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Quando la montagna della Valle Stura diventa una tela per artisti improvvisati

17 maggio 2022 | 18:50
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Quando la montagna della Valle Stura diventa una tela per artisti improvvisati
Quando la montagna della Valle Stura diventa una tela per artisti improvvisati
Quando la montagna della Valle Stura diventa una tela per artisti improvvisati
Quando la montagna della Valle Stura diventa una tela per artisti improvvisati

Nel video, girato e diretto da Marco Rosso, videomaker cuneese, si scopre la storia dei “Li Clapìers” di Bersezio

A volte addentrandosi tra i misteri di You Tube si possono scoprire storie curiose raccolte e narrate con maestria per mantenere vive tradizioni e memorie di un terra molto spesso data per scontata.

Capita così di imbattersi nel racconto, sotto forma di intervista dal saporepiacevolmente ironico, che riporta un pezzo prezioso di storia e contemporaneità con protagonista l’alta Valle Stura.

Nel video, girato e diretto da Marco Rosso (videomaker cuneese), visibile cliccando https://www.droneleye.eu/storie/bersezio/, si può scoprire la storia dei “Li Clapìers” di Bersezio, sapientemente raccontata da Giulia.

I prati dietro l’abitato di Bersezio, infatti, sono contraddistinti da grosse pietraie, chiamate clapìers.

Questi grandi cumuli di pietra hanno origini antiche e risalgano approssimativamente all’anno mille quando, i contadini che abitavano le montagne della Valle Stura, per poter coltivare quelle terre hanno iniziato, un sasso alla volta a liberare i terreni accumulandole sulle zone di confine.

Una pratica necessaria che ha fatto sì che si andassero a creare vere e proprie pietraie.

Ma con il passare degli anni si sa, la montagna, così bella ma difficile da vivere, è stata pian piano abbandonata e tutto ciò che resta della memoria degli insediamenti locali sono piccole case in pietra ormai diroccate e grossi cumuli di pietre.

Ma la creatività non conosce confini e altitudini e, spesso, emerge proprio dove il richiamo della natura è più forte. I prati della montagna così diventano una sorta di vastissima tela per sconosciuti e improvvisati artisti dei sassi che, ripescando, idealmente e materialmente, dalla storia procedono, inversamente dal passato, a prelevare le pietre e rimetterle sul terreno.

Si possono così trovare disegni, dichiarazioni d’amore e altre creazioni più “curiose” visibili solo dall’alto.

“Da anni mi dedico alla realizzazione di video e preziosa resta sempre la collaborazione dei miei amici alla loro realizzazione – spiega Marco Rosso -. Per questo video, in particolare non posso che ringraziare le due Giulia che hanno collaborato. La Giulia presentatrice e la Giulia contadina”.

Non resta quindi che organizzare una gita in Valle Stura in cerca dell’Arte dei Sassi.