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All’Istituto comprensivo di Dronero una mostra per celebrare la “giornata della legalità”

1 aprile 2022 | 11:31
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All’Istituto comprensivo di Dronero una mostra per celebrare la “giornata della legalità”
All’Istituto comprensivo di Dronero una mostra per celebrare la “giornata della legalità”
All’Istituto comprensivo di Dronero una mostra per celebrare la “giornata della legalità”
All’Istituto comprensivo di Dronero una mostra per celebrare la “giornata della legalità”
All’Istituto comprensivo di Dronero una mostra per celebrare la “giornata della legalità”
All’Istituto comprensivo di Dronero una mostra per celebrare la “giornata della legalità”

“Avvicinare i ragazzi più piccoli alla lotta contro la mafia e abbiamo pensato di fare questi cartelloni e questi alberi per parlare della mafia in modo approfondito, ma non troppo impegnativo, e a tratti anche con un pizzico di umorismo” è l’obiettivo del progetto spiegato dagli insegnanti

Dronero. Ogni anno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, Libera celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Quest’anno, proprio in quest’occasione, la scuola secondaria di primo grado di Dronero ha voluto proporre una “giornata della legalità” e i ragazzi della 3^B hanno partecipato a questa iniziativa, allestendo una mostra con dei cartelloni preparati appositamente da loro per l’occasione e successivamente hanno esposto questi ultimi alla dirigente dell’istituto e ai ragazzi che frequentano il primo anno di scuola secondaria di primo grado, che si sono dimostrati interessati e stimolati dall’argomento.

Gli allievi della 3^B sottolineano che “I cartelloni affrontavano temi di mafia che partono dal passato e arrivano fino ad oggi; abbiamo voluto ricordare personaggi molto conosciuti, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ma anche gli uomini della scorta (e la prima donna-poliziotto assegnata a un servizio di scorta, Emanuela Loi), ma anche la storia di Giuseppe Impastato (detto Peppino) e di sua madre Felicia, la storia di Lea Garofalo e di altre donne che hanno denunciato e lottato contro la mafia; infine, alcuni di noi hanno approfondito il progetto di Libera, un’associazione, anzi, una rete di associazioni che lotta contro la mafia.”

Sono inoltre stati realizzati due alberelli in legno, l’uno dedicato a Falcone e Borsellino e l’altro a Lea Garofalo, costruiti rispettivamente da Lorenzo e Matteo e da Elison, sui quali sono stati appesi tanti “pizzinni buoni”, cioè riflessioni scritte di loro pugno dai ragazzi e dalle ragazze.

Il percorso era in realtà iniziato già nel mese di novembre con la lettura del libro “Siamo tutti Capaci” di Rosario Esposito La Rossa, incontrato dagli allievi in videoconferenza nell’ambito delle iniziative di Scrittorincittà, quindi nel mese di dicembre era stato organizzato un incontro con Carolina, una ragazza che fa parte dell’associazione ACMOS e che vive a Cascina Caccia, bene confiscato alla ‘ndrangheta situato a San Sebastiano da Po e intitolato al magistrato Bruno Caccia, nato a Cuneo e assassinato dalla ‘ndrangheta nel 1983.

Gli allievi hanno quindi realizzato degli approfondimenti, sotto la guida degli insegnanti Gianpaolo Astesano, Monica Ghio e Stefania Levrone, ma lavorando in modo autonomo e, come loro stessi dichiarano, nella giornata del 21 marzo hanno cercato di “avvicinare i ragazzi più piccoli alla lotta contro la mafia e abbiamo pensato di fare questi cartelloni e questi alberi per parlare della mafia in modo approfondito, ma non troppo impegnativo, e a tratti anche con un pizzico di umorismo.”

A tal fine è stato anche regalato a ogni classe prima il libro “Assenti senza giustificazione” di Rosario Esposito La Rossa, per invitarli a leggere le storie di bambini e bambine, di ragazzi e ragazze uccisi dalle mafie.

Nella giornata del 30 marzo i ragazzi della 3^B hanno quindi proposto la visita alla mostra anche al gruppo degli stranieri neoarrivati, semplificando le spiegazioni, non solo al fine di far loro comprendere il percorso, ma anche in un’ottica di inclusione e accoglienza.