Ministro Garavaglia nel Cuneese: “Metà reddito di cittadinanza se si accettano lavori stagionali”

31 maggio 2022 | 07:54
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Ministro Garavaglia nel Cuneese: “Metà reddito di cittadinanza se si accettano lavori stagionali”
Il ministro Massimo Garavaglia a Cuneo (foto Beppe Carlevaris da Facebook)

“Noi viviamo un paradosso: 10% di disoccupazione da una parte e mancano 300, 350.000 figure solo nel settore turistico. È chiaro che qualcosa non funziona tra mercato del lavoro e reddito di cittadinanza” ha detto il titolare del dicastero del turismo

Il ministro del turismo Massimo Garavaglia (Lega) è stato ieri pomeriggio (30 maggio) in Granda per un tour elettorale a sostegno dei candidati del Centrodestra. Dopo Mondovì e prima di raggiungere Savigliano, ha fatto tappa alla sede dell’ATL di Cuneo dove era atteso per un incontro “tecnico” con i vertici della struttura e poi per un comizio nella vicina sala “Varco”.
Proprio di turismo il ministro ha parlato a proposito della nostra provincia. «Il cuneese ha grosse potenzialità turistiche, è cresciuto il numero delle strutture ricettive in questi anni di Covid e ciò dimostra la potenzialità di un territorio che intercetta quello che è il trend delle persone che vogliono fare attività all’aria aperta, attività sportiva, trekking, camminate, bicicletta. E poi c’è questa e-bike, la bici elettrica, che consente di andare in bicicletta anche a chi ha una certa età, a chi non è particolarmente giovane. E` un settore con enormi potenzialità. In Italia il cicloturismo vale 5 miliardi di euro che non è poco, però in Germania vale 20 miliardi, quindi la differenza è un punto di PIL solo per il cicloturismo. Come mai? Semplicemente perché sono più organizzati, ci sono percorsi turistici, ci sono punti di ricarica, ci sono bed and breakfast. Per questa area del Paese, per il cuneese, è chiaramente un settore su cui si può investire e puntare tantissimo Chi ha già iniziato a farlo è la Liguria. Noi come ministero diamo una mano per esempio abbiamo fatto una convenzione con l’Enel e mettiamo colonnine di ricarica lungo tutta la via Francigena, è un modo molto semplice per dare una spinta al settore».

Il ministro Garavaglia ha parlato anche di una revisione del reddito di cittadinanza in chiave di rilancio turistico e comunque per «riacciuffare i lavoratori stagionali».
«Noi viviamo un paradosso: 10% di disoccupazione da una parte e mancano 300, 350.000 figure solo nel settore turistico. È chiaro che qualcosa non funziona tra mercato del lavoro e reddito di cittadinanza. Si preferisce non rischiare di perdere il reddito e quindi si rinuncia al lavoro stagionale. Per questo motivo io ho suggerito una via d’uscita graduale, consentire di mantenere metà del reddito di cittadinanza se si fa lavoro stagionale. In questo modo non ci sono più scuse e oltretutto questo è particolarmente utile perché i giovani che rinunciano a lavorare per tenere il reddito di cittadinanza hanno un doppio problema: il curriculum vuoto, e  quando andrai a cercare lavoro se c’è scritto solo percettore reddito di cittadinanza, non è un gran bel curriculum, perché poi gli imprenditori fanno fatica ad assumerti. E poi avrai un buco contributivo, perché dal 1996 il sistema pensionistico è totalmente contributivo. Avere anni di buco senza contribuzione vuol dire prendere una pensione da fame, per questo bisogna proprio trovare il modo di superare questo meccanismo e farlo diventare quello che doveva essere, cioè uno strumento per avviare al lavoro».