Coldiretti lancia l’allarme insetti in tutta la Granda

28 giugno 2022 | 10:30
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Coldiretti lancia l’allarme insetti in tutta la Granda

Gli sfasamenti stagionali causati dal cambiamento climatico hanno facilitato l’emergere e il prosperare di specie altamente invasive per i raccolti quali zecche, cimici e forficule.

Con le alte temperature delle ultime settimane, dopo il caldo eccezionale della scorsa primavera e il clima secco e mite dell’ultimo inverno, è boom di insetti in frutteti, campi, boschi, orti e giardini, che danneggiano i frutti, le foglie e le piante già colpite dalla grave siccità. È quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti Cuneo sull’intero territorio provinciale.

È in atto una vera e propria invasione di zecche, soprattutto nei boschi delle nostre vallate, dove sono veicolate dalla fauna selvatica, e ovunque sono in costante aumento le cimici. I tecnici della Coldiretti stanno registrando una presenza massiccia di forficule, le cosiddette “forbicine”, che danneggiano pesche, albicocche e susine provocando fori e rosure sui frutti, e annunciano i primi ritrovamenti dell’anno di cetonia e ifantria, che colpiscono le piante da frutto e ornamentali defogliandone la chioma. I tecnici Coldiretti continuano, infine, il monitoraggio sul tarlo asiatico.

Dopo che la cimice asiatica, a partire dal 2013, ha messo in ginocchio interi settori produttivi nella Granda generando danni ingenti a ortofrutta, cereali, frutta in guscio, uva e piante ornamentali con perdite, variabili di anno in anno e a seconda delle zone, fino al 90% dei raccolti, gli agricoltori sono oggi alle prese con nuove invasioni che, rimarcano i tecnici di Coldiretti, danneggiano le colture in un momento già particolarmente critico sotto il profilo sia economico che climatico.

“Per effetto della globalizzazione dei commerci e per l’impatto dei cambiamenti climatici con il surriscaldamento delle temperature, negli ultimi anni il nostro Paese ha dovuto affrontare un’invasione di insetti e organismi alieni arrivati nelle campagne soprattutto con le piante e i semi dall’estero. Sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione europea con frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari” dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.

“La politica europea è stata finora troppo permissiva – commenta il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcuconsentendo l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’UE senza applicare le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni”.