Aree Protette Alpi Marittime, osserva e segnala al Parco gli animali

1 giugno 2022 | 18:25
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Aree Protette Alpi Marittime, osserva e segnala al Parco gli animali

I visitatori dei nostri parchi e riserve naturali possono collaborare con l’Ente con le segnalazioni di animali marcati come camosci e stambecchi

Aree Protette Alpi Marittime. Citizen science è un termine recente, sempre più ricorrente, ma nella sostanza è un’attività che risale ad oltre un secolo fa: il primo esempio risale al 1900, quando su invito della National Audubon Society (Stati Uniti), ogni Natale, i cittadini potevano contribuire al conteggio degli uccelli (Christmas Bird Count).

Il binomio citizen science, con diverse sfaccettature, era stato coniato già nella metà degli anni Novanta da Rick Bonney negli Usa e da Alan Irwin nel Regno Unito: per Bonney importante era il ruolo dello scienziato nel coinvolgere il pubblico, mentre per Irwin era fondamentale la formazione di una cittadinanza scientifica che portasse alla diffusione della conoscenza scientifica.
Concetti che si sono fusi e che il dizionario Oxford English (edizione 2014) inserendo la citizen science come parola nuova ha spiegato come: “la raccolta e l’analisi di dati relativi al mondo naturale da parte di un pubblico, che prende parte a un progetto di collaborazione con scienziati professionisti”.

Le Aree protette Alpi Marittime da anni promuovono la citizen science per coinvolgere i cittadini nella formazione di una scienza partecipata con l’obiettivo di farli diventare parte integrante del processo scientifico e delle attività di ricerca dell’Ente e anche per migliorare i propri risultati a beneficio della conoscenza.

I visitatori dei nostri parchi e riserve naturali possono collaborare con l’Ente con le segnalazioni di animali marcati come camosci e stambecchi.

Nelle aree protette da anni vengono fatte periodicamente catture di ungulati. Gli animali sono rilasciati dopo qualche minuto, terminati i controlli sanitari, le misure biometriche, i prelievi biologici e di parassiti e, infine, l’applicazione di piccole marche di plastica colorate alle orecchie.

Ad oggi sono un centinaio gli stambecchi con marcature (alcuni anche con dei collari) e una trentina di camosci.

Le marcature sono scelte e posizionate sulle orecchie in modo da poter identificare in modo univoco l’animale.

La loro osservazione nel tempo è importante per il Parco perché permette di approfondire le informazioni già disponibili sull’utilizzo dell’habitat e sull’età raggiunta.

Sono anche di estremo interesse per il Parco le segnalazioni di eventuali animali morti con marche o il loro rinvenimento.

Chi vuole partecipare a questa iniziativa di “citizen science” può compilare i seguenti moduli on-line:

o compilare le schede cartacee che puoi scaricare ai link seguenti:

In entrambi i casi la segnalazione sarà ancora più utile se sarà accompagnata da foto a video da inviare a laura.martinelli@areeprotettealpimarittime.it

In montagna è sempre necessario guardare dove si mettono i piedi ma di tanto in tanto scrutare il cielo – meglio fermandosi – può essere utile per osservazioni speciali e di grande soddisfazione. Potreste per esempio vedere il gipeto, il grifone, il monaco, il capovaccaio, avvoltoi su cui l’Ente coordinatore del Centro di referenza regionale degli avvoltoi e rapaci alpini, sta monitorando l’evoluzione della loro presenza sul territorio.

Con il contributo di chi frequenta la montagna per passione si moltiplicano quindi “gli occhi” sulla nostra natura e si potenzia la raccolta di informazioni necessarie per capire meglio complessi fenomeni ecologici e per programmare azioni a favore della conservazione degli avvoltoi.

Specie animali che con il loro ruolo di “spazzini della montagna” contribuiscono a mantenere in buona salute l’ambiente alpino.

Per partecipare al monitoraggio degli avvoltoi ti invitiamo ad osservare attentamente gli animali, meglio con il binocolo, raccogliendo più dati possibili su piumaggio, eventuali marche alari o la presenza di anelli sulle zampe.

Per le segnalazioni puoi scaricare la scheda qui!

La segnalazione sarà ancora più utile se sarà accompagnata da foto a video da inviare a: fabiano.sartirana@areeprotettealpimarittime.it.

La stessa mail è utile per chiedere informazioni e mandare la richiesta di partecipazione al Progetto Migransche dal 18 agosto al 6 settembre monitora la migrazione dei rapaci attraverso la Valle Stura di Demonte, dal sito di Madonna del Pino.

Chi agli spazi aperti frequentati dagli ungulati e dai grandi rapaci predilige i boschi, sappia che le Aree protette Alpi Marittime partecipano ad un progetto di ricerca sul gatto selvatico realizzato con la Provincia di Cuneo, il Parco fluviale Gesso e Stura, gestito dal Comune di Cuneo, il Centro Recupero Animali Selvatici (C.R.A.S.) di Bernezzo. L’obiettivo della ricerca del gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris) è quello di raccogliere ed aggiornare eventuali dati di presenza della specie in provincia di Cuneo e in Piemonte.

Chi si imbattesse in questo animale molto elusivo è invitato a segnalarlo. Utili sono anche segnalazioni di animali ritrovati investiti, scrivendo, indicando nell’oggetto “Progetto gatto selvatico Cuneo” ai partner di progetto a questo indirizzo email: gattoselvaticocuneo@gmail.com