Mons. Cristiano Bodo alle sorgenti del Po per invocare l’acqua

19 giugno 2022 | 09:30
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Mons. Cristiano Bodo alle sorgenti del Po per invocare l’acqua
Mons. Cristiano Bodo alle sorgenti del Po per invocare l’acqua
Mons. Cristiano Bodo alle sorgenti del Po per invocare l’acqua
Mons. Cristiano Bodo alle sorgenti del Po per invocare l’acqua

L’arcivescovo di Saluzzo, data la grave crisi idrica che sta colpendo la Granda in queste settimane, ci ha tenuto a fare un’escursione fino alle sorgenti del fiume più lungo d’Italia per pregare affinché la situazione migliori.

Saluzzo e Valle Po. Non ha lasciato indifferente Monsignor Cristiano Bodo la drammatica situazione idrica di queste settimane. Le altissime temperature e la mancanza di precipitazioni stanno creando non poche problematiche alle coltivazioni del comparto agricolo Saluzzese, in particolare quello frutticolo. Anche il Sindaco Mauro Calderoni è intervenuto con una recente ordinanza (la numero 3 del 2022) per limitare l’utilizzo dell’acqua potabile fino al 30 settembre, chiedendo alla cittadinanza particolare attenzione rispetto al consumo non domestico e al limitare gli sprechi.

La siccità, che rischia di esaurire le riserve a servizio dell’intera comunità e che peggiora con l’arrivo dell’afa estiva, ha portato il Vescovo di Saluzzo a invocare l’aiuto del Signore perché cessi la penuria di acqua. Lo ha fatto salendo a piedi questa settimana fino al Pian del Re, nel Comune di Crissolo, dove nasce il fiume Po. Qui, alle pendici del Monviso, il Vescovo si è recato di persona per impartire una speciale benedizione alle sorgenti e “per chiedere a Dioil dono dell’acqua per noi e per i campi”.

Non è la prima volta che Monsignor Bodo invoca l’aiuto del Signore per superare la crisi idrica. In passato aveva già esposto nel Duomo il busto argenteo di San Chiaffredo, patrono della Diocesi che verrà celebrato nel primo fine settimana di settembre. Secondo la devozione popolare, infatti, il Santo viene invocato soprattutto in caso di calamità e già nei secoli passati l’esposizione della statua era avvenuta in concomitanza con periodi di grande siccità.