Ci sono ancora 14 milioni per valorizzare e recuperare edifici e paesaggi rurali

6 luglio 2022 | 07:30
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Ci sono ancora 14 milioni per valorizzare e recuperare edifici e paesaggi rurali
Vittoria Poggio

Dei progetti esaminati finora, ne sono stati giudicati ammissibili 212 per un valore di 25,6 milioni di euro. L’assessora regionale Vittoria Poggio: «Gli interventi saranno esaminati nel rispetto dell’ordine temporale di arrivo, fino ad esaurimento della dotazione finanziaria, con l’obiettivo di poter assegnare il 100% dei fondi disponibili”

«Abbiamo già assegnato più di 25 milioni, ma non vogliamo che sia disperso neanche un euro e per questo abbiamo deciso di riaprire lo sportello per presentare le domande fino alla fine di settembre. Info dal 5 luglio sul sito della Regione Piemonte». Così il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio sulla sua pagina facebook domenica 3 luglio.

E in effetti da ieri, martedì 5 luglio, la Regione Piemonte ha riaperto (fino al 30 settembre) la finestra di candidatura al bando per la valorizzazione e il recupero degli edifici e dei paesaggi rurali storici con i fondi del Pnrr. Dei progetti esaminati finora, ne sono stati giudicati ammissibili 212 per un valore di 25,6 milioni di euro, ma sono ancora disponibili 13,8 milioni.

Che cosa si intende per edifici e paesaggi rurali storici? A titolo di esempio possiamo pensare ai tanti casolari isolati ormai abbandonati che sono presenti sulle colline delle Langhe, oppure alle cappelle campestri, o ai muretti a secco. Gli immobili oggetto di domanda devono essere definiti come “architetture rurali” con dichiarazione di interesse culturale ai sensi del decreto legislativo n. 42/2004 oppure devono essere stati costruiti da più di 70 anni. I finanziamenti riguardano progetti di importo superiore a 10 mila euro e possono arrivare ad un massimo di 150 mila.

Ma attenzione: si tratta di salvaguardare il paesaggio rurale e quindi sono ad esempio esclusi i beni localizzati nei centri abitati. È invece ammissibile l’intervento concernente un edificio posto nelle vicinanze di poche case, senza servizi o piazze, lontano dal centro abitato, in area agricola e boschiva.

I beni oggetto di intervento dovranno essere resi disponibili alla pubblica fruizione per  almeno 5 anni successivi alla conclusione amministrativa e contabile dell’operazione finanziata. Gli interventi potranno altresì essere finalizzati alla realizzazione e allestimento di spazi da destinare a piccoli servizi culturali, sociali, ambientali o turistici (escluso uso ricettivo), per l’educazione ambientale e la conoscenza del territorio, anche connessi al profilo multifunzionale delle aziende agricole.

«Gli interventi – precisano in un comunicato gli uffici dell’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggiosaranno esaminati nel rispetto dell’ordine temporale di arrivo, fino ad esaurimento della dotazione finanziaria, con l’obiettivo di poter assegnare il 100% dei fondi disponibili. Vogliamo assegnare ulteriori risorse ai territori e a tutto il loro indotto con l’obiettivo di preservare i paesaggi rurali e storici, riqualificando così alcuni simboli della nostra cultura che potranno essere restituiti alla collettività».