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Il Buongiorno di Cuneo24

22 aprile 2022 | 08:01
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Il Buongiorno di Cuneo24

Nel 1978 i Blues Brothers debuttano al Saturday Night Live

Cuneo. Il sole è sorto alle 6:30 e tramonta alle 20:27. Durata del giorno tredici ore e cinquantasette minuti. Fase lunare: ultimo quarto.

Santi del giorno
San Leonida (Martire, padre di Origene)
San Caio (Papa)
Sant’Agapito I (Papa)

Avvenimenti
1370 – A Parigi inizia la costruzione di due torri nei pressi di porta S.Antonio, nucleo centrale da cui nel corso dei secoli si svilupperà la Bastiglia.
1529 – Il Trattato di Saragozza fissa la divisione dell’emisfero occidentale tra Spagna e Portogallo indicando la linea di demarcazione a 297,5 leghe ad ovest delle Molucche. La Spagna riceve una ricompensa in termini monetari per la cessione al Portogallo di una porzione di territorio maggiore a quella precedentemente convenuta.
1912 – La Pravda, l’organo del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, inizia le pubblicazioni a San Pietroburgo.
1978 – I Blues Brothers debuttano al Saturday Night Live. Prendi due comici con occhiali da sole e completo nero, accomunati dalla passione per la musica e il canto; prendi una band al completo e un programma televisivo tra i più seguiti e longevi della storia. Il risultato è un fenomeno in stile anni Ottanta che, dai teatri al grande schermo, trascina il pubblico in balli sfrenati in salsa rock e Rhythm and blues. Quando nel 1975 Dan Aykroyd fa l’incontro che gli cambia la vita per sempre, è un ventenne di Toronto che cerca di sfondare come cabarettista, trovando spazio nella TV canadese. John Belushi, al contrario, è già annoverato tra i migliori comici statunitensi e la sua faccia è apparsa sulle copertine di “Rolling Stone” e “People”. I due s’incontrano nella città capoluogo dell’Ontario e ne nasce subito una grande amicizia, oltre che un sodalizio artistico foriero di immediati successi. La comune passione per la musica (Aykroyd suona l’armonica, Belushi ama il canto e ha un passato da batterista) li porta a immaginare un possibile connubio tra la prima e la recitazione. Sono gli anni in cui esplode la disco music ma i due hanno in mente un repertorio ben diverso, che guarda alla migliore tradizione del Rhythm and blues, del soul, del jazz e del rock. Una scelta vincente che incontra il favore del pubblico dei locali, dove cominciano ad esibirsi dal vivo con il nome The Blues Brothers, suggerito dallo stesso Aykroyd e dall’amico musicista Howard Shore (tre volte Premio Oscar per la colonna sonora della trilogia del Signore degli Anelli). La vetrina di prestigio si presenta con il Saturday Night Live, lo Zelig degli anni Settanta attraverso il quale passeranno grandi star della risata made in USA, come Eddie Murphy e Ben Stiller. Belushi ne diventa una colonna portante con imitazioni (su tutti Joe Cocker) e sketch irresistibili; di qui l’idea di proporsi come Blues Brothers, accolta con riserva dagli autori del programma che concedono loro un piccolo spazio, per uno sketch travestiti da api. Il vero debutto viene rimandato di due anni, nel corso dei quali definiscono l’immagine storica della band, di cui entrano a far parte musicisti di un certo livello, come il chitarrista Steve Cropper (autore con Otis Redding di Sittin’ on the Dock of the Bay e Respect). Cappello e completo nero, occhiali da sole calati sul naso: è così che si presentano al pubblico del Saturday Night Live, il 22 aprile 1978. È il loro esordio ufficiale sul piccolo schermo, che segna l’inizio di un fenomeno musicale, e non solo, destinato a occupare la scena per gran parte degli anni Ottanta. Assistere a un loro spettacolo è come andare a un concerto e al cinema nello stesso momento: celebri brani del passato, come Everybody needs somebody e Gimme some lovin, vengono rivisitati in chiave rock e accompagnati da un’esibizione di ballo sfrenato che finisce col coinvolgere il pubblico. A sei mesi dal debutto registrano il primo album Briefcase Full of Blues, in versione live, che si piazza ai piani alti delle classifiche, guadagnando due “dischi di platino”. Il 1980 è l’anno della consacrazione con l’uscita del film The Blues Brothers, per la regia di John Landis (che due anni prima ha girato Animal House) e con Aykroyd e Belushi che impersonano se stessi, sotto diverso nome, rispettivamente Elwood Blues e Jake “Joliet” Blues. Accanto a loro sfilano mostri sacri del blues e del soul come Aretha Franklin, Ray Charles e James Brown. La tragica morte per overdose di Belushi, nel 1982, non ferma la band, che prima della fine degli anni Novanta arriva a produrre complessivamente quattro album live e due in studio. Il sequel del primo film Blues Brothers – Il mito continua, uscito nel 1998, viene accolto freddamente dal pubblico, registrando un flop al botteghino.

Nati in questo giorno
Kaká – Nato a Gama (Brasile) è un ex famoso calciatore, centrocampista dell’Orlando City (dal 2015 all’ottobre 2017) e della Nazionale carioca. Dal 2007 ha anche il passaporto italiano grazie alle origini italiane della moglie. Nel dicembre 2017 annuncia il ritiro dall’attività agonistica. Ricardo Izecson dos Santos Leite (il nome completo) è sicuramente nel ristretto club dei calciatori più forti del mondo. Nel 2007 ha vinto il Pallone d’oro, precedendo Cristiano Ronaldo e Lionel Messi. In Italia gioca nel Milan, dove arriva nel 2003 per 8,5 milioni di euro, ma è ceduto nel 2009 al Real Madrid per 67,2 milioni, totalizzando 193 presenze in A con 70 reti. Con i rossoneri conquista uno scudetto (2003/04), due Supercoppe europee, una Supercoppa italiana, una Champions League e una Coppa del mondo per club. Con il Real Madrid vince lo scudetto 2011/12 e la Supercoppa nazionale 2012. Nei primi giorni del settembre 2013, dopo quattro anni con i blancos, torna ad indossare la maglia rossonera ma solo per una stagione, perché rescinde consensualmente il contratto. Con la Nazionale verdeoro conquista i Mondiali 2002 e le Confederations Cup del 2005 e 2009. Festeggia 40 anni.
Rita Levi-Montalcini (1909/2012) – Nata a Torino, è stata una delle menti più eccelse e illustri che la ricerca italiana abbia conosciuto. Ricercatrice e neurologa, nel 1986 è stata insignita del Nobel per la medicina in quanto, negli anni Cinquanta, i suoi studi la portarono alla scoperta e all’identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa o NGF (Nerve Growth Factor), una proteina coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso dei vertebrati e analizzata tutt’oggi per trovare la cura per le più gravi malattie che colpiscono il sistema nervoso, tra cui la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e il morbo di Alzheimer.

Membro dell’Accademia dei Lincei per le scienze fisiche, la Montalcini è stata la prima donna a entrare a far parte della Pontificia Accademia delle Scienze. Nel 2001 è stata nominata senatrice a vita dall’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, «per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale». Inoltre, è stata tra i fondatori della Fondazione IDIS-Città della Scienza, che ha lo scopo di promuovere e divulgare la scienza attraverso la “Città della Scienza”, sorta nel quartiere partenopeo di Bagnoli e andata quasi totalmente distrutta in un incendio a marzo del 2013. In quanto ebrea fu perseguitata dal regime fascista e costretta a emigrare in Belgio con la famiglia, per sfuggire alla deportazione. Fondatrice dell’Istituto Europeo di Ricerca sul Cervello, ha condotto qui la sua attività di ricerca, fino alla morte sopraggiunta nel dicembre del 2012.

Eventi sportivi
1906 – I Giochi Olimpici intermedi di Atene 1906. Per celebrare i 10 anni passati dalle prime Olimpiadi dell’era moderna, lo sport mondiale torna ad Atene dal 22 aprile al 2 maggio 1906, in occasione dei “Giochi Olimpici intermedi”. I numeri sono comunque in crescita (e sono trascorsi solo due anni da quelle statunitensi di Saint Louis): 20 nazioni partecipanti e 903 atleti, impegnati in 78 gare in 13 sport. Questa occasione spinge gli ellenici a chiedere al CIO di indicare Atene come sede stabile dei Giochi; tale richiesta non è accolta ma trasformata nella decisione, poi non attuata (inizialmente per tensioni tra Grecia e Impero Ottomano e per la Prima guerra mondiale), di indire dei Giochi quadriennali negli anni pari non Olimpici. Il successo di partecipazione e di pubblico è comunque notevole, tale da aiutare lo sviluppo dello sport più delle due precedenti Olimpiadi.
Il Regno d’Italia vince 16 medaglie (di cui 7 ori) ma tutti i “campioni olimpici” non saranno mai riconosciuti tali, perché questa manifestazione non sarà mai un’edizione ufficiale dei Giochi.

Proverbio/Citazione
Chi pon cavolo d’aprile, tutto l’anno se ne ride.
“Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella zona grigia in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva, bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi” Rita Levi-Montalcini