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“Con gli occhi velati dall’ombra di Busca” il nuovo libro di Dante Bruno

20 maggio 2022 | 11:33
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“Con gli occhi velati dall’ombra di Busca” il nuovo libro di Dante Bruno

Per scoprire il legame del poeta Giovanni Pascoli con Busca

Il 6 aprile 1912 moriva a Bologna, il celebre poeta Giovanni Pascoli, così per il 110° anniversario, il buschese Dante Bruno, che negli anni scorsi ha già scritto diversi libri dedicati al territorio locale spaziando tra storia e folklore, ha voluto omaggiare il ricordo del Pascoli in un nuovo libro “ Con gli occhi velati dall’ombra di Busca”.

Il titolo riprende una strofa di una poesia, o meglio dell’inno funebre Al Re Umberto che il poeta romagnolo compose per la morte del monarca avvenuta nel 1900. Busca nell’estate del 1884 venne duramente colpita dall’epidemia del colera, tant’è che passò alle cronache nazionali, ed il Re Umberto I° venne in visita alla città, confortando la popolazione, visitando pure il lazzaretto dei colerosi ed in particolare le borgate di San Giacomo e San Rocco. Il Pascoli ricordandosi di tal episodio, lo riprese alcuni anni dopo per comporre la sua opera dedicata al defunto Re Umberto I°.

“Il libro non è in vendita, ma ne darò copie alle biblioteche locali per essere consultato dagli utenti” commenta l’autore, “l’argomento del Pascoli, ci da modo di parlare anche del suo professore e maestro Giosuè Carducci, del quale le nostre scuole medie buschesi sono intitolate, in cui ho trascorso dei momenti belli della mia adolescenza, e ne ricordo anche la figura di mio papà Albino che fu per tanti anni collaboratore scolastico.”

Nel volume di oltre 100 pagine c’è spazio per analizzare le opere e la vita del poeta, i rapporti con la Marchesa Pes di Villamarina, dama d’onore della Regina Margherita e tenutaria del Castello del Roccolo. Conclude l’autore “Giovanni Pascoli vede la morte del Re Umberto I° con gli occhi velati dall’ombra di Busca, in questi anni di difficile pandemia ho voluto ricordare nel libro la triste sorte di Busca colpita nei secoli scorsi dal colera, una maniera di ricordare il passato buschese che si associa alla letteratura italiana.”