“Costi alle stelle strozzano le imprese agricole”

17 giugno 2022 | 11:53
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“Costi alle stelle strozzano le imprese agricole”

Coldiretti: “Il caro bolletta costa 9 miliardi in agricoltura”

L’aumento dei costi energetici e delle materie prime spinto dalla guerra in Ucraina ha determinato un’impennata dei costi di produzione per le aziende agricole che supera i 9 miliardi di euro. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sugli effetti diretti e indiretti del caro energia. Uno tsunami che si è abbattuto sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che stanno mettendo in crisi i bilanci. Nelle campagne – spiega la Coldiretti – si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.

In difficoltà è l’intera filiera che si trova a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi come il vetro, che costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno; si registra un incremento del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica.

Il risultato, secondo l’analisi Coldiretti, è che più di 1 azienda agricola su 10 è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività e circa 1/3 del totale si trova costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione.

“Serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore anche combattendo le pratiche sleali nel rispetto della legge che vieta di acquistare il cibo sotto i costi di produzione” afferma il Presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada. E il Direttore Fabiano Porcu sottolinea  “la necessità di risorse per sostenere il settore in un momento in cui si è aperto uno scenario di accaparramenti, speculazioni e incertezza che deve spingere il Paese a difendere la propria sovranità alimentare”.