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Il Buongiorno di Cuneo24

8 aprile 2022 | 08:02
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Il Buongiorno di Cuneo24

Nel 1820 venne scoperta la Venere di Milo

Cuneo. Il sole è sorto alle 6:54 e tramonta alle 20:09. Durata del giorno tredici ore e quindici minuti.

Santi del giorno
San Dionigi di Corinto, vescovo.
San Walter (Gualtiero) di San Martino di Pontoise, abate.
Sant’Amanzio di Como, vescovo.

Avvenimenti
1820 – Scoperta la Venere di Milo. La Venere Milo non è soltanto una delle più celebri sculture della civiltà greca. Per molti incarna l’ideale classico dell’eleganza e della sensualità femminile e come tale è stato celebrato nel cinema. La storia del suo ritrovamento s’inserisce in quella fase di restaurazione del potere monarchico in Francia, dopo la caduta del regime napoleonico. Il nuovo sovrano Luigi XVIII (fratello minore di Luigi XVI sacrificato sulla ghigliottina dalla Rivoluzione del 1789) era desideroso di ricostruire l’immagine di grandezza del regno, anche attraverso l’acquisizione di preziose opere d’arte del passato. La missione che nel 1820 portò la nave Chevrette a sbarcare sull’isola di Milo (Milos, in greco), nell’arcipelago delle Cicladi, era legata ad un’attività di ricognizione idrografica del Mar Egeo. Qui, nella zona del capoluogo Plaka, l’ufficiale francese Olivier Voutier s’imbattè in un contadino di nome Yorgos Kentrotas, intento a scavare pietre da utilizzare per la sua abitazione. L’area in questione si trovava a ridosso di un antico teatro greco e ciò fece supporre a Voutier che lì sotto potessero trovarsi resti antichi. Così chiese all’uomo di avvertirlo nel caso fosse emerso qualche pezzo significativo. L’8 aprile la pala di Kentrotas toccò qualcosa di grandi dimensioni e quando l’ufficiale francese se la trovò davanti non credette ai suoi occhi: dal terreno affiorava un busto di donna, privo di entrambe le braccia. L’uomo fu esortato a scavare ancora e lì vicino venne disotterrata l’altra metà della statua, con le gambe coperte da un drappeggio e un basamento. La notizia venne accolta con entusiasmo dall’ammiraglio ed esploratore Jules Dumont d’Urville, fine umanista, che si disse disponibile ad acquistarla ma si vide sbarrata la strada dal rifiuto del comandante della Chevrette a trasportare la statua, giacché secondo lui rischiava di danneggiarsi per il burrascoso viaggio in mare. Nel frattempo, il contadino greco, che aveva fiutato l’affare, cercò di stringere i tempi e vendere il suo “tesoro” al dragomanno del sultanato di Costantinopoli. Uno smacco che D’Urville non poteva tollerare; per cui prese carta e penna e scrisse un rapporto sul ritrovamento indirizzato all’ambasciatore di Francia a Costantinopoli. Costui diede l’assenso per acquistare la scultura a qualsiasi prezzo, per la gioia di Kentrotas che accettò la vantaggiosa offerta dei francesi. Per gli stessi, e per D’Urville in particolare, l’acquisizione assumeva un significato speciale, considerando che cinque anni prima la Francia era stata costretta a restituire all’Italia la splendida Venere Medici, trafugata da Napoleone. Accolto con tutti gli onori alla corte di re Luigi XVIII, il prezioso reperto fu donato dallo stesso sovrano al Museo del Louvre (dov’è tuttora custodito), che lo catalogò come Venere di Milo, dal nome dell’isola dov’era stata rinvenuta. Per la posa ricorda le statue di Prassitele ma l’iscrizione ritrovata sotto il basamento (oggi andato perduto) l’attribuisce allo scultore dell’età ellenista (323 a.C. – 31 a.C.) Alessandro di Antiochia.Lo stile classico ma rinnovato nelle forme ha messo in crisi gli studiosi, che non sono concordi nell’attribuzione dell’opera. Il soggetto rappresentato è dato per certo che sia Venere, guardando alla precedente Venere di Capua (una copia è esposta al Museo archeologico di Napoli) che presenta la stessa posa delle gambe. Secondo una tesi ritenuta attendibile, è probabile che la statua reggesse nella mano una mela, richiamando il famoso episodio dell’Iliade in cui Paride dona il “pomo d’oro” ad Afrodite (divenuta Venere nella mitologia latina). Il nome stesso dell’isola greca (melos, “mela”) sembra confermarla.
1990 – Viene trasmesso il primo episodio della serie televisiva de I segreti di Twin Peaks.
2013 – Chiude la piattaforma di messaggistica istantanea Windows Live Messenger, che viene definitivamente sostituita da Skype. Insieme ad essa Microsoft chiude Hotmail a cui subentra Outlook.com.
2014 – Termina il supporto per il sistema operativo di Microsoft, Windows XP.

Nati in questo giorno
Alberto Angela – Dai dinosauri alle tracce delle civiltà del passato, andare alla ricerca di qualcosa da spiegare e tramandare ai posteri è un “vizio” di famiglia. Nato a Parigi, quando all’inizio degli anni Ottanta suo padre, il celebre Piero Angela, porta per la prima volta sullo schermo il “piacere della conoscenza” con Quark, lui studia Scienze Naturali alla Sapienza di Roma. Specializzatosi nelle più prestigiose università americane, tra cui Harvard, Columbia University e UCLA (Università della California a Los Angeles), si avvicina alla paleontologia e alla paleoantropologia. Lo studio dei fossili lo porta a partecipare a importanti spedizioni internazionali, in una delle quali, nella Gola di Olduvai, vengono scoperti i resti fossili di un ominide vissuto 1,8 milioni di anni fa. Dopo il debutto televisivo in Svizzera con il programma “Albatros”, negli anni Novanta entra nel team de Il mondo di Quark, dove si occupa di dinosauri ed archeologia. In seguito si ritaglia uno spazio personale con le trasmissioni Passaggio a Nord Ovest (dal 1997 su RAI Uno) e Ulisse – Il piacere della scoperta (dal 2000 su RAI Tre e dall’ottobre 2018 su RAI Uno). Nel gennaio 2018 e nel marzo 2019 grande successo per il programma Meraviglie, andato in onda sulla rete ammiraglia della RAI. Scrittore prolifico, nel 2014 pubblica “Viaggio nella Cappella Sistina”, in cui offre una panoramica sullo splendido tesoro artistico dei Musei Vaticani, attraverso 150 tavole illustrate. Festeggia 60 anni.
Kofi Annan (1938/2018) – Primo Capo dell’ONU africano nero, la sua opera di rinnovamento dell’istituzione e l’impegno per il disarmo e i diritti umani vennero premiati nel 2001 con il Nobel per Pace. Nato a Kumasi, nel Ghana, da una famiglia appartenente all’élite cittadina, si laureò nel 1961 in Economia al “Macalester College” di St. Paul, negli Stati Uniti. Specializzatosi in seguito all’Istituto di Alti Studi in Svizzera e al prestigioso Massachusetts Institute of Technology (MIT) (tra i massimi centri di ricerca del pianeta), ad appena 24 anni cominciò la carriera diplomatica per l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Entrato alle Nazioni Unite nel 1987, scalò le varie posizioni, raggiungendo il vertice nel 1997, con l’elezione a Segretario Generale dell’ONU. L’opera di mediazione nei conflitti e di lotta alla povertà e alle malattie (in particolare contro l’AIDS) proiettò Annan e l’ONU al massimo riconoscimento per la Pace, premiando il lavoro svolto «per un mondo meglio organizzato e con più pace». Dopo aver lasciato il posto nel 2006 al sudcoreano Ban Ki-Moon, nel 2012 Annan è stato nominato inviato speciale delle Nazioni Unite e della Lega araba in Siria, sconvolta dalla guerra civile. Incarico cui ha rinunciato nell’agosto dello stesso anno per le profonde divisioni tra i membri dell’ONU. È scomparso a Berna il 18 agosto 2018.

Eventi sportivi
2012 – Parte il Motomondiale 2012. Si disputa a Doha, sul circuito di Losail, il Gran Premio del Qatar che inaugura la stagione 2012. Debutto ufficiale per la classe Moto3, che sostituisce la classe 125. Nella MotoGP taglia per primo il traguardo Jorge Lorenzo, nella Moto2 Marc Márquez e nella Moto3 Maverick Viñales. – A novembre 2012, dopo le 18 gare, Jorge Lorenzo e Honda si aggiudicano rispettivamente il titolo piloti e quello costruttori della MotoGP. Nella Moto2 Marc Márquez vince il campionato piloti e Suter quello costruttori; nella Moto3, all’esordio nel motomondiale, Sandro Cortese è il primo tra i piloti, mentre tra i costruttori prevale la KTM.

Proverbio/Citazione
Aprile, ogni giorno un barile.
“La nostra sfida più grande in questo nuovo secolo è di adottare un’idea che sembra astratta – sviluppo sostenibile” Kofi Annan