lettera al Prefetto di Cuneo per sollecitare provvedimenti che migliorino le condizioni di lavoro del personale del carcere.

Chiediamo per l’ennesima volta aiuto al Signor Prefetto, considerato il silenzio della Direzione e dello stesso Provveditore Regionale e atteso che i verticidell’Amministrazionehannoritenuto,nonostantelaferma opposizione delle organizzazioni sindacali, di aprire il padiglione detentivo giudiziario in pieno piano ferie estivo!” si legge all’inizio della nota dei sindacati. “Quanto accaduto a Cuneo – continuano – e quanto sta accadendo in varie sedi del distretto, sono il risultato di una politica penitenziaria attuata in assoluto spregio delle condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria, spesso lasciato solo nelle sezioni detentive ad operare in assoluta ristrettezza di mezzi e di supporti, con un elevato numero di detenuti di estrema pericolosità o con riconosciuti problemi psichiatrici. Si tratta dell’ennesimo episodio, a riprova del fatto che un eccessivo “buonismo” nella gestione di penitenziari problematici come quello di Cuneo, possono mettere a repentaglio l’ordine e la sicurezza pubblica nonché l’incolumità degli Agenti di Polizia penitenziaria e dei vari ruoli professionali che vi operano al suo interno”.

I sindacati parlano poi di abbandono a loro stessi” degli agenti di Polizia Penitenziaria nelle carceri, anche e soprattutto di fronte ad un sovraffollamento di oltre il 30% della popolazione detenuta. In ultimo, le organizzazioni sindacali chiedono l’intervento della ministra Cartabia per porre rimedio a delle politiche penitenziarie completamente concentrare a favore dei soli detenuti che sono sempre più spesso i veri torturati nelle carceri italiane”.