Mondo dell’arte cuneese in lutto per la scomparsa di Francesco Russo, in arte Burot

11 giugno 2022 | 13:10
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Mondo dell’arte cuneese in lutto per la scomparsa di Francesco Russo, in arte Burot
Immagine dal profilo Facebook

Ha esposto le sue opere, fortemente legate ai valori umani e ambientali tipici della propria terra d’origine, in Italia e all’estero

Mondovì. Grande perdita per il mondo dell’arte cuneese. E’ improvvisamente mancato ieri, venerdì 10 giugno, Francesco Russo, 77 anni, per tutti “Burot”.

Nato a Carrù nel 1945, era ora residente a Mondovì. Negli anni giovanili ha frequentato lo studio di Italo Mus e si è legato a Eso Peluzzi e al maestro francese Max Dissar. Ha esordito in pittura a vent’anni, partecipando al primo concorso di pittura carrucese intitolato Trofeo Pippo Vacchetti, nel quale è risultato premiato. Nel 1969 ha ottenuto un altro premio alla quarta triennale pittorica di Vicchio (Firenze). In quell’anno, ha esposto anche al Caffè Aragno di Mondovì. Nel corso degli anni Settanta, ha esposto in numerose personali e collettive, in particolare a Firenze, Genova, Pavia, Nizza e Montecarlo, e nel decennio successivo a Torino, Lione, Ginevra, La Salle e Lipsia, oltre alla presenza in diversi appuntamenti organizzati nel monregalese. Nel 1990 ha tenuto una retrospettiva nel Palazzo della Provincia a Cuneo. Negli anni successivi, ha preso parte a collettive organizzate a Ventimiglia e in varie località della Francia, collaborando con il Laboratorio di Scultura alla Borsarella di Mondovì, intervenendo, nel 2005, alla mostra dell’Arte della Pace in Serbia, intitolata a Sant’Anastasia di Sirmio, e partecipando, nel settembre 2012, alla mostra Omaggio di artisti monregalesi ‘I Galli di Burot’ – Sculture di Francesco Russo” in Palazzo Lucerna di Rorà a Bene Vagienna. La pittura e la scultura di Burot sono fortemente legate ai valori umani e ambientali tipici della propria terra d’origine. I tratti distintivi del suo stile pittorico gli derivano dagli insegnamenti di uno zio pittore e del maestro Peluzzi, da cui ricava, come ha scritto Franco Caresio, la sua “chiarezza ed essenzialità espressiva”, che evolve, in seguito, dapprima verso forme spontaneamente surreali, allegoriche e fantastiche, quindi verso modi espressivi decisamente più astratti, essenziali, dalle influenze picassiane filtrate attraverso l’arte di Ego Bianchi. Le sue opere scultoree, in particolare, si caricano, da ultimo, di intenti giocosi, di un modellato e di una veste pittorica favolistici, di forza vitale e di semplicità primordiale.

Lascia la moglie Rita e le sorelle Elia, Liliana ed Elen, con le rispettive famiglie. Domani sera, domenica 12 giugno, alle ore 20.30 nella parrocchiale del Sacro Cuore, a Mondovì Altipiano sarà recitato il rosario. Nella stessa parrocchia, lunedì 13 giugno, alle ore 10, saranno celebrati i funerali.