Anche Patrizia Manassero firma l’appello a Draghi con più di mille colleghi

18 luglio 2022 | 07:45
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Anche Patrizia Manassero firma l’appello a Draghi con più di mille colleghi
Patrizia Manassero – Foto dalla pagina facebook

La missiva chiede al Presidente del Consiglio di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo.

C’è anche  Patrizia Manassero tra i sindaci italiani che hanno lanciato un appello a Mario Draghi perché vada avanti e non lasci la guida del Governo. La neo Sindaca di Cuneo firma la lettera aperta bipartisan insieme agli oltre mille colleghi tra i quali Luigi Brugnaro di Venezia, Marco Bucci di Genova, Antonio Decaro di Bari, Michele De Pascale di Ravenna, Roberto Gualtieri di Roma, Stefano Lo Russo di Torino, Dario Nardella di Firenze, Maurizio Rasero di Asti, Matteo Ricci di Pesaro, Beppe Sala di Milano.

«Con incredulità e preoccupazione — si legge nella lettera — assistiamo alla conclamazione della crisi di Governo generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza. Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà».

«Il Presidente Mario Draghi — continua l’appello dei sindaci —ha rappresentato fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall’inizio. Noi Sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo. Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni».

«Queste forze – continuano i firmatari dell’appello – nel reciproco rispetto, hanno il dovere di portare in fondo il lavoro iniziato in un momento cruciale per la vita delle famiglie e delle imprese italiane. Se non dovessero farlo si prenderebbero una responsabilità storica davanti all’Italia e all’Europa e davanti alle future generazioni. Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia».