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Il Buongiorno di Cuneo24

9 aprile 2022 | 08:03
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Il Buongiorno di Cuneo24

Nel 1989 Eugenio Scalfari e Carlo Caracciolo vendono il pacchetto azionario dell’Editoriale L’Espresso alla Mondadori di Carlo De Benedetti. Comincia uno scontro con l’azionista Silvio Berlusconi per il controllo della casa editrice. La partita si concluderà due anni dopo, il 30 aprile 1991.

Cuneo. Il sole è sorto alle 6:52 e tramonta alle 20:11. Durata del giorno tredici ore e diciannove minuti.

Santi del giorno
San Demetrio di Tessalonica, martire.
Santa Casilda di Toledo, vergine.
San Liborio, vescovo di Le Mans.

Avvenimenti
1948 – San Marino: fondato il Partito Democratico Cristiano Sammarinese.
1986 – Francia: il governo fissa regole contro la privatizzazione della casa automobilistica Renault.
1989 – Italia: Eugenio Scalfari e Carlo Caracciolo vendono il pacchetto azionario dell’Editoriale L’Espresso alla Mondadori di Carlo De Benedetti. Comincia uno scontro con l’azionista Silvio Berlusconi per il controllo della casa editrice. La partita si concluderà due anni dopo, il 30 aprile 1991.
2002 – Regno Unito: funerali nell’Abbazia di Westminster della regina madre Elizabeth Bowes-Lyon.

Nati in questo giorno
Jacques Villeneuve – Nato a Saint-Jean-sur-Richelieu (nel Québec, Canada), è un ex pilota automobilistico di Formula Uno. Ha vinto il Campionato mondiale piloti di Formula Uno nel 1997, superando per 81 punti a 78 il campione tedesco Michael Schumacher, alla guida di una Ferrari. Jacques Joseph Charles Villeneuve, dopo l’esordio in F1 nel 1996 alla guida di una Williams-Renault (con cui ha vinto il Mondiale), ha corso anche per BAR, Renault, BMW Sauber. Si è ritirato nel 2006, dopo aver disputato 165 Gran Premi, vincendone 11 e salendo 23 volte sul podio. Chiusa la carriera in Formula Uno, negli anni successivi ha partecipato alla 24 ore di Le Mans, alla serie americana NASCAR e, nel 2015, a sole due gare in Formula E. Nel 2013 ha commentato per Sky Sport il Mondiale di F1. È il figlio di Gilles Villeneuve, uno dei più amati piloti della Ferrari, morto durante le qualifiche del Gran Premio del Belgio 1982, quando Jacques aveva undici anni. Compie 51 anni.
Patty Pravo – Artista simbolo degli anni Sessanta e Settanta, è diventata famosa come la ragazza del Piper, dal nome del locale che la lancia nel 1966. Nata a Venezia in una famiglia dell’alta borghesia, Nicoletta Strambelli, il vero nome, si mette al “Piper Club” di Roma prima con il nome d’arte “Guy Magenta”, sostituito in seguito da Patty Pravo, ispirato alle “anime prave” (cioè malvagie) dell’Inferno di Dante. Dal primo successo Ragazzo triste, prima canzone pop ad essere trasmessa da Radio Vaticana, parte la scalata verso la piena affermazione come cantante, che matura nel 1968 con il 45 giri La bambola: il disco vende nove milioni di copie in Italia e 40 milioni in tutto il mondo. Con le sue canzoni e lo stile anticonformista diviene un’icona della generazione sessantottina e dell’emancipazione femminile. Più volte premiata dalla critica a Sanremo, nel 1973 sforna l’ennesimo capolavoro con Pazza idea, che schizza in testa alla classifica con oltre un milione di copie. Prima cantante ad esibirsi in Cina nel 1994, tre anni più tardi torna sotto i riflettori dell’Ariston con il romantico brano …E dimmi che non vuoi morire, scritto per lei da Vasco Rossi e Gaetano Curreri, che oltre al terzo premio della Critica le fa conquistare il doppio disco di platino (300mila copie vendute). Gli anni Duemila le regalano, tra gli altri, un “Premio alla carriera” nel 2003, il Nastro d’argento per l’interpretazione del brano Sogno nel 2010 e, due anni dopo, il Premio Lunezia per il “miglior brano originale” e per la qualità musical-letteraria del brano La Luna, scritto per lei dal Vasco nazionale. A “Sanremo 2016” vince il Premio della Critica “Mia Martini” con il brano Cieli immensi, inserito nell’album “Eccomi” con cui festeggia i cinquant’anni di carriera. Nel 2019 partecipa per la decima volta al Festival di Sanremo. Festeggia 74 anni.

Eventi sportivi
1970 – Carmelo Bossi battuto da Johann Orsolics. Alla StadtHalle di Vienna era in palio il titolo europeo detenuto da Johann Orsolics. Lo sfidante era il nostro Carmelo Bossi, che in precedenza era stato, anche lui, campione europeo battendo il francese Jean Josselin. Fu un match molto sentito in Austria, dove Orsolics, che stava risalendo la china dopo il drammatico match con Bruno Arcari, e Carmelo Bossi anche lui molto conosciuto a livello internazionale, che però qualcuno giudicava nella parabola discendente. Il match fu molto tirato e il verdetto andò di misura al pugile di casa. A influenzarlo fu oltre al fattore casa anche il fatto che Orsolics attaccasse con più continuità, però a detta degli esperti non erano stati ritenuti nella giusta considerazione i colpi di sbarramento quasi tutti a segno scagliati dal milanes. Strano, ma nel prosieguo carriera sarà Bossi a ottenere il massimo diventando campione del mondo dei superwelter battendo Freddie Little. Non proprio bene andò per Orsolics, intendiamoci anche lui un signor campione, che verrà sconfitto prima del limite da Eddie Perkins, una nostra conoscenza, e da Ralph Charles, che lo detronizzerà. La cosa tremenda fu che queste sconfitte furono subite a Vienna. Bossi difenderà il mondiale impattando con lo spagnolo Josè Hernandez, ma lo perderà in Giappone con Koichi Wajima con verdetto molto discutibile.

Proverbio/Citazione
La vite che viene potata in aprile, lascia svuotato ogni barile.
“Non è che non ci sia il rock in Italia, ci sono anche tantissimi gruppi, ma la maggior parte fa la fame perché non riesce ad emergere” Patty Pravo