No bollicine? Alla Sant’Anna risponde la Coldiretti: Il metano ti dà una mano

8 luglio 2022 | 07:02
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No bollicine? Alla Sant’Anna risponde la Coldiretti: Il metano ti dà una mano
Dagli animali il biometano ma anche l'anidride carbonica

Alberto Bertone, presidente e AD di Sant’Anna Spa, aveva dichiarato alcuni giorni fa che i prezzi di produzione erano raddoppiati a causa dell’aumento del carburante e dell’energia. Ieri la notizia che aveva interrotto la produzione di acqua frizzante per carenza di anidride carbonica. La Coldiretti propone la soluzione e un tavolo di concertazione.

Ieri era stata data la notizia che la Acqua Sant’Anna Spa di Vinadio, il più grosso produttore europeo di acque oligominerali con un miliardo e mezzo di bottiglie all’anno, aveva interrotto la produzione di acqua frizzante per la carenza di anidride carbonica.

Il Presidente e amministratore delegato Alberto Bertone aveva già dichiarato alcuni giorni prima alle agenzie di stampa che i costi di produzione erano raddoppiati a causa del boom dei prezzi dell’energia e dei carburanti e che erano diventati insostenibili per le aziende. Chiedeva quindi un adeguamento dei prezzi al rialzo alla grande distribuzione.

Gli risponde a stretto giro di posta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici: «Gli allevamenti animali possono dare una grossa mano per tamponare la carenza di anidride carbonica lamentata dall’industria alimentare e dal settore delle bevande gassate in particolare. Se gli allevamenti conferiscono gli effluenti animali a un impianto per la produzione di biometano liquido, l’anidride carbonica viene liquefatta pura al 100% e diventa utilizzabile per il mercato delle bollicine e della conservazione dei cibi sottovuoto».

«Con la diffusione di biodigestori di nuova generazione – continua Bruno Mecca Cici – gli allevamenti, da “problema ambientale” diventano addirittura risorsa energetica e industriale. Un settore importantissimo su cui occorre indirizzare risorse del PNRR e che toglie argomenti a chi, strumentalmente, accusa l’agricoltura di inquinare l’aria più del settore dei trasporti e dell’industria».
«È il caso – spiega – della “Cooperativa Speranza”, il moderno impianto di Candiolo, alle porte di Torino. Qui, i soci conferiscono le deiezioni di oltre 2.500 bovini. Grazie ai processi di gestione e separazione, si arriva a produrre biometano che presenta una purezza superiore al metano fossile. Il metano viene liquefatto a rigide temperature per diventare gas naturale  trasportabile e puro al 99%. Prima di produrre metano, però, nel processo di refrigerazione, il bioreattore di Candiolo separa proprio anidride carbonica. Anche questa viene liquefatta, a temperature intorno ai -40 gradi, rendendola così priva di impurità e trasportabile con cisterne».
«L’allevamento di animali con questi processi non solo non inquina più, ma diventa addirittura produttore di materie prime non alimentari di cui c’è una carenza estrema: il concime, il metano per produrre energia elettrica o per autotrazione, l’anidride carbonica per caricare estintori, per uso medicale, per il ghiaccio secco, per il raffreddamento dei server e dei computer e, appunto, per le bollicine delle bevande gassate».

«Coldiretti Torino – conclude Mecca Cici – è disponibile ad aprire tavoli di concertazione con tutti i soggetti interessati a creare un vero e proprio Progetto di Filiera dell’anidride carbonica prodotta da allevamenti».