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Il Buongiorno di Cuneo24

4 giugno 2022 | 08:02
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Il Buongiorno di Cuneo24

Nel 1984 pubblicato Born in the U.S.A. di Springsteen

Cuneo. Il sole è sorto alle 5:42 e tramonta alle 21:14. Durata del giorno quindici ore e trentadue minuti.

Santi del giorno
San Quirino di Siscia, vescovo.
San Francesco Caracciolo, sacerdote.
San Gualtiero, abate del monastero di Servigliano.

Avvenimenti
1070 – Il tipico formaggio erborinato Roquefort viene creato in una grotta nei pressi di Roquefort-sur-Soulzon, nella Francia centrale.
1783 – Primo volo di una mongolfiera. Cinque secoli dopo le mongolfiere di carta utilizzate in Cina per segnalazioni militari, nella Francia prerivoluzionaria si sollevò nel cielo un pallone alimentato ad aria calda, che da semplice spettacolo per gli occhi si trasformò in un mezzo di trasporto per gli uomini. L’idea venne a Joseph-Michel Montgolfier osservando un lenzuolo che si asciugava sul fuoco, gonfiandosi e creando un effetto plastico. Mentre il fratello maggiore Jacques-Étienne si occupava della fabbrica di famiglia (tra i più innovativi stabilimenti per la carta dell’epoca), Joseph condusse i propri esperimenti tra le mura domestiche, riuscendo nel 1782 a costruire il primo prototipo. Si trattava di un pallone di tela gonfiato da una camera di combustione, alimentata con la carta, che andò a sbattere contro il soffitto. I suoi toni entusiastici convinsero il fratello maggiore a supportarlo nell’impresa, che segnò una svolta con il tentativo di dicembre del 1782, in cui venne utilizzata una mongolfiera in grado di restare in aria per 2 km. I tempi erano maturi per mostrare l’invenzione in pubblico. La dimostrazione avvenne il 4 giugno dell’anno seguente ad Aannonay, con un aerostato di 790 metri cubi che venne fatto volare per 10 minuti, ad un’altezza di 2000 metri. Per volere di re Luigi XVI, i Montgolfier replicarono l’esperimento a Versailles, col proposito di provare a trasportare esseri umani, poi sostituiti da tre animali (un’anatra, un gallo e una pecora). Il test fu completato regolarmente, con i tre passeggeri atterrati sani e salvi. Un mese dopo avvenne il primo volo con equipaggio umano, composto da Pilâtre de Rozier e dal marchese d’Arlandes, che planarono per 9 km sui tetti di Parigi. Qualche anno dopo, tuttavia, il sistema ad aria calda dei Montgolfier risultò superato dagli aerostati a idrogeno realizzati da Jacques Charles e i fratelli Robert.
1984 – Pubblicato Born in the U.S.A. di Springsteen. Un uomo in jeans e con un berretto rosso in tasca, voltato di spalle sullo sfondo della bandiera degli USA. Con questa storica copertina debuttò nei negozi Born in the U.S.A., settimo album di Bruce Springsteen. Da quel 4 giugno del 1984 il mondo cominciò ad impazzire per il “boss del rock”. Il titolo prende nome dall’omonimo singolo (scartato dal precedente lavoro “Nebraska”) che in quegli anni venne accolto come un inno patriottico e un’esaltazione del mito americano, quando invece il testo racconta tutt’altra storia: racchiude in realtà un’amara riflessione sui veterani del guerra del Vietnam. Trascinato da questo e dagli altri singoli come Dancing in the Dark, Cover Me e I’m on Fire, l’album vendette 30 milioni di copie nel mondo, rimanendo in vetta alle classifiche per 85 settimane. In Italia, dove Springsteen fece tappa per la prima volta nel 1985 (allo stadio San Siro) con l’omonimo tour, arrivò a 1 milione e 400 mila copie, risultando il secondo album straniero più venduto in Italia, dopo “True Blue” di Madonna. Considerato una pietra miliare del rock, “Born in the U.S.A.” figura all’85º posto nella Lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone.
2006 – I sammarinesi si recano al voto per rinnovare il Consiglio Grande e Generale della repubblica.

Nati in questo giorno
Deborah Compagnoni – Nata a Bormio (in provincia di Sondrio), è un’ex sciatrice alpina. Ha vinto una medaglia d’oro in tre differenti Olimpiadi (1992, 1994 e 1998). Nello slalom gigante ha dominato, tra il 1994 e il 1998, tutte le gare olimpiche e mondiali. Il suo medagliere olimpico è completato da un argento e quello mondiale contiene tre ori (slalom gigante a Sierra Nevada 1996; slalom gigante e slalom speciale a Sestriere 1997). Oltre a numerosi titoli italiani, è salita 44 volte sul podio di gare di Coppa del Mondo e nel 1997 ha conquistato quella dello slalom gigante. La Gazzetta dello Sport l’ha premiata come sportiva italiana dell’anno nel 1996, 1997 e 1998. Quale alta espressione dei valori positivi dello sport e del valore della famiglia, nel 2003 è stata nominata “Goodwill Ambassador” dell’UNICEF Italia, al fine di “coinvolgere l’opinione pubblica sul tema dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, testimoniando e promuovendo con la sua sensibilità nel mondo dello sport e della cultura la solidarietà e il sostegno alle iniziative dell’UNICEF”. Festeggia 52 anni.
Marco Risi – Regista tra i più quotati del panorama italiano, ha dato le migliori prove di sé con i film “inchiesta” e di denuncia sociale. Nato a Milano e figlio d’arte (suo padre è il grande regista Dino Risi), abbandona gli studi universitari per dedicarsi alla “settima arte”, collaborando alle sceneggiature dei film del padre e dello zio Nelo. Passato dietro la macchina da presa, firma pellicole poco impegnative, tra cui “Vado a vivere da solo” (1982), trovando in seguito terreno fertile nel cinema di impegno sociale con “Soldati – 365 all’alba” e soprattutto con Mery per sempre (nel cast Michele Placido e Claudio Amendola) del 1989 e “Ragazzi fuori” del 1990. Un capolavoro del genere “inchiesta” è Il muro di gomma (1991) sulla strage di Ustica, cui seguono due pellicole, altrettanto apprezzate, che oscillano tra la denuncia e il racconto biografico: Maradona – La mano de Dios del 2007, che ripercorre il tragico rapporto con la droga del campione argentino; Fortapàsc del 2009, che ricostruisce la vita del giovane cronista de “Il Mattino”, Giancarlo Siani, trucidato dalla camorra. Nel 2014 dirige “Tre tocchi”, ispirato ai componenti del team calcistico di attori, fondato negli anni Settanta da Pier Paolo Pasolini. È il regista di Natale a 5 stelle, la prima pellicola italiana prodotta da Netflix, distribuita nel mondo il 7 dicembre 2018. Dirige L’Aquila – Grandi speranze, la serie TV trasmessa dalla RAI dal 16 aprile al 24 maggio 2019. Compie 71 anni.

Eventi sportivi
1961 – “Clamoroso al Cibali”. La radio, prima della televisione e di qualsiasi altro dispositivo ancora più moderno, è stata per decenni incontrastata regina dei pomeriggi domenicali degli sportivi italiani e soprattutto di coloro che giocavano la mitica schedina del Totocalcio. Con una durata che è stata modificata nel corso degli anni, “Tutto il calcio minuto per minuto” ha raccontato agli italiani le gesta calcistiche di centinaia di giocatori, suscitando passioni ed emozioni. Ameri, Ciotti, Ferretti, Provenzali, Luzzi (eternamente sui campi della serie B), Bortoluzzi dallo studio centrale, sono i nomi, ma i protagonisti non sono i loro visi ma le loro voci, ben impresse in diverse generazioni di tifosi. Il giornalista Enrico Ameri è sempre collegato dal campo principale e, di conseguenza, è spesso interrotto dagli aggiornamenti dei colleghi: “Scusa Ameri”, una locuzione entrata nel lessico comune. Un’altra esclamazione, Clamoroso al Cibali, attribuita al radiocronista Sandro Ciotti (purtroppo non si trova una registrazione), è diventata famosa ed è utilizzata per indicare una vittoria contro ogni pronostico. A Catania, i Campioni d’Europa dell’Internazionale scendono in campo, consapevoli di essere ancora in corsa per lo scudetto, ma il risultato finale è incredibilmente favorevole ai padroni di casa (in rosa anche un futuro affermato giornalista sportivo: Bruno Pizzul) che giocano nello stadio Cibali del capoluogo etneo. Il 2-0 suscita nel radiocronista l’affermazione: “Clamoroso al Cibali”. Per alcuni odierni operatori radiofonici è l’emblema della fortunata trasmissione che da oltre 50 anni continua ad informare con puntualità e assoluta competenza, resistendo all’invasione, non solo più domenicale, di immagini in tempo reale.

Proverbio/Citazione
Giugno ciliegie a pugno.
“Clamoroso al Cibali” Sandro Ciotti