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I 54 migliori panifici d’Italia secondo Gambero Rosso. Due sono della nostra provincia

29 giugno 2022 | 08:38
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I 54 migliori panifici d’Italia secondo Gambero Rosso. Due sono della nostra provincia
La copertina della Guida

È stata presentata l’edizione 2023 della Guida “Pane & Panettieri d’Italia”. Hanno ricevuto i “Tre Pani”, l’equivalente delle tre stelle, le panetterie Fagnola di Bra e Marcarino di Roddino

È uscita in questi giorni, presentata come di consueto a Palazzo Brancaccio in Roma, l’edizione 2023 (la quarta) della guida del Gambero Rosso “Pane & Panettieri d’Italia”. Il volume vuole essere un utile strumento per scegliere il pane giusto, che fa bene, per restituire al pane il corretto valore, facendo conoscere al meglio tutto il lavoro che c’è dietro. Dal campo al forno. Nella guida sono stati recensiti i migliori forni tradizionali da Nord a Sud.

La guida Gambero Rosso ha fatto un’accurata selezione e scelto 54 panifici (3 in più rispetto alla scorsa edizione), contrassegnati con i “Tre Pani” (un po’ come le Tre Stelle Michelin). La Lombardia è al vertice con 8 panifici premiati. Seguono il Piemonte con 7, il Veneto, l’Emilia-Romagna e il Lazio con 6. La Sicilia e la Puglia con 4 panifici premiati, la Campania 3, la Toscana e le Marche 2, Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo, Basilicata e Sardegna 1.

Dei sette panifici del Piemonte con tre pani, due sono della provincia di Cuneo.Il primo è “Fagnola” di Bra, in viale Madonna dei Fiori 42, nuovo ingresso, un’attività a conduzione familiare da tre generazioni, ora guidata da Gianfranco Fagnola, celebre per i pani a lievitazione naturale con farine bio e macinate a pietra, ma anche per lievitati come panettoni e colombe.

Secondo panificio al quale sono state assegnate i “Tre Pani”, ma è una riconferma, è “Marcarino Roddino” che si trova in Borgo Corini 7 a Roddino. Il riconoscimento per i suoi tanti tipi di pane, tutti a pasta madre: di grano tenero, grano duro, farro, segale, khorasan, monococco enkir, mais, con farine integrali o setacciate.

«Oggi – scrive Gambero Rossoun prodotto di qualità non può costare meno di 7 euro al chilo; ne abbiamo parlato ampiamente anche nel mensile di giugno. Un pane sempre più intrigante. Un pane che anche nelle sue declinazioni più semplici e in “purezza” è capace di regalare al palato incredibili sfumature di profumo e sapore. Tutto merito della vera formula magica: l’intelligente mediazione fra tradizione e tecnologia, natura e scienza. Senza passato non c’è futuro, in tutti i campi. A cominciare dal pane».