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Il Buongiorno di Cuneo24

12 maggio 2022 | 08:03
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Il Buongiorno di Cuneo24

Nel 2000 la Tate Modern Gallery apre a Londra

Cuneo. Il sole è sorto alle 6:01 e tramonta alle 20:51. Durata del giorno quattordici ore e cinquanta minuti.

Santi del giorno
Santi Nereo e Achilleo, martiri.
San Crispolto (Crispolito) e compagni, martiri di Bettona.
San Modoaldo, vescovo.

Avvenimenti
1497 – Papa Alessandro VI scomunica Girolamo Savonarola.
1881 – In Nordafrica, la Tunisia diventa un protettorato francese.
1974 – Referendum abrogativo sul divorzio, vincono i no. «L’Italia è un paese moderno». «Grande vittoria della libertà». «Il popolo italiano fa prevalere la ragione, il diritto, la civiltà». Sono alcuni dei titoli apparsi sulle prime pagine dei giornali, a commento del risultato del referendum abrogativo della legge sul divorzio, che scrive per l’Italia un orizzonte diverso nei costumi sociali e nel rapporto tra opinione pubblica e religione. «L’uomo non osi separare ciò che Dio ha unito» è l’imperativo del credo cattolico che per secoli ha inibito qualsiasi tentativo di mettere in discussione il vincolo indissolubile del matrimonio. La prima iniziativa legislativa è di Napoleone Bonaparte che, con il Codice del 1804, introduce in Italia la possibilità di sciogliere i matrimoni civili, vincolandola però al consenso di genitori e nonni. A parte qualche velleitaria iniziativa ad inizio Novecento, la materia torna prepotentemente alla ribalta nella seconda metà degli anni Sessanta, grazie a un ampio movimento d’opinione nella società cui corrisponde un clima politico favorevole in Parlamento. È il deputato socialista Loris Fortuna a presentare per primo un progetto di Legge per il divorzio, integrato successivamente con il testo del liberale Antonio Baslini. Per sensibilizzare la gente, il Partito Radicale e la Lega italiana per l’istituzione del divorzio scendono in piazza. La convergenza tra Comunisti, Liberali, Radicali e Socialisti porta a un risultato epocale: il 1° dicembre 1970 viene approvata la legge n. 898 Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio, ribattezzata “legge Fortuna-Baslini”. Con buona pace della Democrazia Cristiana, il divorzio entra nell’ordinamento italiano. Il provvedimento riconosce la cessazione degli effetti civili del matrimonio, prevedendo il passo iniziale della separazione legale, periodo in cui i coniugi dimostrano di non coabitare. Il mondo cattolico non ci sta e corre ai ripari, facendo partire la raccolta firme per presentare una richiesta di referendum abrogativo. Nel giugno del 1971 i comitati antidivorzisti depositano più di un milione di firme presso l’Ufficio centrale della Corte di Cassazione, che il 6 dicembre ne conferma la validità. Inizialmente fissato per l’11 giugno 1972, il voto slitta al 12 maggio del 1974 per via dello scioglimento anticipato delle Camere, deciso dal Presidente della Repubblica, Giovanni Leone. I sostenitori del “sì” trovano nel segretario politico della DC, Amintore Fanfani, un acceso portavoce e protagonista di una campagna aggressiva che non lascia spazio al dialogo con la parte avversa. I toni usati dal segretario spiazzano i suoi stessi compagni di partito, convinti che questa strategia possa intaccare l’ampio consenso dello “scudocrociato”. Di contro le alte gerarchie vaticane fanno sentire il proprio peso, chiedendo il massimo impegno per la vittoria del sì. L’altro partito che sostiene il “sì” è il Movimento Sociale Italiano. L’area del “no” ne raccoglie sei: PCI, PSI, Liberali, Radicali, Repubblicani e il Partito Socialista Democratico Italiano. La partecipazione al voto è da record: in 33.023.179 si recano alle urne, circa l’87,7% degli aventi diritto. Una soglia che non sarà mai eguagliata nelle consultazioni referendarie successive. Il 40,7% (13.157.558) si pronuncia per l’abrogazione, il 59,3% (19.138.300) vota “no”. La legge sul divorzio è salva e per il fronte cattolico si materializza una sconfitta senza precedenti, non priva di ripercussioni politiche nella DC. La leadership di Fanfani viene messa in discussione fino alla definitiva debacle delle elezioni regionali del 1975, dove la DC fa registrare il suo minimo storico e con il PCI alle costole, distanziato di poco più di 500mila preferenze. Sul versante opposto si grida alla vittoria della modernità e della civiltà contro il blocco della conservazione. A dispetto delle previsioni catastrofiche degli abrogazionisti, il divorzio per quasi un ventennio non produce significativi cambiamenti nel tessuto sociale, mentre dal 1995 s’inizia a registrare la prima impennata di separazioni che nel nuovo millennio cresce di pari passo con il diminuire dei matrimoni. I più recenti dati Istat, riferiti al 2012, parlano di 88.288 separazioni e 51.319 divorzi, con un trend in calo dello -4,6% rispetto all’anno precedente (-0,6% invece per le separazioni). Per dimezzare i tempi delle cause di divorzio, nel 2012 viene presentato un DDL sul cosiddetto “divorzio breve” che, dopo il via libera in Commissione Giustizia, rimane lettera morta in Parlamento. Una nuova proposta viene presentata alla Camera nei primi mesi del 2014 e convertita in legge ad aprile del 2015.
2000 – La Tate Modern Gallery apre a Londra.

Nati in questo giorno
Burt Bacharach – Tra i massimi compositori del secolo scorso, dalle sue mani sono uscite alcune delle melodie più indimenticabili della musica contemporanea e del cinema. Americano di Kansas City, nel Missouri, Burt Bacharach muove i primi passi come pianista in diverse jazz band, raggiungendo una prima notorietà alla fine degli anni Cinquanta con successi come “Magic moments”, cantata da Perry Como. Nel decennio successivo sfonda grazie al lungo sodalizio con la straordinaria Dionne Warwick, che darà voce a brani quali “Anyone who had a heart”, “Walk on by”, “I Say a little prayer”. Ricordato per numerose colonne sonore, tra cui Raindrops Keep Falling on My Head (nel film “Butch Cassidy” del 1969), Arthur,s theme (in “Arturo” del 1981) e That’s What Friends Are For (in “Turno di notte” del 1982), è il diciottesimo compositore di maggior successo nella storia delle classifiche britanniche. Compie 94 anni.
Katharine Hepburn (1907/2003) – Una leggenda del cinema mondiale, probabilmente la più grande attrice di tutti i tempi. Per lei parlano i quattro Oscar come “migliore attrice protagonista”, primato ancora imbattuto. Nata ad Hartford, capitale del Connecticut, e scomparsa ad Old Saybrook nel giugno del 2003, ebbe un’educazione libera da pregiudizi; la madre fu tra le fondatrici di “Planned Parenthood” (associazione nata per la promozione dell’aborto e della maternità responsabile) e membro del movimento per la conquista del diritto di voto da parte delle donne. Spinta proprio dalla madre alla recitazione, Katharine esordì a teatro alla fine degli anni Venti, mettendosi in luce a Broadway nella commedia teatrale “Night Hostess” e nel dramma “The Warrior’s Husband” e guadagnandosi un “biglietto” per Hollywood. Al terzo film, La gloria del Mattino, ottenne già l’Oscar. Incarnazione della donna audace ed ironica, in netto anticipo sulla cultura del suo tempo, divenne una beniamina del pubblico a partire dagli anni Quaranta, con pellicole come “Scandalo a Filadelfia”, e trovò la consacrazione con capolavori come Indovina chi viene a cena? (accanto all’amato Spencer Tracy, cui rimase legata fino alla morte di lui), che nel 1968 le regalò la seconda statuetta. Le altre due arrivarono con Il leone d’inverno (1969) e Sul lago dorato (1982). Nominata dodici volte agli Oscar, in sessant’anni di carriera vinse numerosi riconoscimenti, tra cui due BAFTA Award, un David di Donatello, un Emmy Awards e un Tony Award. In suo onore, nel 2007, venne costruito un teatro ad Old Saybrook, città dove trascorse gli ultimi anni di vita.

Eventi sportivi
1974 – Il primo scudetto della Lazio. La penultima giornata del campionato 1973/74 può assegnare lo scudetto. Reduce dal terzo posto della stagione precedente, la Lazio scende in campo in un Olimpico che già pregusta la festa. Di fronte c’è il Foggia e batterlo significherebbe aggiudicarsi lo scudetto con una giornata di anticipo, a prescindere dal risultato dei campioni in carica della Juventus, impegnati in casa con la Fiorentina. Al 16° della ripresa, il cannoniere della Lazio (e del campionato, primo con 24 reti) Giorgio Chinaglia non fallisce dal dischetto e porta in vantaggio i biancocelesti, allenati da Tommaso Maestrelli. Quando l’arbitro sancisce la fine delle ostilità, la gioia incontenibile dei tifosi laziali impedisce ai neo campioni di raggiungere con facilità lo spogliatoio. Tra loro vanno ricordati: il portiere Paolo Pulici, il capitano Giuseppe Wilson, i centrocampisti Luciano Re Cecconi e Vincenzo D’Amico (19 anni e rivelazione del campionato), il regista Mario Frustalupi (padre di Nicolò, futuro secondo di Mazzarri nel Napoli e nell’Inter), gli attaccanti Renzo Garlaschelli (secondo marcatore biancoceleste con 10 reti) e il centravanti della Nazionale Giorgione Chinaglia.

Proverbio/Citazione
Maggio fresco e casa calda, la massaia sta lieta e balda.
“Se rispetti tutte le regole, ti perdi tutto il divertimento”Katharine Hepburn