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L’associazione di volontariato fondata da Don Benevelli sarà guidata da Alberto Valmaggia

23 giugno 2022 | 07:45
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L’associazione di volontariato fondata da Don Benevelli sarà guidata da Alberto Valmaggia
Alberto Valmaggia (al centro) con il nuovo Consiglio dell’associazione

L’ex sindaco di Cuneo presidente della LVIA: “Parto in punta di piedi per adeguarmi al passo dell’organizzazione”. Nuovo anche il segretario generale, l’economista Riccardo Moro

«Quello che ci aspetta è un cammino da fare insieme, nel quale partiamo in punta di piedi, per adeguarci ognuno al passo dell’altro». Con queste parole Alberto Valmaggia ha accolto la nomina a Presidente della LVIA, acronimo di Associazione Internazionale Volontari Laici, l’organizzazione non governativa (ONG) fondata a Cuneo dal prete e partigiano Don Aldo Benevelli. L’incarico è giunto al termine dell’assemblea svoltasi il 18 e 19 giugno, che è stata anche l’occasione per presentare il nuovo Segretario Generale, l’economista ed esperto di questioni internazionali Riccardo Moro.

Alberto Valmaggia è una figura rappresentativa della società civile piemontese. Classe 1959, quarto di sei figli, nipote di Antonio Toselli, primo sindaco di Cuneo del dopoguerra, è laureato in scienze agrarie e professore. Divenne sindaco di Cuneo, come il nonno, nel 2002 e lo rimase fino al 2012. Nel 2014 fu eletto consigliere regionale e poi fu poi nominato assessore all’ambiente e alla Montagna dove rimase sino al 2019. Dal giugno 2021 è anche Garante dei detenuti della casa di reclusione “Cerialdo” di Cuneo.

L’Associazione LVIA fu fondata nel 1966 su iniziativa di Don Aldo Benevelli, che ha coinvolto tanti giovani in un impegno di volontariato in Africa. Da quei primi tempi densi di tanto desiderio di rendersi utili e magari poca esperienza, si è sviluppata con il tempo un’organizzazione di persone impegnate in progetti e attività sempre più qualificate e articolate, in Italia e in dieci paesi africani. Oggi si realizzano opere di sicurezza alimentare, di elettrificazione sostenibile, di sostegno umanitario, come è avvenuto durante la pandemia, di promozione della partecipazione democratica.

Parallelamente si è anche modificato l’impegno in Italia, da promozione della cooperazione, spiegando le ragioni della solidarietà internazionale, a sostegno concreto all’inclusione sociale dei più deboli e vulnerabili, per unire le persone coinvolte dai processi di mobilità umana come i migranti.

«È un buon auspicio – ha continuato Valmaggia – la presenza in Consiglio di persone giovani: aiuteranno a guardare al futuro. L’impegno per l’inclusione sociale, in Italia come in Africa, è il nostro modo di servire la pace. È un impegno che non onoriamo da soli, e che va testardamente perseguito, soprattutto oggi con le notizie che arrivano dall’Est Europa».

Con la nomina del nuovo Presidente è stato anche rinnovato il Consiglio generale, composto da Chiara Gabbi, Gisele Thiombiano, Cinzia Costamagna, Alessandro Bobba, Maurizia Sandrini, Andrea Bessone, Massimo Pallottino, Giovanni Armando, Ezio Elia, Maria Chiara Romeo, Gianfranco Tacconi, Carlo Lopatriello.