A Savigliano esperti nella cura dell’ictus da tutta la Granda

16 maggio 2022 | 12:02
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A Savigliano esperti nella cura dell’ictus da tutta la Granda

“Nella nostra ASL ogni anno circa mille cittadini sono colpiti da ictus – sottolinea il Direttore Generale  Giuseppe Guerra -. Creare una rete efficiente e coordinata affinché tutti possano essere trattati il più rapidamente possibile con la migliore terapia possibile rappresenta una nostra priorità.”

Savigliano. Sabato 14 maggio si è svolto nella Sala Congressi dell’Ospedale SS Annunziata il convegno “Multidisciplinarieta’ nella gestione dell’ictus ischemico”, organizzato da Maria Roberta Bongioanni, Direttore della Neurologia e del Dipartimento Medico Specialistico dell’ASL CN1, e da Michele De Benedictis, Direttore sostituto della Cardiologia.

All’evento hanno partecipato neurologi, cardiologi, neuroradiologi, radiologi ed urgentisti dell’ASL CN1, dell’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, dell’ASL CN2, dell’ASL TO3, nonché del Coordinatore Regionale della rete ictus, Paolo Cerrato.

“Nella nostra ASL ogni anno circa mille cittadini sono colpiti da ictus – sottolinea il Direttore GeneraleGiuseppe Guerra -. Creare una rete efficiente e coordinata affinché tutti possano essere trattati il più rapidamente possibile con la migliore terapia possibile rappresenta una nostra priorità.”

Nella prima parte del convegno gli specialisti hanno discusso delle modalità di presa in carico del paziente colpito da ictus, dalla chiamata al 118 fino all’arrivo in sala angiografica per l’intervento di trombectomia. “L’ictus è una patologia tempo dipendente” – spiega la dottoressa Bongioanni -. La rapidità con cui si approcciano al paziente infermieri e medici del 118, dell’ospedale periferico e dell’ospedale di secondo livello è di fondamentale importanza per ridurre il numero di cellule nervose danneggiate in modo irreversibile, riducendo così anche gli esiti invalidanti a distanza”.

La seconda parte della mattinata è stata dedicata al percorso diagnostico successivo, volto a ricercare la causa dell’ictus per ridurre il rischio di recidive. “Le cause cardiologiche sono circa un terzo di tutte le cause di ictus – dice il dottor De Benedictis -. La collaborazione tra neurologi e cardiologi è di fondamentale importanza per individuare gli esami da proporre al singolo paziente, garantendo l’appropriatezza del percorso”.

Alle relazioni del neurologo Ciro Scarpato, del neuroradiologo Giuseppe Romano e dei cardiologi Diego Pancaldo, Gisella Amoroso e Cinzia Moncalvo, hanno fatto seguito due tavole rotonde per condividere i punti di vista di tutti gli attori del percorso.