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Il Buongiorno di Cuneo24

29 aprile 2022 | 08:03
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Il Buongiorno di Cuneo24

Nel 1961 Pavarotti debutta nella lirica

Cuneo. Il sole è sorto alle 6:19 e tramonta alle 20:35. Durata del giorno quattordici ore e sedici minuti. Fase lunare: luna nuova.

Santi del giorno
Santa Caterina da Siena, vergine e dottore della Chiesa, patrona d’Italia, è la protettrice delle infermiere.
San Cristino, martire.
San Severo di Napoli, vescovo.

Avvenimenti
1961 – Pavarotti debutta nella lirica. Dal cuore dell’Emilia ai palcoscenici più prestigiosi del mondo, dando nuovo lustro a quella lunga tradizione di tenori inaugurata da Enrico Caruso e proseguita con Gigli, Del Monaco e Di Stefano. Nacque così la parabola di Big Luciano che per quarant’anni fu tra i principali ambasciatori della cultura italiana nel mondo. La musica era un aspetto predominante della quotidianità della famiglia modenese dei Pavarotti. Il padre Fernando, fornaio di professione, nutriva una sconfinata passione per il canto, che aveva trasmesso al figlio Luciano. Le spiccate doti del giovane erano emerse attraverso gli studi con il tenore Arrigo Pola e il Maestro Ettore Campogalliani. Nel frattempo, allenava l’udito con i dischi dei grandi di allora, sperando un giorno di imitarne le gesta. Dopo la vittoria al concorso intitolato alla memoria del celebre compositore emiliano Achille Peri, per Pavarotti si spalancarono le porte del debutto su un palcoscenico importante. Nella primavera del 1961 venne scritturato per la parte di Rodolfo ne La Bohème di Giacomo Puccini, sotto la direzione di Francesco Molinari Pradelli. La rappresentazione era prevista per sabato 29 aprile al Teatro Municipale “Romolo Valli” di Reggio Emilia. Il nervosismo manifestato alle prove della vigilia svanì durante l’esibizione in pubblico, che si spellò le mani dopo la magistrale interpretazione della celebre aria «Che gelida manina». Fu una serata memorabile per il 25enne di Modena, che conservò per sempre un legame speciale con l’opera di Puccini. Acclamato in tutti i teatri italiani, quattro anni più tardi Pavarotti affrontò la prima tappa di un trionfale tour negli Stati Uniti d’America. All’esordio di Miami nel 1965, seguirono altre performance a San Francisco e Philadelphia, fino alla definitiva consacrazione del 17 febbraio 1972: quel giorno mise in scena la Fille du Regiment di Donizetti al Metropolitan di New York, stregando la platea con nove Do di petto. La gente gli tributò 17 chiamate ed ovazioni al sipario, un record mai raggiunto (e tuttora imbattuto) nella storia della lirica. Gli anni Novanta lo videro impegnato in indimenticabili concerti all’aperto, tenuti nei luoghi simbolo delle principali capitali del mondo: dall’Hyde Park di Londra al Central Park di New York nel 1993 (davanti a oltre mezzo milione di persone e a milioni di telespettatori collegati da ogni parte), fino all’esibizione parigina all’ombra della Torre Eiffel. Negli stessi anni rimasero indelebili nella memoria i concerti dei «Tre Tenori» con Placido Domingo e José Carreras. Il forte legame con la terra natia lo spinse a fare di Modena il cuore di un evento di respiro internazionale e animato da scopi benefici. Dal 1992 al 2003 “Pavarotti & Friends” portò nella città emiliana le grandi star del pop e del rock internazionale, da Bono Vox ai Deep Purple, protagonisti di suggestivi duetti con Big Luciano. Al termine della carriera nel 2006, Pavarotti poteva vantare numeri da capogiro: 331 concerti e 315 recital, per un totale di 1.266 rappresentazioni in più di 60 Paesi nel mondo.
1965 – Vaticano: Papa Paolo VI pubblica l’enciclica “Mense Maio”, sulle suppliche alla Vergine Maria nel mese di maggio.
1990 – Svizzera: terza votazione in 20 anni per concedere il voto alle donne nel Canton Appenzello Interno, risultato: le donne continuano a non poter votare.
2004 – USA: audizione del presidente George W. Bush e del suo vice Dick Cheney per i fatti dell’11 settembre 2001.

Nati in questo giorno
Andre Agassi – Nato a Las Vegas (USA), è un ex tennista. In carriera vince 8 tornei del Grande Slam e 60 titoli ATP, di cui guida la classifica per 101 settimane. La sua leadership negli anni Novanta e nei primi anni del terzo millennio trova riscontro nei 31 milioni di dollari vinti in premi e nei 150 milioni di dollari di sponsorizzazioni. È l’unico tennista ad aver vinto almeno una volta i 4 tornei dello Slam, la medaglia d’oro del singolare olimpico (nel 1996), il torneo ATP World Championship e la Coppa Davis (1990, 1992 e 1995).. Festeggia 52 anni.
Enrico Mattei (1906/1962) – Imprenditore, politico e dirigente pubblico nato ad Acqualagna, in provincia di Pesaro e Urbino. Puntò sull’energia per rilanciare lo sviluppo economico italiano e, nel 1953, fondò l’Eni partendo dalla riorganizzazione dell’Agip. Dopo alcuni lavori umili e un’esperienza di direttore del laboratorio di una conceria, si trasferì a Milano, dove a trent’anni, insieme alla sorella e al fratello, aprì la sua prima fabbrica: un piccolo laboratorio di oli emulsionanti per l’industria conciaria e tessile, con la quale riuscì a diventare fornitore delle Forze Armate. Nel 1934 fondò l’Industria Chimica Lombarda e, dopo la guerra, fu incaricato dallo Stato di liquidare le attività dell’Agip, creata nel 1926 dal regime fascista. Al contrario, preferì riorganizzare l’azienda che, con la nascita dell’ENI, ne divenne la struttura portante. Egli disattese le istruzioni del Governo perché profondamente convinto di dover garantire al Paese un’impresa energetica nazionale che fosse in grado di sostenere, a prezzi più contenuti, i bisogni delle famiglie e lo sviluppo della piccola e media impresa. Nel 1953 diede vita all’Eni, dopo lunghe trattative tra chi sosteneva l’iniziativa privata e quanti volevano, invece, la presenza dello Stato per contrastare il monopolio di fornitura sull’Europa occidentale delle compagnie statunitensi. Dal 1957, Mattei aprì l’Eni all’energia nucleare e iniziarono i lavori per la costruzione della Centrale elettronucleare Latina, completata in soli quattro anni. Questa, che era la più grande d’Europa, pose l’Italia al terzo posto nel mondo, dietro agli USA e all’Inghilterra. Contemporaneamente lo stesso Mattei decise di creare, come costola dell’Eni, una società di ricerche minerarie al fine di garantirsi una fornitura diretta di uranio da giacimenti esistenti sul territorio italiano o estero. Il 27 ottobre 1962 Mattei morì (insieme a tutti i passeggeri) nell’esplosione dell’aereo sul quale stava viaggiando, proveniente da Catania e diretto a Linate. Le indagini che seguirono, condotte dall’Aeronautica militare italiana e dalla Procura di Pavia sull’ipotesi di attentato, furono archiviate per insussistenza di fatti. Solo nel 1997, queste furono riaperte e alcuni reperti analizzati con nuove tecnologie. Esami che portarono alla conclusione che l’aereo era stato dolosamente abbattuto, senza però poterne scoprire i responsabili.

Eventi sportivi
1990 – Il Napoli vince il secondo scudetto. Dopo 34 giornate (il torneo è a 18 squadre) il Napoli vince il campionato 1989/90 e conquista il suo secondo scudetto. Nell’ultima partita, in uno Stadio San Paolo con 70.000 tifosi in visibilio, i calciatori di Albertino Bigon (tra i quali Ferrara, Mauro, Careca, Carnevale e un certo Diego Armando Maradona) battono la Lazio per 1 a 0, con un gol di testa di Marco Baroni (nella stagione 2018/19 allenatore del Frosinone) al 7′ su un calcio di punizione del Pibe de oro. Il Napoli chiude la classifica a 51 punti, due in più del Milan di Van Basten, capocannoniere del torneo con 19 reti, seguito con 17 gol da Roberto Baggio della Fiorentina e dallo stesso Maradona con 16. I rossoneri si “consolano”, comunque, con la conquista della Coppa dei Campioni.

Proverbio/Citazione
Aprile ne ha trenta, ma se piovesse trentuno, non farebbe male a nessuno.
“Mio padre diceva che è brutto essere poveri, perché non si può studiare, e senza studiare non si può fare strad.” Enrico Mattei