Tre cuneesi hanno completato la Marathon Des Sables

10 aprile 2022 | 08:36
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Tre cuneesi hanno completato la Marathon Des Sables
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Tre cuneesi hanno completato la Marathon Des Sables
Tre cuneesi hanno completato la Marathon Des Sables
Tre cuneesi hanno completato la Marathon Des Sables

Si tratta di Emanuele Bessone, allievo della Fisioterapia di Fossano, insieme al padre Erik, dentista, e il fratello Guglielmo, studente di odontoiatria

Cuneo. Emanuele Bessone, allievo della Fisioterapia di Fossano, insieme al padre Erik e il fratello Guglielmo, ha completato la Marathon Des Sables.

E’ una maratona che si corre nel deserto del Sahara svoltasi dal 25 marzo al 4 aprile scorso.

Abbiamo incontrato Emanuele per farci raccontare di questa avventura.

Erik, 70 anni, dentista, è il papà, Emanuele 28, allievo della Fisioterapia di Fossano e Guglielmo, 24 anni, studia a Praga odontoiatria seguendo le orme del padre.

Come mai la scelta di partecipare alla Marathon Des Sables?Mio padre l’aveva fatta ai 40, 50 e 60 anni quindi era un sogno partecipare con i suoi figli – ci racconta Emanuele – quale migliore occasione se non i suoi 70 anni?”.

Una famiglia in cui lo sport si tramanda nel vero senso della parola, di padre in figlio. “La malattia l’abbiamo presa da lui” scherza Emanuele.

Era la vostra prima esperienza? “No la prima insieme è stata la maratona di New York nel novembre 2019, da qui è partito tutto. Negli States c’era anche l’altro mio fratello, Massimiliano, che purtroppo ha avuto un infortunio e correre sulla sabbia non era indicato per lui, ha dovuto abdicare”.

Come vi siete preparati a questa maratona?Con tanto allenamento, insieme, corsa ma anche resistenza, molta preparazione con lo zaino. E’ stato un allenamento diverso, molto peculiare, in quello zaino deve esserci tutto ciò che può servirti per tutta la settimana, bisogna esser autosufficienti al 100% l’organizzazione fornisce soltanto l’acqua.”

Sono state cinque tappe tutte diverse tra loro, con un monte da scalare, lungo una cresta, tra le dune, e anche una tappa di 86 km con 14 ore no stop tra camminata e corsa.

Cosa ti porterai dentro di questa esperienza? “Ogni singolo momento, il fatto di esser lì insieme crea un’armonia che già esisteva, ma le emozioni di vivere un’avventura comune sono amplificate.”

E’ un’esperienza che consiglieresti? “Assolutamente sì, con tutte le difficoltà del caso. E’ un mettersi alla prova, superando i propri limiti, proprio per questo si chiama ultra-maratona“.